Facebook: croce o delizia?

E’ stato un amico di rete a persuadermi a scrivere questo post.

Che verterà su un film ed un libro drammaticamente attuali.

Nelle ultime due settimane, se ce ne fosse ancora stato bisogno, abbiamo assistito ad un moltiplicarsi del fenomeno facebook che, per la prima volta, è diventato un kolossal americano interpretato dall’eterno ragazzo, Justin Timberlake.

The Social Network racconta la controversa storia di un ragazzo che ha fatto di un’idea un impero; in una sera d’autunno del 2003, lo studente di Harvard Mark Zuckerberg, un genio dell’informatica, siede al suo computer e da vita a ciò che diventerà ben presto una rete sociale globale che rivoluzionerà la comunicazione. In soli sette anni Facebook è diventato il social network più famoso del mondo e ha reso Mark Zuckerberg il più giovane miliardario della storia, ma per lui il successo ha anche portato complicazioni sia personali, sia legali.

Questa la sinossi del film.

Di seguito quella di Beati e Bannati.

Affacciatasi per caso, e per gioco, sulla piazza virtuale di Facebook, Elena, PR dal tacco facile con un alter ego nello specchio, si trova a fare i conti con le avance di GS: tombeur de femmes del ventunesimo secolo, figlio di stereotipi antichi, dalla prevedibile poeticità di chi con le parole ci sa fare.

Scrittore affermato e blasonato, GS scompagina la vita di Elena che, tra una Jimmy Choo immortalata nel profilo FB e una telefonata all’amica fidata, si ritrova innamorata. E tradita. Ma Elena, ormai artista del network, cercherà vendetta in quella stessa rete da cui si è fatta intrappolare. Da una storia sbocciata, cresciuta e stroncata sul luna park del social network rinasce allora l’avatar felice, Bea, che permetterà alla nostra eroina di assaporare il gusto di una vendetta magistrale. Una truffa di cuore, vista dalla soggettiva della sedotta e abbandonata, è dunque il punto di partenza per un’educazione sentimentale ai tempi di Facebook, per una moderna e irriverente ars amatoria che smaschera perversioni ed appetiti sessuali, spesso illeciti, con l’obiettivo di stanare il maschio alfa e il suo fattore t(radimento), sempre annidato dietro un polveroso prontuario di frasi retoriche.

Justin Timberlake non ondeggerà nel film su Louboutin, però i punti in comune secondo me ci sono.

Sarò di parte?

Intanto uona visione e buona lettura!


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