E’ finita la settima stagione e ho tirato un sospiro di sollievo.
Dexter per me è come un amico e negli anni ho imparato a volergli bene, il problema è che ha perso mordente e fascino perchè semplicemente ha deciso di non rispettare più il codice.
Il codice a mio avviso è la formula vincente di questa fiction, è la regola che salva il personaggio, sia dal punto di vista estetico e spettacolare, sia nella finzione della trama.
Infatti Dexter nel momento in cui si innamora della bellissima Hanna e nel momento in cui comincia a condividere la sua natura con altri inizia a perdere spessore, inizia a fare errori.
Il mio dubbio è: l’inizio della fine è voluto o è casuale?
Scrivendo storie mi rendo conto quanto sia inevitabile pensare a una conclusione, anche se l’unico personaggio seriale costruito dal sottoscritto, il maresciallo Greco, è per ora nel limbo pure avendo al suo attivo tre romanzi inediti, quindi, non mi pongo il problema per ora.
Ma in televisione è inevitabile affrontare la conclusione di una serie, l’unico caso conosciuto di apparente indifinitezza della conclusione riguarda un posto al sole, ma le soap opera seguono percorsi diversi.
Morale … è tempo di morire, citando una famosa battuta di Blade Runner, almeno come serie.
Dexter non ha più né la voglia né la capacità di gestire la sua seconda natura e forse anche gli sceneggiatori hanno valutato che sia tempo di dedicarsi ad altro, credo che la prossima sarà l’ultima stagione, speriamo scelgano una fine adeguata.
Dexter rimane un pezzo del mio immaginario, il mio oscuro passeggero ne sentirà spesso la mancanza.