Non amo essere ripetitiva ma è anche vero, che in questi giorni sto applicando come un mantra, al fine di evitare stragi di massa o sganci di bombe, una frase che mi ha detto un mio amico delle Iene. Quella di Faber, il poeta della musica, in cui si afferma che “dai diamanti non nasce niente, ma che è dalla merda che nasce un fiore.”

Appurato che i diamanti, un valore di mercato ce l’hanno, della serie “mi hai rovinato la vita, ma almeno mi consolo splafondandoti la carta di credito platinum”, il fiore rappresenta comunque un simbolo. E il simbolo è arrivato in chat. Dall’altra parte una donna come me, vittima dell’oltracotanza, che però, a differenza mia, di mestiere fa la editor. Di qui, la proposta indecente:”perchè non incanali la rabbia di questa storiaccia e la trasformi in un manuale di sopravvivenza?”

Già, perchè no? Almeno evito morti, e magari piazzo pure qualche copia. Così, in poco più di ventiquattr’ore sono già a 30.000 battute con i racconti dei lettori che mi scrivono ogni giorno su facebook. La scaletta è stata fatta e il primo capitolo, l’esegesi della corna, già scritto. Non resta che procedere, tanto di storie ce n’è da riempire una Treccani. Aspetto le vostre, e mi raccomando, traditi/e d’Italia, per una volta, guardiamo avanti, perchè non siamo noi a dover camminare a testa bassa.