Prodromi di un grande bordello

Ingialliscono le foglie e procede il periodo di garanzia televisivo.  Come se non bastasse la tristezza delle giornate che si accorciano, procede la lotta all’ultimo punto di share. Per risultare vincitrice incontrastata del lunedì, l’ammiraglia del biscione gioca la sua punta di diamante della programmazione. Così, da ieri, le porte della casa di cura più spiata d’Italia, hanno riaperto i loro battenti.

Da citare, nel circo Bernum degli alienati catodici, la spogliarellista filosofa. Da Platone in poi che il corpo sia la tomba dell’anima, non è un mistero.  E la nostra entreneuse della porta accanto resta in bikini dopo uno spogliarello gratuito.

All’interno della casa, intanto, tre Gine si giocano con una morra cinese l’uscita di un nuovo membro che, dopo essere stato ostracizzato a sua volta viene reintegrato a patto che cestini una delle tre. Bandita una biondina dal basco avorio dalla voce sgraziata e affine a quella dell’opinionista Tonon.  Che siano gemelli eterozigoti, separati alla nascita?

L’orrore sfiora però i livelli grotteschi quando arriva lui:  il più atteso.

In moto, dietro una grata per non essere riconosciuto, macchiato da immagini di Richard Gere che corrono sul ledwall c’è il gigolò di quel ramo del lago di Como, che volge a mezzanotte. I bambini ormai sono stati mandati a letto e, allora si può parlare dell’Homo Prendimi così senza pudore.

Signorini, scalpita sul suo trono catodico e si rinfresca facendosi aria con un ventaglio color verde pisello. Curiosa analOgia ma honny soit qui mal y pense, no?

Qui, il problema è un altro.  La conduttrice, stranamente scarmigliata per una prima serata, cambia tono. Sul grande fratello 11 si è scatenata una bufera per quest’inquilino. Portare un prostituto nelle case di sei milioni di italiani, non è da tutti i giorni. Lui, arriva in moto. Resta col casco in testa, dietro ad una grata che fa da quinta allo studio. Perfino la voce è blurata. Un pentito di mafia, non sarebbe riuscito a creare tanta aspettativa. Eppure la curva non si impenna. Schiantata su un decoroso, seppur non orgasmico, 25%.

“L’ho fatto per aiutare la mia famiglia.”

Già perchè il nostro Giuliano, al secolo operaio  stufo di lavorar di mola, ha deciso di affilare altri strumenti. Come dargli torto? Eppure i conti non tornano. Il nostro, congedato dalla bionda del Bifidus, a bordo del suo centauro rombante guadagna il red carpet antistante l’ingresso.  L’effetto sulla voce è svanito e, quello che poteva essere un sogno per molte casalinghe frustrate, si trasforma nella più triste delle realtà.

Quello che poteva declinarsi come un sornione gattopardone del piccolo schermo perde il suo smalto non appena si toglie il casco. Sotto, l’uomo gatto dei tempi d’oro di Sarabanda. Che squittisce, con una voce da topolino del peggiore doppiatore al mondo. Meches in testa, occhialino finto intellettuale e tartaruga rovesciata sulla ventresca. Solo una masochista potrebbe pagare per andare con uno così.

L’acuto direttore non manca di lanciare una stilettata al vetriolo, “E’ il classico incontro al buio. Nel senso che non puoi accendere la luce.” Questa volta: ha ragione lui.

Ma la domanda che sorge spontanea, in corrisponde dei titoli di coda è : perchè quel comitato di beghine osannanti del Moige non insorge più?

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