NATURA E METROPOLI IN ARMONIA SULLA TELA. INTERVISTA ALLA PITTRICE ALESSIA RODARI. PER ENTRARE NEL CUORE DEI COLORI.


Duecentoquarantaduesimo-post_Alessia-Rodari-intervista-foto1Compagni di viaggio nell’arte, lasciatevi guidare dai pensieri e dalle emozioni. Seguitemi …
Vai, passi, in una serata d’estate che ha il sapore del mare.
Scorgi un riflesso, colore puro, sono delle tele che riflettono il loro carattere sulle vetrine. Non puoi restare indifferente. Entri.
Tele di colore, tele di metropoli, tele di natura, tele di energia! In questa insospettabile galleria d’autore si respira energia d’arte che vibra al suo livello più alto, energia che sa di vita. Dietro alle tele vi è l’artista, il suo vissuto, i suoi pensieri, le sue aspirazioni.
Oggi vi presento una pittrice e restauratrice italiana che sta già scrivendo pagine e pagine di storia dell’arte: con onore, Alessia Rodari!

1)Il critico d’arte G.G.Grasso definisce la Sua arte come un “intento di percepire la natura con gli occhi dell’anima, dell’interiorità” (cit.) Soprattutto per le opere a sfondo naturalistico, da quale impulso nasce il primo tocco sulla tela? E che messaggio vuole passare agli occhi, se non all’anima, di chi osserva le Sue opere?

Buon giorno gentilissima Isabella, per me è un grande piacere rispondere alle sue domande.
Inizio col dirLe che il primo tocco sulla tela parte da un forte impulso di energia e voglia di comunicare agli altri le mie emozioni. Le opere di un artista devono rispecchiarlo a tutto tondo, ecco perché l’inevitabile utilizzo, per quanto mi riguarda, dell’Action Painting. Io sono una persona sempre in movimento, molto sportiva e dinamica; la staticità non fa parte del mio carattere, così in maniera per me del tutto naturale ho iniziato a tirare il colore sulla tela, muovendomi molto in una dimensione quasi danzante …
Se dovessi fare una similitudine mi paragonerei a un indiano d’America che danza intorno al fuoco, tipologia di danza piena di significati; così il mio movimento viene immortalato sulla tela e rimandato allo sguardo dello spettatore.
L’aspetto più importante è l’esprimere quello che ho dentro di me. Ogni volta mi piace pensare che avvenga una sorta di fusione tra la mia anima e l’anima di chi in quel momento guarda le mie opere; apprezzandole, iniziano a volare nel mio mondo e a trarne tutti i benefici.
Io penso infatti che l’arte debba essere come un balsamo per l’anima e, quindi, far volare in mondi fantastici, far sognare, far riflettere, dare i mezzi e la forza per superare i disagi.
Tutti siamo consapevoli che esistono le cose brutte e tutti, bene o male, siamo stati toccati da disgrazie o tristezze; perciò l’arte, a mio parere, non deve servire a crogiolarsi ulteriormente nelle tragiche malinconie, ma deve servire come strumento per superarle, per andare avanti, per andare oltre.
Dunque, in questa fusione di anime cerco di far arrivare un po’ della magia che c’è in un bosco, il quale improvvisamente può esplodere in mille colori, la magia di un albero con il suo tronco nodoso, pieno di storia e di saggezza; cerco insomma di trovare la magia in tutte le cose.

2)Accanto al filone naturalistico, troviamo il filone metropolitano nella Sua arte pittorica, filone che vede pennellate e colori nettamente più decisi. Che messaggio vuole passare quando sulla tela inquadra un tratto urbano?

Magia che cerco e trovo anche in una grigia Metropoli e qui rispondo alla Sua seconda domanda.
I grattacieli, le lunghe vie caotiche di una grande città … La mia anima trova qui una similitudine con la natura.
Grattacieli che possono apparire magici come un lungo sentiero alberato … una giungla metropolitana.

3)La critica d’arte Lara Treppiede associa le Sue tele a “vere e proprie scenografie” (cit.) Vi si potrebbe leggere una certa tendenza all’entusiasmo?

Si, penso si possa parlare di vero e proprio entusiasmo per ciò che mi circonda, sia che si tratti di paesaggi naturalistici sia che si tratti di scorci metropolitani.
Mi piace l’idea di dipingere un mio mondo personale, creando delle vere e proprie scenografie imponenti.

4)La Sua tecnica pittorica è decisamente particolare: smalti all’acqua su tele con telaio di spessore pari 5 cm, spessore successivamente lavorato con lo smalto, di modo che lo stesso spessore del telaio diventa parte dell’opera stessa con funzione di cornice integrata.
Si potrebbe parlare di una nuova corrente pittorica contemporanea?

Assolutamente sì. Gli smalti sono dei colori molto fini e pregiati e si adattano perfettamente al mio stile pittorico permettendomi di creare paesaggi utilizzando una tecnica normalmente usata solo per la pittura informale.
Inoltre trovo decisamente interessante la tendenza dell’arte contemporanea di eliminare la cornice in modo da dare massima importanza all’opera e non avere cosi nessun elemento decorativo che possa distrarre lo spettatore. Il colore, coprendo anche la parte laterale, diventa parte integrante dell’opera stessa.

5)Attività complementare a quella di pittrice, Lei è anche restauratrice, un mestiere che di primo acchito potrebbe apparire obsoleto, che al contrario è fondamentale per preservare il patrimonio storico, artistico e culturale d’Italia. Che messaggio vuole passare alle nuove generazioni attraverso il Suo esempio?

Il restauro è stato il mio lavoro principale per una decina d’anni, ora è sicuramente al secondo posto, ma rimane assolutamente un amore che mi ha permesso di vivere esperienze meravigliose; soprattutto, mi ha dato basi e conoscenze di storia dell’arte, di chimica, di tecniche antiche e mi ha permesso di conoscere a fondo tanti materiali artistici.
Per queste ragioni il messaggio che mi sento di passare alle nuove generazioni è che la cultura in generale è molto importante, quindi più cose si sanno meglio è.
La mia idea di artista è “alla Leonardo da Vinci”, il quale cercava di conoscere quante più cose possibili su diverse materie e diversi campi.
Un buon artista deve conoscere l’architettura, la scultura, la storia dell’arte, ecc,, quindi non fermarsi mai e continuare a studiare e ad apprendere.

6)Dietro il sipario delle attività di pittrice e di restauratrice vi è sicuramente tanto studio e tanta dedizione. Dalla Sua esperienza diretta quale ruolo e di che rilevanza hanno lo studio della storia, dell’arte e di una cultura completa a 360 gradi nella vita lavorativa?

Riallacciandomi a quanto detto prima, ritengo che sia fondamentale avere una cultura a 360 gradi, ma, parallelamente a questo, deve sempre crescere anche la conoscenza e la cura della propria anima.
Anch’essa deve progredire, per se stessi e per gli altri, per poter dare sempre di più alle persone che incontrano un artista. Questo è una cosa basilare.

7)Dal 2010 il pubblico ha la preziosa possibilità di ammirare le Sue opere alla galleria d’arte “Rodari Art Gallery” sita ad Alassio (SV), pur sempre abbinando la Sua esposizione con quella di altri artisti. Crede che sia tutt’ora possibile creare una propria attività professionale, se non imprenditoriale, in Italia? La mutua cooperazione con altri artisti in che modo gioca come fattore di vantaggio, anche a livello di confronto?

Si, credo sia possibile creare una propria attività professionale. Sicuramente si incontrano molte difficoltà in Italia come la burocrazia, oltre alle difficoltà economiche che stanno comunque colpendo in generale un po’ tutti i Paesi dell’Eurozona; eppure, se si è caparbi e talentuosi, si possono raggiungere dei risultati importanti.
Tra l’altro l’unione fa la forza, quindi anche la collaborazione con altri artisti è determinante sia in termini commerciali sia per l’arricchimento personale.
Il confronto con l’operato di altri artisti ti permette di crescere perché si crea quella sana competizione che ti dà gli stimoli per lavorare sodo, sempre mantenendo l’enorme rispetto per il loro lavoro.
L’aspetto umano è anch’esso molto importante in quanto ci si aiuta, ci si sfoga e rappresenta un modo ulteriore di arricchimento dell’anima.

8)Da qualche anno, in netta controtendenza ai concetti di crisi e di recessione, si parla della nascita di un’epoca, una sorta di Nuovo Rinascimento, in cui l’Italia stessa ha un ruolo di forte importanza per la sua stessa gente che innova, crea realtà, si reinventa di continuo, non si arrende, mai. In veste di artista e di restauratrice, come sta vivendo l’epoca contemporanea? Vi vede valori aggiunti, valori di innovazione, valori che possono scrivere, se non riscrivere, la storia? In poche parole, crede che un Nuovo Rinascimento sia effettivamente possibile, se non sta già magari accadendo?

Io sono una persona ottimista di carattere e soprattutto un’amazzone perché ho una grande passione: i cavalli.
Un’amazzone ha un’anima da guerriera e di conseguenza non molla mai, ma combatte duramente per realizzare i propri sogni e raggiungere gli obiettivi che si è prefissata.
Penso che persone con questo tipo di atteggiamento possano davvero dare vita a un Nuovo Rinascimento, anzi, credo proprio che ciò stia già avvenendo anche grazie ai molti giovani determinati e talentuosi che ho conosciuto personalmente.
Io credo molto nei giovani e penso che abbiano solo bisogno di più e veri esempi positivi davanti ai loro occhi, di persone con una rettezza morale da cui prendere esempio.

Il critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso così descrive l’arte di Alessia Rodari : “Le sue opere sono un elogio alla natura, una natura che fa sognare, che fa viaggiare all’interno di mondi fantastici pieni di colore e di mistero”.

http://www.alessiarodari.it/

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