Manichini


-    Non mi denunciare, non lo dire a nessuno
Per poco non svengo, non faccio una sincope, un colpo. Quando ha parlato. La stavo guardando. La stavo prendendo per caricarla sul furgone per la consegna. Rimango inebetito a non sapere bene se credere o non credere. Per capire a cosa credere. E per fortuna lei parla ancora.
-    Ho trovato questo posto. Non lo dire a nessuno. Lasciami stare. Poi me ne vado. Prometto che non rompo nulla, non faccio danni, non faccio niente. Poi me ne vado. Non chiamare nessuno. Per favore. Te lo chiedo per favore
-    Cosa…?
-    Posso spiegare se vuoi. Sono in un guaio. Anzi, più di uno. Ho visto dove è il bagno. Non sporco. Sei il primo che se ne accorge. Gli altri non ci hanno fatto caso
-    Veramente non ci avevo fatto caso nemmeno io
-    Ma mi stavi per prendere. Avresti sentito. Il corpo.
-    Non so. Io sono un dipendente. Non voglio guai
-    Posso fare qualsiasi cosa per te. Mi capisci? Mi spiego?
-    Quanto tempo è che non mangi?
-    Non lo so. Bevo in bagno. Non lo so.
-    Dove li hai messi i vestiti?
-    Là dietro a quella fila di bionde
-    Non me ne ero proprio accorto, sei, perfetta
-    Mi stavi per prendere
-    Sei una modella?
-    Se adesso non vai non se ne accorgono? Se vuoi ti faccio qualcosa in fretta
-    Mettiti dietro a quel gruppo. Poi ti porto qualcosa da mangiare. Hai preferenze?
-    No.
-    Panini e coca. Vuoi birra. Ti piacciono i dolci?
-    Sto aspettando il momento giusto per andarmene, non lo sa nessuno che sono qui
-    Sono io che chiudo il magazzino. Mettiti dietro a quel gruppo. Dopo di me non dovrebbe entrare più nessuno. Mettiti là in fondo. Non hai freddo? Ti porto via io. Poi mi dici. Se non lo sa nessuno puoi passare la notte a casa mia
-    Ti saprò essere riconoscente
-    Nel mio appartamento c’è un divano. Ci ho dormito diverse volte gli ultimi mesi che c’era ancora mia moglie. Posso dormire là
-    Poi comunque ti spiego se vuoi. È un casino
-    Non mi devi spiegare nulla. Questo lavoro non mi piace. È monotono. Cioè. Pensavo fosse monotono. Ora carico gli ultimi due e vado. Tu mettiti dove ti ho detto. E credo che mi sto mettendo in un guaio
-    No. Te lo assicuro. Non lo sa nessuno
-    Tu non sai cosa sanno gli altri. Forse ti stanno solo aspettando fuori. Se è così grave forse mi fanno fuori assieme a te
-    Hai cambiato idea?
-    No. Non ti so dire bene. Non c’è tempo per le spiegazioni adesso. E poi non servono. Pensavo fosse un lavoro monotono. Ora non ti so dire bene. Ora sono contento. Poi torno. Aspettami.

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