Sit-com. Quando si pensa alla sit-com a tutti viene subito in mente Friends. Giusto. Ma la sit-com in questi anni è molto di più e ci ha regalato produzioni come How I Met Your Mother e, soprattutto Community. Per comprendere fino in fondo la forza e la novità di una serie bella e intelligente come Community, è importante capire come la sit-com si è evoluta nel tempo. Nata per la radio è esplosa in televisione con stagioni e stagioni di serie composte da episodi stand-alone, cioè indipendenti. Ogni episodio è fine a sé stesso e in quello dopo i personaggi non ricordano nulla e sono come ritornati al punto iniziale. Un po’ come Monty Burns che non impara mai il nome di Homer, o come Kenny che muore ad ogni episodio. Come sappiamo la sit-com usa poi poche ambientazioni, quasi sempre in interni (appartamenti, bar, scuole) e le vicende sono riprese da un unico punto macchina o da un insieme di punti predefiniti, fissi e frontali, dentro cui si muovono i nostri eroi in modo quasi teatrale, alle prese con le loro situation: sentimenti e rapporti interpersonali. La sit-com è proprio questa: sapere ridere e mettere in scena il comico nelle relazioni umane. Va da sé che quello che conta sono i dialoghi e le situazioni. Ambienti e linguaggio macchina passano in secondo piano.
Il primo, grosso cambiamento lo porta proprio Friends, col suo successo planetario e ascolti record. Per la prima vediamo i personaggi cambiare, evolversi e ricordare gli avvenimenti passati. Ogni episodio è sempre indipendente, ma adesso c’è un sottile filo rosso che collega tutte le stagioni. Novità vincete per critica e pubblico. E poi c’è il secondo strappo. Con How I Met Your Mother la macchina da presa prende coscienza di sé anche nella sit-com e comincia a muoversi: ruota, tralsa, fa campi e contro-campi e per la prima volta costruisce un ambiente a 360 gradi, infrange quella quarta parete ideale dietro la quale stava seduto lo spettatore, che adesso viaggia dentro la scena. Oggi quindi la sit-com si presenta con linguaggio visivo pari al resto della cinematografia per piccolo e grande schermo. E il tempo è maturo per un capolavoro come Community.
Prodotta dalla NBC, Community ruota intorno al personaggio di Jeff, avvocato egoista e arrivista che, beccato con una laurea fasulla è costretto a iscriversi al college per mettersi in regola e ri-cominciare l’avvocatura. Al Greendale Community College Jeff incontra Britta, una bella e incasinata ragazza, iscritta lì per rimettere sui giusti binari la sua vita. Per poter broccolare al meglio, Jeff si inventa un gruppo di studio, ma la situazione gli sfugge di mano e al primo incontro, quando si aspettava un tete a tete con Britta, l’aula studio è piena di gente. Ci sono infatti Annie, Shirley, Pierce, Troy e Abed. Oltre a Britta. Jeff non riesce però a sganciarsi da questa situazione e si troverà a creare un legame con persone con cui non ha nulla in comune e mai avrebbe pensato di avere un qualsiasi tipo di rapporto. Ma tant’è, Jeff cambierà con sua grande sorpresa e troverà nuove amicizie e avventure.
La vera meraviglia di questa sit-com sta tutta nel linguaggio, nel come è raccontata. Partendo dai dialoghi e personaggi scritti benissimo da un geniale Dan Harmon, Community esplode tutta la sua forza nell’estetica. Il suo linguaggio è direttamente figlio di quello cinematografico, la mdp si muove tanto e sempre in modo poetico, l’utilizzo del suono è a tratti innovativo, e ogni episodio è costellato di citazioni, per la gioia di chi, come me, gode nel riconoscerle. E poi la genialità di situazioni, diaoghi e ironia a tutto campo che non tralascia niente, dimostrando grandissima sottigliezza e intelligenza nel raccontare di relazioni. Una serie pazzesca. Assolutamente da non perdere e rigorosamente da guardare in lingua. Due episodi su tutti sono passati alla storia dopo la messa in onda: Modern Warfare, dove il college si trasforma in un teatro di guerra di paint-ball e dove la regia crea immagini epiche. L’episodio è un’autentica chicca, e un’appassionata parodia di film quali Die Hard, Terminator 2, The Matrix, Highlander, Rambo, The Running Man, Scarface, Face/Off, Battle Royale, Predator, The Warriors, Hard Boiled e Demolition Man. Poi c’è spazio anche per Friends e Cheers, citate direttamente. Capolavoro, come anche Advanced Dungeons & Dragons dove la sceneggiattura è perfetta e noi rimaniamo sempre nella stessa stanza per tutta la durata dell’episodio con il solo audio a raccontarci quello che sta succedendo. E senza accorgerci che il tempo passa, in un attimo la puntata è finita. Pazzesco.
Quella di Community è proprio gente brava. Per ora i premi ricevuti sono pochi, colpa degli ascolti? Colpa del fatto che è troppo avanti e troppo bella per essere capita? Non lo so, ma io poco volte sono stato così soddisfatto dalla visione di qualcosa di comico. Un po’ al livello dei migliori fratelli Coen. Da pelle d’oca.
Michele Comba
Ecco il trailer: