Sul Romanzo: un caso di censura on line

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Sul Romanzo: un blog ormai molto conosciuto e frequentato dove Morgan Palmas sei giorni su sette parla di letteratura e di tutto quanto ha a che fare con la letteratura.

A marzo di quest’anno gli capita, tra le altre cose, di pubblicare un’intervista con l’autrice di una tesi universitaria. Nell’intervista quest’ultima denuncia che la sua tesi è stata copiata per una pubblicazione cartacea da una docente universitaria, che a suo tempo era stata correlatrice di laurea.

Ovviamente Morgan dà la massima pubblicità a una vicenda che si prospetta di una gravità inaudita, la stessa è ripresa anche dall’Espresso. Nel suo post, correttamente, Morgan dichiara che “lo spazio di confronto sarà disponibile per tutti i nomi coinvolti”. Invece di utilizzare il loro diritto di replica, che fanno i docenti coinvolti? Lo denunciano! Denunciano lui, tanto che per ordine della Polizia di Stato Google gli oscura un post relativo alla querelle in attesa di accertamenti. Senza alcuna sentenza, quindi, da parte di un giudice.

E’ una storia che preoccupa molto. Si denuncia un sito per aver messo a disposizione il suo spazio per raccontare una storia di plagio, concedendo ovviamente il massimo diritto di replica. Parliamo spesso, e a ragione, dei pericoli che sta correndo la libertà d’informazione. Ecco un caso concreto su cui mobilitarsi.

Potete trovare tutte le informazioni del caso su:

http://sulromanzo.blogspot.com/2010/10/esistono-azioni-fasciste-online.html

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One Response to Sul Romanzo: un caso di censura on line

  1. Alessandro Bastasi says:

    Dal blog di Alessandro Gilioli http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/10/12/se-sui-blog-ce-la-censura-di-polizia/

    Ho chiesto un parere in merito all’amico giurista Guido Scorza. Ecco quello che mi ha risposto:
    «Il provvedimento – credo raro, se non unico nel suo genere – è a mio avviso illegittimo. Un PM, evidentemente, non può da un lato ordinare l’acquisizione di elementi di prova utili a verificare se via stata una diffamazione e, contemporaneamente, ordinare la “cancellazione” degli articoli asseritamente diffamatori dei quali ha domandato l’acquisizione proprio allo scopo di verificare se SONO O MENO diffamatori».
    Chiaro no? Prima si censura, poi si decide se andava censurato.

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