Si fa presto a dire horror

Masters of Horror è una serie televisiva americana creata dal regista Mick Garris per l’emittente via cavo americana Showtime, formata da diversi episodi girati da altrettanto diversi registi. Il nome è stato coniato da Guillermo Del Toro durante una cena al ristorante organizzata dallo stesso Garris, alla quale erano presenti diversi registi del genere “sangue e budella”. Del Toro coniò il nome del gruppo quando, ad una signora celebrante il compleanno nello stesso ristorante, disse che i “maestri dell’orrore” (masters of horror) le facevano gli auguri. L’idea è molto simpatica, la serie pure, trasmessa di recente anche in chiaro, sul digitale da Rai 4. In attesa di sciropparmi la seconda e ultima stagione dei MoH, vediamo di fare chiarezza sulla prima serie, con una piccola Top List del meglio e del peggio dei Maestri.

I 3 episodi più belli:

1) Incident On and Off a Mountain Road (Panico sulla montagna) di Don Coscarelli.
Don Coscarelli è un tizio che riserva sempre molte sorprese. Prendete, ad esempio, un film come Bubba Ho-Tep, dove Elvis Presley si ritrova a fronteggiare gli zombie. Io mi aspettavo delle gran risate, invece mi sono trovata davanti ad uno struggente monologo sulla vecchiaia e il decadimento fisico e spirituale. La stessa sorpresa la ritrovo con questo Panico sulla montagna dove, con la scusa del pazzo assassino che gira libero sui monti, il regista ci propina una vera e propria guida per sopravvivere ai serial killer, da fare studiare a scuola.
Voto 8

2) Sick Girl (Creatura maligna) di Lucky McKee.
Dopo l’ottimo May e il pessimo The Woods, una buona via di mezzo che saltella tra attrazioni morbose, romanticume in salsa lesbo chic, ragni pelosi e amore per il grottesco, sopratutto nel finale.
Voto 7

3) Jenifer (Jenifer – Istinto assassino) di Dario Argento.
A dispetto di tutte le critiche che gli sono piovute addosso, a me questa incursione di Argento nel mondo freak mi è piaciuta tantissimo. C’è un po’ di splatter, un po’ di horror, e un po’ di figa. E poi, se paragonato a La Terza Madre, questo episodio è un vero capolavoro.
Voto 6.

I 3 episodi più brutti:

1) Imprint (Sulle tracce del terrore) di Takashi Miike
Molto delusa da Miike, nonostante gli “osanna” ricevuti per questa sbobba. Forse sono troppo scafate per lasciarmi impressionare dalla trita e ritrita iconografia giapponese mescolata al bondage e a quelche feto morto. E poi uno con la faccia di Billy Drago che mi fa il principe azzurro, vestito come un lord inglese, è ridicolo.
Voto 5

2) Cigarette Burns (Incubo mortale) di John Carpenter.
Carpenter a corto di idee copia se stesso e il plot de “Il seme della follia”. Ma qui, al posto del libro che fa impazzire la gente, c’è il film che fa impazzire la gente. Che ideona!
Voto 4

3) Deer Woman (Leggenda assassina) di John Landis.
Landis non è mai stato fra i miei registi preferiti, ma qui si è bevuto il cervello. Mai vista cosa più stupida di questa donna cervo! L’unico particolare degno di nota dell’episodio sono le tette di Cinthia Moura. Quelle sono un lasciapassare per Cannes, altroché!
Voto 3

About Cristiana

Cristiana Danila Formetta è nata a Salerno nel 1972. Scrittrice e blogger, negli Stati Uniti ha pubblicato per la Cleis Press e per Pretty Things. In Italia, ha pubblicato per Addictions e Coniglio Editore. Suoi racconti sono stati pubblicati su diverse riviste, tra cui il magazine Blue e GQ Italia. Il suo ultimo libro è FETISH SEX (edizioni "L'Orecchio di Van Gogh")
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