Dexter fine stagione

 

E’ finita la settima stagione e ho tirato un sospiro di sollievo.
Dexter per me è come un amico e negli anni ho imparato a volergli bene, il problema è che ha perso mordente e fascino perchè semplicemente ha deciso di non rispettare più il codice.
Il codice a mio avviso è la formula vincente di questa fiction, è la regola che salva il personaggio, sia dal punto di vista estetico e spettacolare, sia nella finzione della trama.
Infatti Dexter nel momento in cui si innamora della bellissima Hanna e nel momento in cui comincia a condividere la sua natura con altri inizia a perdere spessore, inizia a fare errori.
Il mio dubbio è: l’inizio della fine è voluto o è casuale?
Scrivendo storie mi rendo conto quanto sia inevitabile pensare a una conclusione, anche se l’unico personaggio seriale costruito dal sottoscritto, il maresciallo Greco, è per ora nel limbo pure avendo al suo attivo tre romanzi inediti, quindi, non mi pongo il problema per ora.
Ma in televisione è inevitabile affrontare la conclusione di una serie, l’unico caso conosciuto di apparente indifinitezza della conclusione riguarda un posto al sole, ma le soap opera seguono percorsi diversi.

Morale … è tempo di morire,  citando una famosa battuta di Blade Runner, almeno come serie.
 Dexter non ha più né la voglia né la capacità di gestire la sua seconda natura e forse anche gli sceneggiatori hanno valutato che sia tempo di dedicarsi ad altro, credo che la prossima sarà l’ultima stagione, speriamo  scelgano una fine adeguata.
Dexter rimane un pezzo del mio immaginario, il mio oscuro passeggero ne sentirà spesso la mancanza.

 

 

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resident evil 6

Non è ancora una recensione, ma un annuncio, dopo avere letto alcune recensioni in rete mi sono deciso e ho acquistato Resident Evil 6 per xbox.
E’ un gioco che faccio da quando avevo solo il PC e mi ricordo che per giocarci con il computer fui costretto ad acquistare un gamepad per computer.
Altri tempi, con il PC oggi ci scrivo romanzi e ci navigo, da quando ho scoperto l’xbox, macchina meravigliosa.
Non  mi collego in rete, perché i giovani giocatori affetti da nevrosi compulsiva grave e abilità geneticamente sviluppate, mi spaccerebbero appena intravisto.
Comunque ho iniziato a muovermi nel mondo brulicante di non morti in allegra compagnia e come al solito mi spavento e mi diverto, ho comprato questo nuovo prodotto giapponese, direi, perché mi hanno garantito che sia longevo e con diverse saghe.
Vi racconterò, alla fine, se non mi mangiano  gli zombie.
qui la recensione

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solitario bolognese

Il mio sesto lavoro in pubblicazione, se me lo  avessero raccontato 3 anni  fa, quando iniziai a pubblicare, sarei scoppiato a ridere. Cinque diverse case editrici, nessuna a pagamento chiaramente, cinque diversi modi di  produrre cultura, con cataloghi diversi, differenti priorità, ma tutte mi hanno dato fiducia, mi hanno pubblicato.

Torno al primo amore Giraldi editore che ha mantenuto lo stesso nome ma ha cambiato proprietari, però l’editor è rimasto lo stesso che curò Bologna all’inferno, e ringrazio molto Silvia che ha curato con passione i miei racconti, scrivendo una bellissima quarta di copertina che potete leggere sopra.

 

Il disegno è dell’amico Trabucchi e il titolo gioca sul doppio senso, Solitario bolognese potrebbe essere un gioco di carte, ma è soprattutto una storia di diverse solitudini in movimento perpetuo all’interno di una città come Bologna che  potrebbe essere Milano, Vienna, Zurigo, Padova.

Città europee, quelle che conosco meglio.

Solitudini al maschili, che conosco benissimo.

Perché chi non si è mai sentito solo almeno una volta in mezzo alla gente, nel centro esatto della propria città o del proprio habitat racconta una bugia.

Per me la solitudine è una condizione esistenziale essenziale, mi serve per scrivere alle 4 e 19 del mattino questo post sul mio ultimo libro, mi serve insieme al silenzio,  per ricaricarmi e permettermi di uscire di nuovo fra la gente per lavorare, per interagire.

 

Queste storie sono così, c’è dentro una parte del mio lavoro, nella novella più lunga (circa un centinaio di pagine) poi si sviluppano  altre 7 storie brevi e diverse che parlano d’altro.

 

Lo so i racconti non vanno tanto nel mondo dell’editoria italiana.

Ma cosa in realtà funziona oggi?

In attesa di essere scoperto  e fare il grande e agognato salto di qualità, continuo a scrivere le cose che mi piacciono nella speranza che piacciano anche a voi.

Solitario bolognese 12 euro e cinquanta da oggi in tutte le librerie bolognesi e in tutto il nostro paese lungo e stretto.

 

 

ps:

 

Per il lettore che mi ha scritto che sta preparando una tesi sul noir sociale anni novanta si spieghi meglio che sono curioso, e mi scriva ad una e-mail delle mie

[email protected]

sono assai curioso.

 

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Lupi neri su Bologna due eventi … le foto

Sesto raduno di Anobii, uno giugno 2013
Aula Magna di Santa Cristina a Bologna

 

 

Dieci  scrittori anobisti hanno presentato i loro ultimi lavori, fra questi chiaramente c’ero anch’io.
L’aula magna è molto bella, è stato un pomeriggio perfetto per me, una distrazione dalle miserie quotidiane, la magia di ritrovarsi fra lettori e scrittori, se esiste un paradiso di questo tipo è lì che vorrei trascorrere l’eternità fra letture e chiacchiere.

Parco della biblioteca di San Pietro in Casale.
4 giugno 2013
presentazione di Lupi neri su Bologna








Serata dedicata al mio romanzo, ma non solo, ha presentato l’evento la dottoressa Piera Vitali del Centro Studi Help.   Durante la presentazione abbiamo parlato del mio romanzo, ma anche delle attività del Centro Studi , del lavoro delle forze dell’ordine.
Viviana Rattin ha letto alcuni brani ed è riuscita a coinvolgere il numeroso pubblico. 
Serata perfetta.

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the impossible

 

The impossible l’ho visto ieri. Ero uscito per vedere l’ultimo di Tarantino ma l’amor di padre mi ha costretto a dirottare verso questo dramma epocale e apocalittico.
Intanto devo dire che brava e molto è la protagonista Naomi Watts, bravo anche il protagonista maschile Ewan Mc Gregor, ma chi mastica un minimo di cinema lo sapeva già.

Lo Tsunami diventato termine comune nel nostro linguaggio quotidiano, è il terzo protagonista del film, ed è perfetta la realizzazione della realtà. Perché io lo immaginavo come nei film di fantascienza, tipo Deep impact, un’onda altissima che copre il sole e si abbatte come un martello sulla terra, invece nel film è riproposto come avvenne in realtà.

La differenza sostanziale fra i documenti visti e rivisti in televisione e il film, è che nel film sei lì anche tu, un pochino almeno, e l’onda ti arriva addosso mentre sei lì a prendere il sole, a leggere un libro (per me l’ipotesi più probabile), o a giocare a ping pong.
E non c’è il tempo, il tempo svanisce, non hai tempo di dire addio, o di salutare, di metterti in salvo, di salvare i tuoi cari, di correre sulla collina più alta, di nasconderti, perché un attimo prima c’era il sole e la vacanza, un attimo dopo la catastrofe.

Come scrivevo della Chiave di Sara pochi giorni fa, anche in questo caso la tragedia globale, stiamo parlando di un numero imprecisato di vittime (hanno smesso di contarle) fra i 150000 e i 400000 morti, dicevo l’ecatombe diventa quasi trascurabile se vista nel suo dato statistico.

Torna invece ad essere un fatto terribile se osservata da una prospettiva individuale, il microcosmo familiare di una famiglia qualsiasi in vacanza.
In questo caso parliamo di una storia vera, una famiglia di spagnoli che stava trascorrendo il Natale del 2004 in Thailandia.

La storia pubblicizzata, e mostrata nei vari trailer in televisione, forse la conoscete già, ma interessante è viverla da vicino, mentre la potenza dell’acqua ti trascina verso una probabile morte insieme a un mondo che scompare cancellato come da un’ esplosione nucleare.

Mi sa che Django lo vedrò in tv, Tarantino rimane ormai forse il mio unico amore, ma questo drammone apocalittico mi è piaciuto, ti senti meno solo mentre il mondo finisce.

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criminal mind 8

 

Criminal Mind 8 è atterrato su sky in un inizio di febbraio soleggiato e sono tornati i serial killer, quelli maltrattati da piccoli, con disturbi neurovegetativi, traumi irriducibili e bisogni compulsivi.
Si inizia con un bel sociopatico assassino che cuce la bocca delle sue vittime.
Il team è sempre lo stesso con il nuovo inserimento di Jeanne Tripplehorn faccia conosciuta ma non ricordavo per cosa poi mi sono ricordato dove l’avevo vista, in Basic Instinct, quando era più giovane e molto più sexi.
Del resto il tempo passa per tutti e anche per questa bella fiction, veloce, intelligente, poco realistica, ma sempre godibile.
Diciamoci la verità, è improbabile che con la crisi attuale esista un gruppo di profiler che può permettersi di salire su aereo privato per scorrazzare in lungo e largo per gli States solo per catturare i cattivi.
Però la televisione è questo no? Piccola grande magia, da domenica pomeriggio, sul divano buono.

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Lo scrittore e la promozione … la sindrome di facebook

 

 

Clic … clic … clic l’indice si muove frenetico sul pulsante sinistro del mouse, lunedì pomeriggio.
Questa mattina ho lavorato, ho fatto il lavoro per il quale mi pagano e ho cercato di farlo bene, come sempre.
Adesso, ora nel mio tempo libero, potrei fare ginnastica, andare in piscina, mettere a posto il nuovo romanzo che uscirà nel prossimo inverno/primavera, e intanto continuare a buttare giù idee per quello nuovo, o giocare con l’xbox a Skyrim.

Invece clic … clic … clic … clicco inviti su facebook per la prossima presentazione del 4 giugno a San Pietro in Casale.
Scorro le icone dei miei contatti, quasi 2000, fra questi ho contatti più o meno concreti con qualche decina in capo a un anno e la mia mente vecchia di cinquantenne irrisolto va in crisi.
No quello non lo invito, abita in Sicilia, cosa lo invito a fare? Nemmeno mi conosce, quell’altro non lo invito perché è uno scrittore molto più conosciuto e bravo di me, appena vede l’invito mi schifa di sicuro, perché dovrei invitarlo? Quella non la invito perché è antipatica , quello lo invito perché ha parlato bene del mio libro.
In realtà, se potessi con un unico clic invitare tutti lo farei, e risparmierei tempo.
Devo avere visto un film o un’animazione su questa storia del tempo.

Alle presentazioni in realtà è difficile che la gente partecipi, a meno che tu non non sia uno che conta, non so Saviano, Mogol, Ammaniti o Pupo, etc etc.
Alle mie presentazioni è sempre un terno al lotto, tranne quella di Feltrinelli che è quasi sempre una sicurezza.

E qui parte il secondo dubbio della giornata:

Oggi nello spogliatoio un amico/collega mi dice ridendo: perché non scrivi un bel libro comico alla Fantozzi, quello si che lo venderesti.
Fantozzi, Villaggio, un genio, certo, non molto felice nella vita ma geniale dal punto di vista creativo.
Certo potrei scrivere un bel libro comico, grottesco, peccato che non ne ho voglia, peccato che l’abbiano già fatto.

Arriva un altro collega in accappatoio e mi fa: Ma che libro comico dovresti scrivere un libro sul calcio, che ne so una storia dedicata allo storico Bologna, quello lo venderesti come il pane.
Certo il calcio, o meglio la cucina, un bel libro di ricette o perché no un giallo ambientato nell’ambiente calcistico con risvolti culinari.

Poi penso a Cormac Mccarthy, uno degli scrittori che amo di più, vive nel Nuovo Messico a Tesuque, così almeno recita Wikipedia, non frequenta ambienti mondani, non credo sia su facebook e ha scritto
 Non è un paese per vecchi.

E allora ricomincio a cliccare inviti per persone che giustamente non verranno, così, come fosse un gioco, uno di quelli dove non perdi nulla, solo tempo.
Clic … clic … clic …

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Lupi neri su Bologna … due nuovi appuntamenti

 

 
Dopo diversi tentativi sono riuscito a inserire l’immagine, i file in pdf mi fanno sempre impazzire, sopratutto la domenica mattina.

Ma andiamo con ordine, sopra come vedete la bella locandina della presentazione che si svolgerà a San Pietro in Casale il 4 giugno nel parco della biblioteca e nel caso di maltempo al suo interno.

E’ una bella biblioteca, merita solo quella, sopra la mappa per chi arriva da altrove.

Dentro la locandina c’è tutto, un ringraziamento particolare a Piera Vitali che si è prodigata per l’organizzazione dell’evento, alla sua Associazione che compare nella locandina   Help Centro Studi e al personale della biblioteca.

Altro evento al quale parteciperò è il raduno annuale dei numerosi amanti della lettura che come me sono anobisti da tempo. Sabato 1 giugno  2013 dalle 15 in poi avrò l’onore di essere uno dei dieci autori che potrà raccontare il proprio romanzo nella bella cornice dell’aula universitaria del Complesso di Santa Cristina, in via Del Piombo 5 a Bologna e qui allego tutte le indicazioni sull’evento.

mi sembra di avere scritto tutto ci vediamo il primo giugno a Bologna e il 4 a San Pietro.

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Batman

 

Sky sta  riproponendo tutta la filmografia relativa al grande personaggio dei fumetti Batman e un po’ per giorno mi riguardo i diversi film come con un buon vino da sorseggiare nei momenti migliori.
Dopo Batman del grande Tim Burton sto rivedendo Batman Returns il secondo capitolo della saga firmato sempre da lui.
Mi piace Tim Burton, visionario, gotico, fumettistico, grottesco, mi piacciono le sue caratterizzazioni e se vi astraete un istante i potenti dei due film, i sindaci, i politici, i cattivi … non sembrano caricature dei nostri politici peggiori?
Nei due film non si nascondono, non fanno in realtà grosse promesse al popolo di Gotham City, sono ridondanti, tamarri, volgari e ricchi in maniera imbarazzante e si espongono alla popolazione di questa cupa e triste città con occhi famelici e ghigni minacciosi,  nel film perdono quasi sempre, nella realtà quasi mai.

Poi ci sono i cattivissimi e sono sempre mostri.
Mostruoso il joker interpretato da quel mirabile psicotico di Jack  Nicholson,
Ancora più brutto il pinguino interpretato da uno degli attori più piccoli e più ricchi di Hollywood, Danny De Vito.

I cattivi dei due Batman di Burton sono in realtà simpaticissimi e a fatica ci si schiera contro di loro, perché alla fine sono due diversi, emarginati, perdenti entrambi traditi dagli amici o dagli stessi genitori, reietti in quanto mostruosi e diversi, entrambi auto ironici e graffianti,  ce l’hanno con il mondo, con la mostruosa Gotham City, con il destino.

Batman invece, che nelle prime due puntate è interpretato da un bravo Michael Keaton  sembra la spalla per i cattivi, loro carnefice involontario,  sempre in bilico fra bene e male in un mondo dove non c’è davvero un concreto punto di demarcazione fra i due campi di gioco, un po’ come nel nostro mondo, dove non si capisce più nulla fra scandali bancari che cercano di coinvolgere il PD a pochi giorni dalle elezioni e acquisti di calciatori come Balotelli motivati da alcuni giornalisti  come propaganda elettorale.

Realtà, fantasia.
Gotham City, benvenuta fra noi, finalmente la realtà si sposa con la fantasia, non ci sono più certezze, tutti diffamano tutti, si gioca sporco a tutti i livelli, si urla, si ricatta, si minaccia e si promette sempre con lo stesso ghigno ironico di chi sa di stare recitando una parte.

Milioni di persone spiazzate, spaesate, impoverite sono lì davanti a l’unica piazza accessibile, quella televisiva, e non sanno ancora a chi dovranno dare fiducia.

La differenza sostanziale fra la finzione cinematografica e fumettistica e la nostra realtà è che almeno a Gotham City basta accendere un riflettore nel buio della notte e proiettare l’immagine di Batman nel cielo per poi rimanere ad attendere il suo arrivo, noi invece a che santi dovremmo affidarci in questa notte che sembra non finire più?

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Il granello di senape

 

Noi siamo il Granello di Senape, un progetto attivo nella provincia di Bologna che opera nell’ambito del sociale come doposcuola (e non solo!). Ogni giorno, gratuitamente, da lunedì a sabato, aiutiamo bambini stranieri e in difficoltà nello svolgimento dei compiti!
I nostri obiettivi principali sono l’accoglienza delle famiglie bisognose e l’autonomia dei loro bambini nell’organizzazione dei compiti scolastici.
Ma non finisce qui!! Proponiamo inoltre momenti di socializzazione facendo merenda insieme, organizzando giochi di società o giochi di gruppo e condividendo divertentilaboratori di pittura e cucina!
Nella nostra attività di volontariato sosteniamo le famiglie che ci chiedono aiuto, ascoltando e comprendendo i loro reali bisogni e le necessità dei loro bambini. Molto importante risulta quindi il nostro ruolo di mediatori nei rapporti genitori-figli, spesso non facili.
Sempre gratuitamente, offriamo inoltre il lunedì e il giovedì due corsi di alfabetizzazionedi 1° e 2° livello per genitori stranieri che necessitano di condividere in modo più concreto la realtà sociale in cui vivono.
I nostri 130 bambini possono usufruire dei servizi di questo doposcuola grazie alla generosità e disponibilità di 50 volontari che a turno ogni giorno mettono in gioco le loro risorse e regalano un sorriso a chi ne ha tanto bisogno!!
Il progetto è in stretta collaborazione con i Servizi Educativi e gli Assistenti sociali dei Quartieri S. Vitale e S. Donato, nonché numerose scuole, che spesso richiedono il nostro aiuto.
Sfoglia pure le pagine del nostro sito e contattaci se vuoi darci una mano o se vuoi saperne di più!!


Fatevelo dire da uno che  non fa parte di questa bella Organizzazione. Le idee quando sono buone hanno le gambe lunghe arrivano lontano.
Questa organizzazione ha bisogno di tutto e di tutti e quindi mi sembra giusto sottolineare l’articolo del Carlino, ( che nel frattempo si è completamente dimenticato dei miei romanzi sigh) ma che almeno in questo caso ha sposato una causa giusta.


Le iniziative di questa organizzazione di volontariato sono importanti, le trovate qui

A Londra ho scoperto che l’integrazione è possibile, loro non hanno bisogno di cercarla, l’hanno già realizzata , e noi? vogliamo come al solito rimanere il fanalino di coda dell’Europa? Sottosviluppati solo capaci di parlare di calcio e motori? O vogliamo sforzarci per cercare di meritarci un pezzettino di purgatorio? Anche se la Chiesa ha dichiarato che non esiste più.

Leggetevi l’articolo del Carlino e riflettete.
Se non sapete a chi dare il vostro 5 per mille qui trovate le loro coordinate

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