Gellar è morto. Ma forse anche Dexter.

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E’ finita. Un’altra stagione è passata ed è tempo di bilanci. Avevo accolto la premiere di ottobre con commenti entusiatici e con grandi speranze di rivedere una stagione come le prime: bella, cattiva e cinica. Era interessantissimo vedere come si sarebbe sviluppato tutto il filone religioso perchè se un personaggio come Dexter si avvicina alla fede e a quello che volente o nolente la fede porta con se in termini di comportamento, allora il discorso può essere molto significativo. Ad oggi, dopo 12 episodi posso affermare con certezza che questa serie mi ha fatto un po’ scagazzare. Era partita col botto, ma poi è implosa e si è accartocciata su se stessa, finendo in un mare di banalità e clichè. Sono sempre stato un difensore del nostro serial killer, e anche di fronte ad evidenti difetti ad ogni fine stagione il giudizio era molto positivo perchè Dexter aveva tutto un contorno curato e molto interessante, aveva una scrittura originale e ovviamente un’interpretazione perfetta di Michael C. Hall. Michael C. Hall è purtroppo l’unica cosa che continua a salvarsi e si riconferma sugli stessi livelli delle origini.

Affermazioni pesanti, ma le giustificherò tutte. Prendiamo come esempio l’episodio Get Gellar che rappresenta un po’ la summa di tutti i problemi della stagione ed è l’emblema del decadimento rapidissimo di Dexter. Avevo avuto qua e là qualche sentore del fatto che ci potesse essere qualche parallelismo tra la storia di Dexter/Harrison e quella tra Travis/Gellar. Quindi Gellar è un fantasma e una proiezione dell’immaginazione di Travis e dopo tutti gli indizi sparsi qua e là, di cui alcuni veramente molto chiari, arriva Get Gellar, il nono episodio deputato a svelare questi dubbi. Ma decide che anziché dircelo subito e lavorare poi su Travis e su come cambierà il suo comportamento visto che potrebbe rivelarsi anche per lui una scoperta abbastanza scioccante (il ragazzo è completamente inconsapevole), anziché dircelo subito, l’episodio ci gioca per tutta la sua durata e quando ci siamo, siamo arrivati al culmine, a quello che la linguistica chiama climax, ci ritroviamo di fronte invece ad un anti-climax (questa parola non so se esite) da manuale. Il temporeggiamento è stato talmente lungo che la sorpresa si è svaporata al punto che sorpresa non è davvero più. E rimane solo un plot twist scontato e banale. Era ancora possibile spacciare per più di mezza stagione la visione di una persona morta per un personaggio reale e rivelarci la verità come se fosse un colpo di scena? Decisamente no.

Accantonato il personaggio di Gellar, il supercattivo rimane uno solo: Travis. Il ragazzo (interpretato dal figlio di Tom Hanks) più che avere allucinazioni sembra soffrire di disturbo di personalità multipla e nel momento in cui si accorge che il professore è morto dovrebbe essere una scoperta tosta e avrebbe dovuto rifiutare quella parte di sé come aveva già fatto in precedenza oppure immedesimarsi totalmente col suo vecchio mentore e diventare lui. Anche visivamente per quando riguarda il discorso propriamente filmico. Invece subisce un’evoluzione istantanea e diventa all’improvviso un cattivo cattivone, consapevole di esserlo e deciso nei suoi intenti. Siamo d’accordo che un’analisi produttiva vede questa come forse l’unica pista possibile, prchè va da sé che far redimere Travis avrebbe portato ad una anticipata fine della stagione. Come anche far immedesimare Travis in Gellar avrebbe forse rischiato di essere di non facile comprensione (estetica) e il rischio di risvolti trash sarebbero stati troppo alti. Questo Travis cattivo è forse non la strada giusta, ma la meno peggio nel complesso.. certo è che il passaggio è stato gestito veramente troppo male e in maniera veramente superficiale.

E poi c’è il capitolo Debra. Gioie e dolori di questa stagione. Gioie perchè il suo è uno dei personaggi più riusciti e divertenti. Si è evoluta, ha fatto carriera ma allo stesso tempo è tornata alle origini, con tutte le imprecazioni e le insicurezze del caso. Tutto bene finchè grazie ad una psicologa, Debra affronta le sue emozioni e capisce di essere innamorata di Dexter, suo fratello, che però non è fratello di sangue. E qui sono i dolori: questo incesto che poi incesto non è, lascia un po’ a desiderare. Sembra un po’ una carta che gli sceneggiatori si sono giocati buttandola nel mezzo un po’ così, come viene. Lo spiegava molto bene Matt LeBlanc nella bellissima serie Episodes (sempre Sho): “ci deve essere una storia d’amore, qualcosa a cui gli spettatori possono attaccarsi e guardare il tuo show per un’intera stagione, e l’amore è la carta vincente”. E qui le stagioni da far vedere tra l’altro sono due.. Apro però ad una smentita perchè questa deriva amorosa potrebbe essere un apripista ad una mentalità più aperta da parte di Debra e che magari quando scoprirà chi davvero è suo fratello riuscirà ad accettarlo. D’altronde lei è tenente e potrebbe addirittura coprilo/aiutarlo. L’abbiamo già visto succedere e Dex potrebbe aver voglia di riprovarci.

Per il resto tutti i comprimari proseguono nelle loro storie che si alternano tra trovate comiche divertenti e una vagonata di banalità senza fine. Nel male e nel bene stanno lì e fanno colore. Quello tra tutti più interessante potrebbe essere il geek-aiutantedimasuka che ci hanno spesso mostrato un po’ ossessivo e troppo interessato a Dexter perchè non succeda qualcosa. E’ lui che ha comprato il braccio dell’IceTruckKiller. Che possa addirittura diventare importante nelle prossime stagioni fino ad essere un cattivo?

Detto questo mi resta l’impressione che il meglio ce lo siamo lasciati alle spalle visto che tutto sembra ormai essere spinto a forza nella direzione del colpo di scena e del sensazionalismo forzato, che cade purtroppo nel banale. Tutto il filone religioso & co. si è rivelato essere una scusa per una parentesi trash con affreschi sui muri, cadaveri elaborati come opere d’arte e del misticismo buttato lì. Magari con echi da fine del mondo duemiladodiceschi… E poi la faciloneria di scrittura con situazioni risolte in tre secondi, altre tirate fuori all’improvviso, e decine di banalità sparse in giro. Ad esempio: Travis punta la pistola in faccia a Batista e bum arriva Quinn e salva tutto. Oppure quando la donna kamikaze preme il bottone della fuoriuscita di gas e subito dopo, ma giusto un attimo dopo così che la tensione salga un po’ arriva Dex e salva tutti. E le impossibili scene in cui si cerca di uccidere Dexter. E’ ovvio che non morirà.. la serie porta il suo nome. Sarebbe impensabile e allora tanto vale non farcelo vedere in pericolo di vita con il conseguente salvataggio all’ultimo. Già sapevamo come sarebbe finita. Spreco di tempo e di soldi.

All fine non sono soddisfatto, però c’è da dire che Dexter pur nei suoi momenti più bassi è comunque una bella serie che si può guardare e godere. Forse l’amarezza viene da un confronto coi fasti del passato. Poi per spezzare una lancia verso per questa serie c’è il finalone. Un cliffangher da manuale, anche qui usato con estrema banalità, ma evidentemente interessante: Debra arriva nella chiesa abbandonata dove ha chiesto a Dexter di fare gli ultimi rilievi forensi e scopre una tragica verità: suo fratello è uno spietato assassino che ha trafitto Travis senza pietà. La stagione si chiude su Dex che dice: Oh God!. Parole che non ci saremmo proprio aspettati da lui. Prima o pio sarebbe dovuta arrivare, già lo si era intravisto qua è la quando si parlava del rapporto tra Travis e sua sorella e ora ce l’abbiamo di fronte. Secondo me gli scenari sono varie: O Deb sceglie di coprire Dexter per tutta la prossima stagione, d’altronde è lei il tenente e non ha scoperto il vero Dexter. Ha scoperto Dexter che uccide Travis, un cattivo confermato e lui soltanto. Noi sappiamo di tutti gli altri, lei no. Altra opzione è che potrebbe addirittura alimentarla, vista la fascinazione di Deb per uomini mentalmente disturbati che ci è stata ripetuta varie volte dalla pscicologa, e adesso in più sappiamo che di Dexter Deb è proprio innamorata. O ancora Deb potrebbe decidere di non assecondarlo, ma qui vuol dire che uno dei se ne deve andare. Dexter non può andasene, né morire, né finire in prigione. Andarsene magari sì, un ricomincio da zero in Oregon ma sarebbe uno schock non da poco. Più probabile è che Debra se ne vada. Gli indizi ci sono: Quinn che rischia il trasferimento, Debra che non riesce ad adattarsi al nuovo lavoro e il capo Mathews che protegge politicamente Deb nel dipartimento viene fatto fuori.

Gli indizi sbriciolati qua e là portano un po’ in tutte le direzioni (per esmpio Quinn si appella ad una improbabile, ma possibile, malattia per evitare il trasferimento). Ogni cosa detta viene smentita, poi ribadita. Insomma il potenziale è tanto e non vedo l’ora di sapere come andrà avanti, proprio perchè Dexter alla fine è comunque un prodotto degno di nota. Ha avuto una parentesi difficile, difficilissima in questa stagione, ma spero che si rialzi. Il potenziale c’è, non spechiamolo.

Michele Comba

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