La teoria dell’oro in bocca mattutino non l’ho mai capita. Dei pochi che hanno superato lo ius primae noctis circumnavigando il mastino compresso del mio quadrupede rabbioso, nessuno che si sia mai svegliato con un doblone in bocca. Al posto di monete tintinnanti solo alitosi succedanee di sbronza e pupille dilatate da polveri magiche. Niente di niente. Neanche il passante di un ponte o un’otturazione, in ceramica placcata oro, caduta per sbaglio durante un amplesso nella dark room della camera da letto. Uno scampolino di luce da mettere sotto il bicchiere aspettando il bonifico, possibilmente non dilazionato in comode rate, di un [...]