1927: NASCE IL CINEMA DI FANTASCIENZA. NASCE METROPOLIS

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Destinatari: i compagni di viaggio amanti l’avventura, desiderosi di emozioni …

L’ultima tappa attraverso la storia del cinema ci porta in un genere che ha trasformato la percezione della realtà attraverso sfumature sottili, al confine tra verità oggettiva e fantasia, tra scienza e realizzazione dell’impossibile. Sua Maestà, la Signora Fantascienza.

La fantascienza come genere letterario nasce nel 1865, con la pubblicazione di due romanzi: “Voyage à Venus” di Achille Eyraud e “De la Terre à la Lune” di Jules Verne. Il primo romanzo racconta il viaggio “nello spazio su astronavi a proiettili mossi dalla propulsione a razzo” (da “Sogni e profezie dello schermo silenzioso” di Leopoldo Paciscopi, edizioni Giubbe Rosse, anno 2005). Verne riesce a far sbarcare, nella fiction narrativa, gli uomini sulla Luna, la novità è quella di utilizzare la fantasia col freno dell’attendibilità scientifica, perciò non più fantasia pura, ma fanta-scienza, ovvero fantascienza.

Nel 1927 fa la sua comparsa il primo film di fantascienza nella storia del cinema: il regista austriaco Fritz Lang firma il capolavoro simbolo del cinema espressionista in tutto il mondo e antesignano dei moderni film cult di fantascienza, primo tra tutti Blade Runner. Che cos’è Metropolis? Un’opera lirica suddivisa fedelmente nel Prologo per buona metà del film, Intermezzo e Furioso delle scene finali? L’ipotesi di un futuro non troppo lontano in cui tutto è possibile, abbracciando entrambi gli opposti dello sfruttamento e della pietà? Un ulteriore passo in avanti per le tecniche cinematografiche, dalla creazione di mondi virtuali proiettando fondali dipinti mediante l’uso di specchi inclinati a 45 gradi, ovvero l’Effetto Schüftann, alle riprese per singoli fotogrammi, conosciuto oggi come Stop-Motion, il Passo Uno?

Metropolis è soprattutto la dimostrazione del fatto che l’uomo non si accontenta mai, quando osa è in grado di trasformare l’impossibile in realtà, di andare ben oltre ciò che in quel momento appare come un limite. Era il lontano 1927 e nasceva il cinema di fantascienza …

Anche Leopoldo Paciscopi, che abbiamo conosciuto nelle settimane precedenti, scrive nella sua opera “Sogni e profezie dello schermo silenzioso”, edizioni Giubbe Rosse, anno 2005, che ciò che differenzia l’essere umano da un comune altro animale, suo simile dal punto di vista biologico, è la forza della fantasia e dell’immaginazione, quella forza che gli ha permesso di diventare bipede, anche se nato quadrupede all’alba dei tempi, di predominare le altre specie animali, di addentrarsi oltre ogni limite a livello microscopico, oltre l’atomo, di avventurarsi per lo spazio interplanetario, di posare il piede sulla Luna.

Senza la sua fantasia e la sua immaginazione l’uomo non sarebbe niente”. Da “Sogni e profezie dello schermo silenzioso” di Leopoldo Paciscopi, edizioni Giubbe Rosse, anno 2005.

Ora non resta che guardare Metropolis …

Metropolis, alcune scene

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