Pater, ave e gloria… ma che non si azzardi a tornare!

Condividi su facebook Condividi su Twitter

Mi viene da pensare, in questi giorni natalizi, a Gesù Cristo. Un uomo che condannava la ricchezza fine a se stessa, che dispensava gratis (gratis!) cibo alle folle, che diceva ai pescatori di mollare il loro lavoro, la loro famiglia per seguire la via della verità, evidentemente prioritaria rispetto a ogni altra scelta. “Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.” E poi Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.” Un ribelle nei confronti dell’autorità costituita, uno che portava scandalo tra i ben pensanti.

E allora, per contrasto, penso ai ricchi Epuloni di oggi, che dall’alto della loro ricchezza, degli abiti firmati Caraceni, delle loro roboanti mitologie (il lavoro più redditizio, la famiglia più invidiabile, il benessere individuale come obiettivo massimo a scapito di ogni bene comune), dall’alto dei loro comportamenti mondanamente sconci, del loro profondo egoismo, hanno il coraggio di dichiararsi cristiani e difensori della fede, e di indignarsi se ad esempio l’Europa, nella sua Costituzione, non inserisce il riconoscimento delle radici cristiane.

Ci vorrebbe davvero un Dostoevskij che scrivesse una “Leggenda del grande inquisitore” riveduta e aggiornata ai giorni nostri. Ma pochi lo leggerebbero, intenti come sono, i più, a seguire l’Epulone di turno, ad ammirarne le gesta con gli occhi sbarrati, a strappare a forza dagli artigli dei loro vicini le briciole che cadono dalla mensa. Dopo, beninteso, un Pater, Ave e Gloria.

This entry was posted in cose che succedono. Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

*

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>