MILANO E MOVIDA: UNA GUERRA SUL PALCOSCENICO

Cari compagni di viaggio, amanti della vita notturna, questa settimana andremo a Milano, con lo zoom della nostra telecamera mentale sparato diretto su una serie di scandali di cui i giornali fanno ben poco menzione. Il capoluogo lombardo è sempre stato associato alla movida notturna, dagli anni ruggenti della Milano da bere, ai locali che hanno fondato il concetto di aperitivo in tutta Italia, come il Bar Basso, inventore del cocktail più alla moda di questi anni, il Negroni sbagliato, alle discoteche e agli spazi adibiti per i concerti negli ultimi anni. Ma movida è anche cinema, auditorium, rassegne culturali, e lo spazio dove il palcoscenico è l’essenza stesso del luogo e dello spettacolo: il teatro.

Il primo scandalo riguarda il Teatro Ciak. La leggenda di cinema, musica, teatro, cabaret e spettacoli di mimo, fondata nel 1977 da Leo Wachter, chiude la sua storica sede di via Sangallo 33 nel 2007 per trasferirsi alla Fabbrica del Vapore in via Procaccini 33, in una tensostruttura che toglie la magia di un palscoscenico abbracciato da due elementi fondamentali, se vogliamo parlare di teatro: la platea e la galleria. Si era parlato di una situazione temporanea, di un anno, diventati poi due, ora già quattro. La tensostruttura di via Procaccini ha più l’aspetto di un tendone da circo, con tutti i problemi del caso: sistema di riscaldamento sommario, poco confortevole durante la stagione invernale, visuale ridotta per chi si ritrova nelle ultime file di uno spazio unico adibito a platea, con la sola agevolazione di uno scalino che vorrebbe trasformare uno spazio piano in una sorta di galleria. Spazio moderno o aberrazione della prima forma di spettacolo che ha visto la sua nascita nell’antica Grecia, patria della nostra cultura, che per tale motivo meriterebbe un po’ più di rispetto?

Lo zoom della nostra telecamera inquadra sempre le Officine Smeraldo, il primo piano del prossimo scandalo è rivolto al Teatro Smeraldo, simbolo storico di Milano. Le ultime voci parlano della chiusura di un teatro che ha visto passare sul palscoscenico nientemeno che spettacoli come Evita, Jesus Christ Superstar, A Chorus Line, The Phantom of the Opera, The Rocky Horror Show, Cats, Mamma Mia!, Thriller-Live, artisti di fama mondiale come Andrea Piazzolla, Gino Paoli, Bruce Springsteen, Paolo Conte, Fabrizio De André, Miles Devis, Neil Young, Lucio Dalla, David Copperfield, e innumerevoli altri. Il Teatro Smeraldo appartiene alla storia di Milano, c’è chi vuole chiuderlo per trasformarlo in un centro commerciale! Siamo solo consumatori o ci nutriamo anche di cultura, catarsi e piacere?

La telecamera ora corre verso Brera, in via Mercato 3, dove anni fa c’era il Teatro delle Erbe. Ve lo ricordate, agli inizi di Colorado Café, nel 2004? Il Teatro delle Erbe era il primo palscoscenico dove chi voleva iniziare la carriera di attore poteva muovere i primi passi. Molti iniziavano già durante l’adolescenza, il Teatro delle Erbe offriva con generosità il proprio spazio per mettere in scena gli spettacoli teatrali delle scuole. Il Teatro delle Erbe era la realtà più profonda del teatro: sperimentazione, quotidianità, improvvisazione, contatto diretto tra i professionisti del teatro e il pubblico. Nel 2007, lo stesso anno della chiusura del Teatro Ciak, il Teatro delle Erbe cala il suo ultimo sipario per lasciar spazio a un posteggio col suo bel centro commerciale, anche questo mai realizzato. E il Teatro delle Erbe non trova nemmeno un comunicato di lutto sui quotidiani.

Ultimo scandalo, che trafigge senza pietà il concetto stesso di spettacolo. Nel cuore di Milano, dove la Madonnina del Duomo vigila tutti i giorni quella che dovrebbe essere la città che non dorme mai, l’insegna del Teatro Lirico ancora sopravvive alle speculazioni che non hanno rispetto della vita culturale dei milanesi. Fondato nel 1717, il luogo dello Spettacolo Teatrale di Milano vede la chiusura nel 1988. I 1600 posti in via Larga 14 sono inutilizzati da 23 anni. Milano merita di più, Milano non vuole solo una finta movida nei quartieri del centro città e ad orari prestabiliti, Milano vuole scegliere, Milano vuole vivere e vuole farlo libera!

Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso”. Un inchino di dovere a Gigi Proietti.

Teatro

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3 Responses to MILANO E MOVIDA: UNA GUERRA SUL PALCOSCENICO

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  2. Bonnye & Clay says:

    La movida è uno dei pochi diversivi che è rimasto alla città in questo periodo di grande crisi, soprattutto per voi giovanissimi, per cui lo spazio d’incontro e di confronto è ormai inesistente. Molto dipende dalla nostra intelligenza, se il teatro o altro è seguito e frequentato crescerà e si svilupperà, ma se pochi lo seguiranno, qualsiasi siano le motivazioni, morirà; brava e Tu hai colto nel segno.

    Bonnye

    • peregrinando says:

      L’ultima notizia dedicata a chi non si arrende: il Teatro Smeraldo di Milano non chiude! E’ già pronta la nuova stagione!
      http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_luglio_7/teatro-smeraldo-non-chiude-annunciata-prossima-stagione-1901042320526.shtml

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