un posto al sole (il rovente muro d’orto rivisitato)

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Io detto e tu scrivi. Ok? Sei pronta? Bene
Sapevi dove trovarmi sto e aspetto. No un momento, sto lì è aspetto te. Hai corretto? Ok. Al sole mi possono anche vedere tutti e non me ne frega. Sto con la gonna mi metto la gonna sempre, cancella sto con la gonna, mi metto sempre la gonna e quando ti vedo la tiro, tiro la stoffa, in modo che si alza e tu, e a te piace. Sì ok, correggi e mettila bene. Sto appoggiata al muro con una gamba a terra e l’altra col piede sui sassi. Sto sempre così sai? No questo lo dicevo a te Annamaria, non lo scrivere. Scrivi. Ti piacciono i miei sandali rossi e me li metto perché mi hai detto che ti piacciono. E anche le camicie. Sì Annamaria metti i punti dove ti dico io, lascia come ti dico io, altrimenti non pare che l’ho pensato io. Scrivi. La mia camicetta bianca a fiori ultima che ho messo ti piace? Li ho presi per fare come un posto al sole. Hai visto che non ho messo il reggiseno? Mi prendono in giro. Perché sono minorata. Allora faccio la scema ancora di più. Che mi possono dire. Sì giusto metti il punto interrogativo a quelli pensaci tu. Dove siamo arrivate? Ah sì. Che mi possono dire? Lo dicono già che sono scema. La mongola. Metti la emme maiuscola. La Mongola. E lo faccio per te se non lo sai. Io credo, che dici glielo scrivo che lo amo? Sì che sono sicura. Ok. Ti amo. Ce lo hai messo il punto esclamativo? Allora metticelo. Ti amo! È per te se lo sai che faccio ancora peggio la scema. Voglio che mi prendi e mi sposi. Una mongola e il primo della classe. Perché. Tu te lo chiedi? Io lo so. È facile. Ti lamenti e io che per scriverti ho chiesto a mia sorella se mi aiuta mi pare di avere capito che i primi della classe fanno lavori di merda. E hanno le macchine grosse per niente. Quello che vogliono appartamenti anche in centro se vogliono, e tutti per loro senza affitto. A te non ti piace quello che hai né quello che fai. Non si dice cosa? Allora metti giusto. Ok. A te non piace quello che fai. Ma però ti piace quello che faccio. Uffa Annamaria no basta lascialo ma però, non si capisce lo stesso se lasci ma però? Ok se si capisce lascialo altrimenti finiamo domani. Aspetta che dove eravamo? Ah sì. Ti piace quello che fa questa mongola a tutti quanti e la vuoi tutta per te. Sì vede come va perché è sempre così che non si sa mai niente di quello che arriva. Poi si muore tanto. Che ne so? Non so nemmeno contare fino a dieci senza saltare sempre il sette. Appena sposati mi confesso che se anche poi il curato lo dice in giro tutto quello che ho fatto al campetto tu sai già tutto e la gente dirà una cosa in più. Da mongola a mongola troia forse magari sale la stima degli uomini che sono maiali. E non vado all’inferno se siamo sposati. Tu prendi molti soldi e il matrimonio in chiesa fa sempre contenti tutti perché possono sparlare della sposa e me lo immagino ma io e te se i patti sono chiari l’amicizia rimane lunga. Se vuoi quello che vuoi garantito come le macchine con l’assicurazione che ti pagano anche se vai contro al muro da solo… si dice casko? E lo capiscono tutti? Allora metti casko. Sono garantita come una casko e prometto di riservarla tutta per te. Passando dalla chiesa mi piace tantissimo e potremmo fare suonare qualcosa di rock all’organo ma della musica ne sai tu quindi scegli. Io non sempre capisco bene quello che dicono le persone e ho bisogno a volte che me lo ripetano. Ma questa cosa delle cose che piacciono è facile da capire e i soldi e il sesso sono di quelle. Ho fatto tutto secondo come ho capito. È come se io ti do il mio telecomando e tu mi dai il tuo. Dimmi di no se sei capace. Ho tirato su tutta la gonna e mia sorella ride. Ciao.

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