Stamattina, al telefono, mi è stato chiesto se sono felice. La domanda era retorica così ho risposto con una riflessione. Ovvero che il destino di Cenerentola sia quello di vincere perdendo. Succede con le sorallastre (senza le quali non sarebbe intervenuta la fata dai capelli turchini). Accade con l’essere relegata in una cucina invasa dai topini, abili roditori ma esperti di taglio e cucito (senza i quali non avrebbe potuto indossare lo splendido abito del ballo) ma soprattutto succede con la scarpetta di cristallo, perdendo la quale, vince, è il caso di dirlo il superenalotto. Incontrando il seducente, affascinante, potente prince charming. E la sua collezione di scarpette, ovviamente.
La biografia (scorretta) e non autorizzata di Cenerentola è il punto di partenza di “Chi dice donna dice tacco” (Morellini) che approderà nelle migliori librerie dal 4 Aprile. E ieri ce n’erano tante di donne che sono cresciute canticchiando la canzoncina “i sogni son desideri”. Io, nel mio piccolo, il mio l’ho realizzato ieri sera. Per molti motivi: mi introduceva Annalisa Monfreda, un’amica e un direttore che stimo e ringrazio, per avermi traghettato a Cosmo e che ora è al timone di Donnamoderna.
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