Cari compagni di viaggio abitanti della modernità … Può una canzone avere il potere di fermare chi l’ascolta e invitarlo a riflettere? Può la musica, le parole che compongono il brano, l’empatia di un concerto, tutto questo può essere così efficace?
Giovedì 25 novembre il Magnolia di Milano ha ospitato una giovane band milanese, I Ministri. La curiosità del ritrovare un ex compagno di scuola in veste di chitarrista che compare sulle prime pagine dei giornali, che fa parte di un gruppo musicale che pian piano scalza le classifiche di vendita appena dieci giorni dopo l’uscita dell’ultimo album, mi ha spinto ad andare alla seconda data del tour previsto a Milano. Già, seconda data, anche se il 25 novembre era stata inizialmente prevista come unica tappa nel capoluogo lombardo, eppure hanno registrato il sold out e aggiunto una data ulteriore, il 24 novembre.
Cosa mai ci sarà di tanto innovativo da trasformare la passione di giovani liceali del classico in moderne rockstar? Energia allo stato puro! Determinazione! Volontà di cambiare una condizione precaria, quale quella della società moderna, con delle idee ben strutturate!
Il Magnolia, spazio di eventi alle porte di Milano, si riempie appena la chitarra di Federico Dragogna e la batteria di Michele Esposito accennano le prime note e i primi ritmi.
È un susseguirsi continuo nel cantare, nel ballare, nel conoscere gente che come te ha gli stessi gusti, quasi nessuna pretesa, felice solo di condividere le stesse idee tradotte in musica e canzoni. La voce di Davide Autelitano travolge i più restii, il frontman espone le idee della band tra un unico urlo quasi punk a un’atmosfera più melodica, quasi romantica, su dei testi che trafiggono le coscienze come la lama di un coltello sulla pelle nuda.
Parlo delle idee di Tempi Bui, della consapevolezza di vivere in un tempo buio, della rabbia di chi non vuole più sopportare una condizione non scelta e non dignitosa. Parlo di Noi Fuori, di chi non sente più di far parte di un certo tipo di società, a partire dai paradossi della burocrazia, dai giornali comprati per parlare solo di notizie filtrate, per passare agli sprechi di risorse primarie, al consenso dato dal silenzio assenso. Parlo di La Petroliera, dove la voce melodica di Davide Autelitano colpisce l’ascoltatore che non può più far finta di ignorare le conseguenze drammatiche dell’usare il petrolio come risorsa primaria di energia. Parlo di Il Bel Canto, dove ogni componente del gruppo, Federico Dragogna, Michele Esposito, Davide Autelitano e il nuovo Ministro aggiunto, F Punto, incantano tutti noi ammettendo l’indifferenza di chi lascia scivolarsi la vita addosso invece di viverla da protagonista. Parlo di Diritto a un tetto, I Ministri urlano l’assurdità della mancanza di un diritto primario quale quello di poter avere una casa senza dover pagare di persona per le speculazioni di terzi che impediscono al cittadino comune di poter avviare una vita propria, partendo da una casa di proprietà.
L’energia de I Ministri sarà forse quella di parlare di argomenti attuali, di ammettere le colpe da cui è nata una società non perfetta, ma allo stesso tempo di andare avanti, di progredire, di avere il coraggio di cambiare le cose e di rischiare per ottenerle?
“Noi saliremo sopra gli alberi
Ma così in alto che nessuno se ne accorgerà
E guarderemo da lontano le guerre
Che incendieranno la nostra città”.
Da Gli Alberi, canzone capolavoro dall’album Fuori.
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