Fedeli compagni di viaggio, la vostra blogger ha appena intrapreso un itinerario sconosciuto, a tratti selvaggio. Diventare autrice di un libro è un’esperienza unica, non paragonabile ad alcuna pianificazione: è essenzialmente diversa da qualunque aspettativa.
Il primo passo sembrava quello di trovare una casa editrice seria, di quelle che non richiedono finanziamenti agli autori per la pubblicazione, con distribuzione nazionale e dei collaboratori appassionati di libri, chi più chi meno. Sì, è stato il primo passo. Ora inizia la maratona! Se la casa editrice non è grande, su una rosa di cinque editori, la distribuzione si aggira a qualche centinaio di copie, la cifra minima per coprire i costi delle spese di produzione del libro, poi “si vedrà” … Eppure sfido tutti gli autori che credono fermamente nella loro opera a non desiderare di vedere il loro libro esposto (e poi comprato) nelle librerie delle maggiori città italiane! Un pensiero non mi ha mai abbandonata: i libri esistono perché esistono i lettori. Chi legge è l’unico detentore della volontà di far diventare un libro un best-seller, invincibile intenzione nella giungla dell’editoria.
Le situazioni più ordinarie possono diventare memorabili. Proprio così!
Immaginate un normale giorno di rientro dal lavoro, è quasi passata l’ora di cena, è tardi, fa freddo, sta calando la nebbia. L’autrice non vede l’ora di correre verso il caldo tepore di casa, quando incontra una vicina di casa. Trenta secondi di convenevoli, l’autrice si lascia scappare le parole “presentazione di libri” per infondere una scintilla di curiosità nella mente della vicina. E, più veloce di un lampo, accade l’inaspettato! La vicina vuole il titolo del libro scritto dall’autrice con i riferimenti per poterlo acquistare, non essendo troppo pratica con gli acquisti sul web.
L’autrice entra in casa sorridendo. La prima lettrice abita ad appena un piano di distanza …
L’occasione è una cena “letteraria”. Un amico scrittore ha invitato l’autrice e altri conoscenti alla cena dedicata alla sua opera più importante. Tra gli invitati si cela qualche giornalista, blogger, una rosa ristretta di scrittori. Il vino permette di evitare i noiosi convenevoli per parlare con chi ha qualche interesse in comune coi propri, perlomeno la lettura, se non la scrittura! Il vino rende più fluenti le conversazioni, avvicina gli scrittori ad altri scrittori, ed ecco che l’autrice si ritrova a segnare sull’agenda del cellulare il titolo del libro appena uscito del compagno di tavolo, come controparte tale compagno segna sull’agenda del suo telefonino il libro dell’autrice.
Due sere, due lettori. La vita da scrittrice si preannuncia piena di sorprese.
Dedicato ai compagni di viaggio che si trovano un libro tra le mani. Noi autori viviamo per voi lettori.
“Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso”. Firmato Marcel Proust.