Cari compagni di viaggio lettori … Avete mai pensato al viaggio di una borsa? Sì, proprio una borsa, un oggetto ormai ritenuto ovvio, sia da donne che da uomini, un oggetto che ci accompagna fin dai tempi della scuola, sotto svariate forme. La borsa per contenere i libri, la borsa per passeggiare, la borsa per un week-end fuori porta, la ventiquattrore per giovani rampanti in carriera, l’ennesima borsa che riempe l’armadio, ma proprio non se ne può fare a meno, è in perfetto tono con l’abito per quella cerimonia …
Ma quanto viaggia una borsa? Dalla nascita al cambiamento di chissà quanti padroni, al cambiamento di ruoli, per il giorno o per la sera, al cambiamento di posti visitati durante la giornata, ad essere oggetto di furto, ad essere abbandonata, ad essere ritrovata.
La Betty nasce in Cina, detta Betty dalla riproduzione di un disegno di una Betty Boop in forma smagliante su una Vespa bianca anni Sessanta, messa in risalto dallo sfondo rosso fuoco della pelle di cui è fatta la borsa. Fin dalla nascita si ritrova in un mondo pieno di contraddizioni, lei così bella e destinata a padroni molto ricchi, ma chi l’ha prodotta non è stato così fortunato. Chi l’ha prodotta potrebbe essere un bambino sui quattro-cinque anni che lavora per un pugnetto di riso oppure semplicemente perché non ha altre alternative, la scuola potrebbe non essere un futuro così vicino per questo bambino. Il bambino ha già in mano un mestiere, il bambino non gioca con le borse o con i giocattoli che produce con le sue manine già piene di calli.
La Betty viene trasportata subito in Europa, forse dopo appena qualche giorno dalla nascita, sicuramente non ricorda nulla del Paese di provenienza, è senza matrice culturale.
Viene portata alle Baleari, all’isola di Formentera, un’isola solitamente frequentata da gente danarosa, il futuro della Betty si prospetta florido! Resta in esposizione in un negozio per chissà quanti anni, la Betty si annoia, è sempre lì, sempre ferma, cambia continuamente i compagni di vetrina, alcune borse sono acquistate più velocemente, forse sono più alla moda, forse sono più versatili, forse sono meno appariscenti. E la Betty resta nello stesso angolino di esposizione … Finché un giorno una ragazza italiana la prende in mano, resta folgorata dalla bellezza e dall’originalità di questa borsa che potrebbe andare bene sia per metterci dentro i libri di studio o di lettura, sia un pc portatile, sia per andare a lavoro tutti i giorni … È alla moda, è appariscente, è versatile, di sicuro le farà compagnia molto spesso durante i suoi spostamenti! E soprattutto, è unica! Non c’è nessun altro modello in negozio, né ha mai visto un modello che ricordi questa borsa rosso fuoco! Lei e la Betty sono destinate a diventare compagne di viaggio!
Finalmente la Betty esce dal negozio, respira aria fresca, aria nuova, aria di spostamenti! In soli quattro giorni vede la pazza isola di Ibiza, la patria dei divertimenti, si ritrova in Inghilterra, dove vede migliaia di altre colleghe borse esposte nelle vetrine dei big store di Manchester, prende addirittura l’aereo! Anzi, diventa una “aficionada” dell’aereo, lo prende due volte in ventiquattro ore! Ibiza-Manchester, Manchester-Milano. Milano, l’ultima tappa che diventerà la sua nuova casa, dove la padrona la coccolerà e si prenderà cura di lei, una Betty rinata, una nuova compagna fidata della sua nuova padrona, soprattutto durante i viaggi per lavoro.
“Boop-oop-a-doop!” Dall’eroina più intramontabile nella storia dei cartoni animati!