I FRATELLI SKLADANOWSKY: UNA TESTIMONIANZA DIRETTA

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Fedeli compagni di viaggio … Le nostre avventure che ripercorrono la storia del cinema sono qui pronte a svelarci altri pionieri fondamentali per lo sviluppo di questa nuova arte. Il tesoro nascosto di questa avventura porta il nome dei fratelli Skladanowsky.

L’eclettico regista tedesco Wim Wenders ha ripercorso in un film la vita e le imprese compiute da questa famiglia berlinese, nell’omonimo film “I fratelli Skladanowsky”, insieme alla collaborazione della “Hochschule für Fernsehen und Film” di Monaco, nel 1996. Un vero e proprio omaggio alla storia del cinema tedesco!

Chi sono i fratelli Skladanowsky?

Due fratelli di Berlino, di nome Max ed Emil Skladanowsky, nel 1894 si imbattono nel kinetoscopio Edison, a seguito di questo fatto intraprendono l’impresa che cambierà la loro vita: inventano e costruiscono una macchina che permette di proiettare film, il Bioscopio. Il 20 luglio dell’anno successivo proiettano le pellicole Edison al teatro Wintergarten di Berlino, in forma privata. La prima proiezione pubblica avrà luogo il 1 novembre dello stesso anno sempre al teatro Wintergarten, in seguito ad alcune modifiche di perfezionamento del Bioscopio. La proiezione dei Lumière avviene due mesi dopo, il 28 dicembre, perciò cronologicamente i fratelli Skladanowsky, tra i quali è doveroso ricordare il fratello più piccolo Eugen, dovrebbero essere considerati gli inventori del cinema, se si intende quest’ultimo col significato di proiezione pubblica.

Questo è ciò che narra la storia, ma è possibile conoscerli più da vicino, con delle testimonianze dirette di chi ha vissuto quegli anni? La risposta è sì ed è quello che ha ricostruito Wim Wenders e la “Hochschule für Fernsehen und Film” di Monaco nel film.

La scena del film è raccontata in prima persona da Lucie, la figlia di Max Skladanowsky, che all’epoca delle imprese del padre aveva solo cinque anni.

Cosa inventa Max? Lucie ci presenta il “Bioscopio di papà”, una rudimentale “cinepresa” che fa rivivere le scene. Ma non solo! Max inventa le “figurine animate”, una serie di figurine, per l’appunto, le quali se sfogliate velocemente una dopo l’altra danno l’impressione dell’immagine in movimento.

Ecco la casa Skladanowsky ai giorni nostri. In primo piano è ripresa l’effige della casa:

Hier wohnte und arbeitete

Max Skladanowsky 1863-1939.

Erfinder des Bioskops

Mitgründer der Kinematographie”

(tradotto: “ Qui abitò e lavorò Max Skladanowsky 1863-1939. Inventore del Bioscopio, fondatore del cinema”). Un’effige non trascurabile …

Oggi Lucie Skladanowsky è una donna molto anziana, ma altrettanto lucida. Al regista e alla scuola di Monaco rilascia un’intervista in cui mostra la foto del padre e dei fratelli nel 1895, anno dell’invenzione del Bioscopio e degli spettacoli nel Wintergarten, un varietà famoso in tutto il mondo in quegli anni. Lucie rivela che Max Skladanowsky guadagnava più con i libri delle figurine animate che con il cinema. “Lui tagliava la pellicola a pezzetti e la rilegava”. La sorella, Gertrude, era la diva ritratta in questi libretti, come ammette Lucie, sua sorella fu “la prima diva bambina del mondo”. I fratelli Skladanowsky forse hanno inventato non solo le macchine, ma anche le idee per lo sviluppo del cinema moderno?

Dal 1892 Max iniziò ad elaborare la sua idea di film, a partire dalle fotografie animate, dalle prime riprese senza aver ancora costruito l’apparecchio di proiezione, il Bioscopio, perciò ancora non poteva vedere le riprese fatte.

Tutti insieme creammo il programma del Wintergarten. Eugen compose la musica. Emil incollò la pellicola con estrema cura”. I ricordi di Lucie sono ben vividi.

Il 1 novembre del 1895 ha luogo la prima nazionale del Bioscopio allo spettacolo del Wintergarten.

Appena dopo 8 settimane i fratelli Lumière conquistarono la supremazia tecnica con il loro cinématographe, tuttavia Max non si arrese. Tra i suoi progetti c’erano il cinema a colori e la fotografia tridimensionale. I fratelli Skladanowsky inventarono le diapositive. E non solo! Finalmente riuscirono a proiettare le immagini su schermo, fu la nascita dei P.F.A.-Film, le Proiezioni per tutti. Il cinema moderno è effettivamente nato.

Le invenzioni di Max continuano. Mise a punto le fotografie a colori mediante l’utilizzo di colori artificiali e sovrapponendo diverse immagini le une sulle altre, così da avere l’effetto colore: una blu, una gialla e una rossa, sovrapponendo le tre immagini che ritraggono lo stesso oggetto ecco che si ottiene la foto a colori! Per il tipo di emulsione utilizzata Max prese il brevetto. Lucie dice con amarezza che “La gente non sa queste cose” …

A un certo punto vediamo Lucie che sfoglia l’album di famiglia, scartabellando con le dita tremanti per l’emozione quando riconosce nelle foto lo “zio Eugen”. I fratelli Skladanowsky sono ancora con noi, negli occhi commossi di Lucie.

I fratelli Skladanowsky” è l’unico film muto di Wim Wenders. Lo stesso regista afferma che “È un progetto nato per divertimento”. Divertimento come la prima occupazione dei fratelli Skladanowsky, che erano “gente del circo”, diventati poi degli autodidatti nella storia del cinema, differenziandosi dai fratelli Lumière, gli ingegneri francesi.

Una genialità da attribuire al regista risiede nel fatto di rendere importanti i titoli di coda, alternandoli a scene del film, alle fasi “in opera” del film, alle interviste ufficiose di Lucie Skladanowsky, accompagnandoli a un’indimenticabile colonna sonora di Laurent Petitgand!

Tra le interviste ufficiose alla figlia di Max Skladanowksy c’è la domanda su cosa ne pensa del film. Lucie risponde semplicemente che “È un po’ la storia d’amore di zio Emil”.

Il film è realizzato con “una vecchia cinepresa dei primi anni Venti”, una “macchina da presa a manovella”. E, come conferma lo stesso Wim Wenders, non è facile girare la manovella.

Prima del 1 novembre questo non si era mai visto … Ecco i tempi moderni. Ecco il cinema”. Come non dar ragione a Lucie, quando ricorda la prima proiezione pubblica mondiale al Wintergarten nel 1 novembre 1895?

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