Luna di fiele: il contratto del principe

Solo in un secondo momento, ho realizzato, il perchè di una regia così bizzarra. Telecamere frontali, in split screen. Mai la ripresa di un totale dall’alto. L’ho capito dopo che si trattava di un pretesto per ovviare allo scabroso dettaglio del riporto.

Lui è un cinquantenne (a pianta larga), bolso quanto basta per avere una divisa che fa difetto sul giro vita e dalla fronte così ampia da sembrare un eliporto. L’abito avorio, da alto ufficiale della marina, non lo aiuta. Sembra un vecchio capitano di crociera sovrappeso. Di quelli che, vincolati alla tratta del Mediterraneo, annoverano sulle loro mostrine solo scali di destinazioni low cost.

Lei è algida ma non di una bellezza ieratica e distaccata. Piuttosto, l’occhio vacuo pare pietrificato dalle gocce di Lexotan. Troppe, anche per sedare l’emozione del giorno più bello. Peccato che lei, a torto paragonata a Grace, sia una possente sudafricana sopravvissuta alle vasche di una piscina olimpionica. Lo scambio degli anelli, suggellato da una corniche che evocava un scenario da soap opera, è permeato da una freddezza incalcolabile. Al termine del quale, la sposa cadavere, scoppia in un pianto. Liberatorio, dicono alcuni. Sofferto, dimostrano i fatti.

Sembra che i due, volati tra i big five, abbiano consumato la prima notte in hotel separati.  Non solo: avrebbero accorciato il soggiorno in Sudafrica perché Alberto, a detta dei tabloid scandalistici, dovrebbe sottoporsi al test del dna per determinare la paternità o meno di un presunto figlio naturale. A conferma che il matrimonio principesco sarebbe in alto mare.

Si pensava che Alberto avesse prenotato la suite presidenziale da circa 4.500 euro a notte dell’Oyster Box Hotel di Umhlanga Rocks. Invece in quell’albergo è rimasta solo Charlene, in una suite più modesta, mentre Alberto si è trasferito all’Hilton di Durban.

Venerdì scorso, i due sono volati di corsa a Monaco, ufficialmente per «motivi di lavoro». Secondo un esperto costituzionale intervistato dal giornale scandalistico Vsd, Charlene avrebbe firmato un accordo, secondo il quali, prima di divorziare, dovrebbe dare un erede legittimo alla casata dei Grimaldi.

Per questo motivo, ogni volta che ha provato ad andarsene, Charlene è stata convinta a tornare e a sposarsi. Secondo alcuni giornali francesi, infatti, avrebbe provato a fuggire lontana da Alberto tre volte, prima di dirgli sì all’altare e diventare così (con il volto rigato da lacrime più di disperazione che di commozione) la principessa di Monaco.

La prima volta fu a maggio, a Parigi. L’ex campionessa di nuoto, era nella capitale francese per provare il vestito da sposa che le stava preparando Armani. E avrebbe cercato invano rifugio nell’ambasciata sudafricana.

La seconda volta sarebbe datata poche settimane dopo, quando avrebbe tentato di scappare durante il Gran Premio di Formula Uno. La terza, più recente, poco prima delle nozze, quando le autorità del principato l’avrebbero fermata all’aeroporto di Nizza, mandando in fumo così il suo ennesimo tentativo di fuga dopo avere saputo di una nuova, presunta, relazione del futuro marito, e di un terzo figlio segreto.

Il principe bolso ha colpito ancora, ma la nuotatrice è pronta a lasciare la vasca monegasca. Pronta a scappare sfornato il delfino, come da accordi monarchici. Vatti a fidare del principe azzurro!

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