Compagni di viaggio viandanti per il sentiero della vita, concludiamo la conoscenza intrapresa nelle ultime settimane con Winki, surfista, viaggiatore e narratore dei viaggi da lui intrapresi attraverso le terre e i mari di Australia, Indonesia e Nuova Zelanda, sempre con la tavola da surf pronta alla ricerca dell’onda.
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Per ogni tuo libro stampato viene piantato un nuovo albero. Qual’è, a tuo avviso, l’importanza della Natura per il ripristino e il mantenimento dell’equilibrio nel mondo?
Diciamo che ci sei andata vicina. (Sorride). L’iniziativa One Book One Tree (un albero, un libro) è un’idea che mi è venuta qualche anno fa per compensare le emissioni di anidride carbonica. Ho preso spunto da iniziative come quella di Life Gate e simili, ma dopo aver fatto fare un calcolo del numero di alberi necessari per compensare, per esempio, la produzione di mille copie non ero soddisfatto, erano troppo pochi. Ho appreso che quando si cerca di calcolare la quota di anidride carbonica emessa nella produzione di un articolo ci sono vari fattori che influiscono: il fatto che abbia utilizzato carta che proviene da piantagioni certificate sostenibili, inchiostri ecologici. Magari tutto questo ha abbassato la quota. Quindi, io, non contento, ho detto: “E se per ogni libro che qualcuno compra, regala o legge e mi invia o mi fa inviare un tratto del testo, una frase o un commento, io piantassi un albero?”. Così ho fatto, eppure anche in questo modo non mi bastava, perciò cerco di piantare semi o alberelli in quantità molto maggiore di quelli che dovrei per tenere fede all’iniziativa; questo anche per cercare di compensare le altre emissioni di gas inquinanti prodotte durante i miei viaggi. Ovviamente cerco di inquinare il meno possibile quando viaggio, ma non è sempre facile, soprattutto quando si usano mezzi a combustione; in alcuni tipi di viaggi, come l’ultimo, in Indonesia in moto, l’alternativa era non fare quel tipo di viaggio. Ne ho piantati di semi, un’infinità. (Sorride).
Sarebbe bello che ognuno di noi si chiedesse qual è il prezzo in termini ambientali di qualsiasi gesto, azione quotidiana, acquisto o scelta . Parlo di consumo consapevole. Se ognuno di noi apportasse il proprio contributo potremmo cercare di risanare più velocemente il pianeta e fare scelte imminenti e future che non vadano ad intaccarne l’equilibrio, ma che, al contrario, tendano a mantenerlo.
Piantare alberi è solo uno degli innumerevoli esempi possibili, possono farlo tutti … No?
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In tutti i tuoi libri fai spesso riferimento allo Yoga, soprattutto per (ri)connetterti con l’ambiente e col cosmo. Quali sono le potenzialità di questa disciplina da te sperimentate?
Credo che le potenzialità di questa disciplina siano infinite. Diciamo che lo Yoga è una tecnica e, come tale, non è l’unica depositaria di queste qualità. Dello Yoga mi piace il fatto per cui, oltre a esserci tanti stili, un po’ come le arti marziali mette in comunione corpo, mente e spirito. Ho sperimentato che una pratica costante apporta un notevole beneficio nella vita quotidiana, nell’umore, ma anche nella pratica di altre attività quali il surf, per esempio …
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Oltre allo Yoga, filone comune in tutti i libri da te scritti, c’è il surf, che tu definisci anche come “Yoga del mare” (cit.) Quanto consideri importante una disciplina sportiva per il benessere completo, corporeo e spirituale, dell’individuo?
Penso che per me sia proprio così: il surf è lo yoga del mare. In fondo lo Yoga è inteso come mezzo per entrare in contatto con se stessi; quando sono in mezzo al mare in attesa delle onde o quando sto scendendo un’onda mi sento completamente Uno col Tutto. Credo che quando siamo presenti, immersi in quello che stiamo facendo in quel preciso istante, che si tratti di Yoga, surf, suonare uno strumento musicale, arrampicarsi, dipingere e qualsiasi altra attività o sport che richieda la nostra attenzione e riusciamo ad essere lì, nel momento presente e da nessuna altra parte, allora abbiamo raggiunto non solo lo stato di Yoga, ma l’intento puro della vita stessa. La nostra presenza è tutto, per questo motivo alcune attività lasciano quel senso conosciuto di benessere psicofisico, non solo per il rilascio di endorfine, ma per il fatto che ci aiutano ad essere lì, nel Qui e Ora.
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Dalla tua esperienza in che modo uno scrittore può portare valore aggiunto alla società e nel mondo, che è costituito anche da tribù e comunità?
Mi considero più un viaggiatore, un narratore, che ha come umile intendo la condivisione del “viaggio” e delle esperienze di cui mi arricchisco per la strada. In fondo mi piace ricordare: “Il viaggio è come la vita, che è un viaggio…” (cit.)
Poteva Winki non essere (anche) blogger?
Seguite le sue esperienze di viaggio e le iniziative sensibili al pianeta su: http://www.winki.it.
http://www.winki.it/site/australia-quando-un-sogno-diventa-realta/
http://www.winki.it/site/la-baia-della-luna/
http://www.winki.it/site/no-destination-australia-indonesia-nuova-zelanda/