Nati con la valigia

Dolomiti: a tavola (e non solo)

Pubblicato il 6- Apr - 2012 Condividi su Facebook

Di Sara Tufariello

C’è una branca del turismo che in Trentino sta sempre più prendendo piede, un modo di viaggiare che sta riscontrando sempre più consensi da una fetta di viaggiatori che proprio non riesce a non mettere in valigia una forchetta assieme alle scarpe da trekking. Parliamo del turismo enogastronomico. Si è infatti svolta lo scorso febbraio la “Taste Week”,una settimana bianca dedicata non solo alle innumerevoli attività dell’Altopiano Paganella,sia sportive che all’insegna del benessere,ma anche e soprattutto una full immersion nell’enogastronomia trentina con piatti tipici abbinati ai migliori vini locali. L’iniziativa è sta infatti articolata in numerosi appuntamenti enogastronomici con la partecipazione delle migliori cantine e dei loro viticoltori e distillatori,che hanno accompagnato e coccolato gli ospiti nelle degustazioni e negli abbinamenti.

Ma non disperiamoci se la ‘Taste Week’ ritornerà,in grande stile,nella prossima stagione invernale. Questa estate i turisti amanti del bello e del ‘buono’,potranno cominciare il loro tour dei sapori tipici partendo dalla cima Paganella,a2125 metridi quota,presso il “Rifugio La Roda”. Un aperitivo tra i divanetti all’aperto,sorseggiando uno spritz e,godendosi il calore del sole estivo,per poi continuare degustando la loro produzione di vino: un Terodelgo Rotaliano,color rubino e dalle note di frutti di bosco sarà il perfetto complemento a piatti di selvaggina,di funghi,di polenta,ma anche con dello speck (religiosamente affettato con una Berkell del 1953 che troneggia nella baita) e formaggi alpestri.

Da non perdere,poi,  lo stracotto di guanciale al Terodelgo,i tortelli al Bagos e la famosa zuppa di Orzo. Una cucina griffata,chef molto quotati,che curano quasi maniacalmente la dote delle materie prime,l’attenzione alle moderne e salutistiche tecniche di cottura fino alla la presenza scenica dei piatti. Per chi volesse fare un salto nel passato,malghe e rifugi alpini potranno essere raggiungibili anche con carrozze trainate da cavalli. Ma c’è dell’altro,nella zona,e vale la pena di farci una puntata. All’agriturismo “Filo d’erba” di Fai della Paganella,ci si può rilassare sul terrazzo naturale da cui si scorgono le vallate sottostanti l’altopiano,magari gustando dell’ottimo “trentingrana”,prodotto dalla stessa azienda che rifornisce di latte crudo,con la vendita diretta 24 ore su 24.

Per coloro che sposano l’idea di gourmet come filosofia di vita,ma anche per una famiglia – tipo in cerca di sapori caratteristici,una cenetta al “El Filò” di Molveno è una tappa da non perdere: un locale rustico,ma nello stesso tempo raffinato,arredato con il legno di una vecchia baita alpina della Val Badia,“El Filò” riscalda il cuore con la sua accoglienza e con il sorriso della signora Sandra,proprietaria assieme al marito Angelo,che cura personalmente la cucina. Qui lo chef da anni confeziona piatti tradizionali a base di selvaggina,primi piatti con erbe spontanee e pesce di lago.

Ad un chilometro da Molveno,c’è poi l’Agriturismo “Ai Castioni”,una baita di montagna di inizio ‘800,ristrutturata,con vista su lago di Molveno. Cinque le camere disponibili,ribattezzate con nomi di preziosi mieli prodotti dalle abili mani di Vania,imprenditrice e apicoltrice per passione.

Se accanto al cibo credete che non debba mai mancare una buona struttura ricettiva per le vostre vacanze, ad Andalo, c’è il raffinato Hotel “Corona”, che a breve conquisterà la sua quarta stella, dopo un dosato e gradevole restyling. Una valida soluzione per lasciarsi alle spalle la routine quotidiana immergendosi in un’esperienza ricettiva a base di professionalità e piccole attenzioni. Peraltro il “Corona” è convenzionato con il centro piscine e benessere “AcquaIN” di Andalo, un paradiso di trattamenti personalizzati, massaggi e docce emozionali, ma per i suoi clienti garantisce una ampia area dedicata al wellness “ Corona Dolomites Spa”, un luogo dove davvero ci si può voler bene. La cucina dell’albergo è magistralmente curata dallo chef Mattia Dallavalle, che attraverso una personale rilettura interpreta un riuscito matrimonio tra i piatti della tradizione locale e la cucina mediterranea, senza dimenticare le esigenze degli ospiti più piccini.

www.visitdolomitipaganella.it/gusto
www.laroda.it

[email protected]

www.agriturilfiloderba.it

 

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