Sotto il cono di luce (about me)

Andai sotto il cono di luce di un lampione pubblico dall’aria stanca. Di quelli che proiettano quel senso arancione di avvolgente tranquillità e al tempo stesso ti mettono a nudo di fronte ai mille occhi di una notte oscura.
Lì sotto, la luce al sodio che si scomponeva in diverse cromie mi fece pensare a tante storie.
E ognuno di coloro che incontrai nella notte aveva quella faccia da personaggio puro di un vecchio film

DUE PENSIERI SPARUTI

Il cinema, prima di tutto, è una passione. Una passione intima e come tale non assoggettata a raziocinio vero e proprio. Arte vastissima, lo spettacolo cinematografico è svariatamente etichettato in “categorie”. Di tutte queste a me, personalmente, interessano veramente forse due o tre.
Qui, dunque, si parla di cinema di genere. Il noir, precisamente. E tutte le sue infinite gradazioni.

Poi c’è il cinema che si vorrebbe vedere, lo spettacolo che si spera di immaginare quando si chiudono gli occhi e ci si abbandona alla poesia. Di quel cinema, così ingenuo, istintivo e personale non è facile parlare, perché dipende da ognuno di noi ma non è detto che, prima o poi, non si riesca a disquisire anche di questo.

Cinema. Di questo parliamo.

Massimo Versolatto

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MASSIMO VERSOLATTO classe 1983, è regista di videoclip, cortometraggi e altri audiovisivi. Ha coordinato e realizzato montaggi di alcune trasmissioni per circuiti televisivi locali. I suoi lavori sono stati proiettati in tv e hanno partecipato a festival nazionali. Oltre a questa rubrica di cinema noir, è collaboratore della webpress Milanonera e ha scritto in qualità di redattore per Ondacinema. Nel 2012 ha pubblicato due ebook, “Quattro macchie di caffè” e “Minacciava pioggia”, storie dell’Italia contemporanea, tra crisi economica e criminalità.

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