Rieccoci col nostro viaggio nel mondo della scienza, cari compagni di viaggio! Questa settimana proseguiremo con la scoperta della medicina rigenerativa, analizzando il ruolo dei fattori di crescita e di differenziazione delle cellule staminali per la medicina rigenerativa. Ciò sarà possibile grazie al contributo di Pier Mario Bava, laureato in Medicina e Chirurgia, con un passato alla cattedra della Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro dell’Università di Trieste, ora Primario di Medicina del Lavoro, Presidente, Vice-presidente ed associato a svariate associazioni scientifiche di oncologia, Vice-presidente Nazionale del WWF Italia. Bava ha isolato i fattori delle cellule staminali che hanno la peculiarità di arrestare o porre un freno allo sviluppo di diversi tumori che colpiscono il corpo umano.
Per comprendere meglio il fenomeno della differenziazione delle cellule staminali si pensi all’ovocita fecondato. Ciò che sta alla base della vita è un prodotto di questo processo, la differenziazione.
Pensiamo ora alle possibili applicazioni della medicina rigenerativa, prima tra tutte la cura per i tumori. La differenziazione delle cellule staminali ripara i danni provocati dalle sostanze cancerogene. Alla base di un tumore che non guarisce ci sono delle cellule staminali tumorali che non si differenziano più, ma si riproducono: se è fornita una corretta informazione, ecco che queste cellule staminali tornano a differenziarsi e il tumore guarisce. L’informazione corretta è quella di bloccare il gene e di non farlo trascrivere.
La differenziazione delle cellule staminali ha altri effetti benefici per la cura di altre malattie: le malattie croniche degenerative e la medicina rigenerativa.
La terapia rigenerativa consiste nel dare tutte le informazioni al corpo.
Stiamo assistendo a un cambio di prospettiva a centottanta gradi, in pieno paradigma della complessità: vari network, varie reti neuronali interagiscono tra di loro per conferire salute e benessere. La direzione da intraprendere è quella che porterà a dare l’informazione biologica il più completa possibile per la rigenerazione delle cellule.
Lo stesso Ippocrate, padre della medicina, aveva capito: “La vita è così breve, l’arte così lunga da apprendere”.