UNA PROFANA LEZIONE DI FISICA, ALLA RICERCA DELLA “PARTICELLA DI DIO”

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Compagni di viaggio avventori … Questa settimana andremo a fondo di un’avventura talvolta sulle prime pagine dei quotidiani e con altrettanta rapidità dimenticata per mesi. È un’avventura complessa, per molti quasi incomprensibile, per la maggior parte delle persone distante dalla quotidianità, in pochi pensano che la sua complessità sia solo apparente, che si tratti della vita stessa. Stiamo parlando dell’esperimento Lhc, l’acceleratore di particelle costruito e funzionante al CERN di Ginevra. Spesso il suo nome è stato associato al concetto di ricerca della “particella di Dio”, più comunenemente conosciuta col nome di bosone di Higgs. Nello specifico Lhc dovrebbe produrre il bosone di Higgs.

Lhc è composto da sei esperimenti: Atlas, Cms, LHCb, ALICE, TOTEM e LHCf.

I due esperimenti maggiori sono Atlas, A Toroidal LHC ApparatuS, e Cms, Compact Muon Solenoid. Lo scopo di Atlas e Cms è quello di scoprire se il bosone di Higgs esiste veramente oppure se è da considerare un semplice modello fisico. Nel caso che il bosone di Higgs esista, sarà allora possibile capire l’origine della massa delle particelle, decifrare l’energia oscura che compone il 65% del contenuto energetico dell’Universo , spiegare l’origine e tutti i fenomeni che hanno dato luogo al Big Bang.

Tutti questi discorsi non sono presi da una puntata di Star Trek, non sono destinati a lettori di un certo livello culturale, Lhc, e così il mondo, hanno intenzione di trovare la “particella di Dio”, l’origine di tutte le cose, una domanda che l’Uomo si è posto fin dall’inizio dei tempi.

Proviamo a semplificare i concetti. Il mondo ha una struttura, come qualsiasi cosa presente in natura: dalle cellule ai metalli, dal corpo umano alla foglia di una pianta. Basti pensare a un edificio: questo dall’esterno è visto come un complesso unico, ma al suo interno racchiude strutture più piccole, le stanze, le quali sono composte da altre sottostrutture (se così vogliamo chiamarle), i muri, i pavimenti, le finestre, anche i muri e i pavimenti sono composti da altre strutture, i mattoni e le mattonelle, i mattoni sono costituiti da argilla e separati dalla malta, l’argilla e la malta sono il risultato dell’unione di più molecole, quest’ultima a loro volta fatta da atomi e così via.

Le strutture subatomiche minori, dette particelle fondamentali, interagiscono tra di loro, scambiandosi energia, come facciamo esattamente nello stesso modo noi esseri umani quando interagiamo tra di noi e scambiamo energia attraverso l’uso della parola, i gesti che accompagnano i nostri discorsi, le emozioni che proviamo, i pensieri che scaturiscono da uno scambio di parole con un’altra persona … La differenza tra noi esseri umani e le particelle fondamentali è che esse interagiscono con altre particelle, i bosoni, con le quali scambiano energia e impulso. Qui entra in gioco il nostro bosone di Higgs. Perché tutti affermano che il bosone di Higgs è in grado di spiegare l’origine della massa?

Partiamo dalle premesse. Se una particella non si muove alla velocità della luce, ma è costretta a “rallentare” perché è soggetta a una certa inerzia, allora si può dire che la particella è dotata di massa. Il bosone di Higgs sarebbe come una “melassa” presente ovunque e che con la sua presenza, e la sua massa, pari all’incirca a quella di mille protoni, le particelle con carica positiva che compongono l’atomo, causa l’inerzia e il conseguente “rallentamento” delle particelle fondamentali. È in questo modo che il bosone di Higgs interagisce con le altre particelle. Non lo si può ignorare, il bosone di Higgs si impone letteralmente e conferisce massa alle particelle fondamentali. Quest’avventura, che avviene nel “lontano” mondo fisico, tra i fisici è più nota col nome di Modello Standard, l’attuale teoria delle particelle elementari. I due esperimenti di Lhc, Atlas e Cms, vogliono osservare empiricamente il bosone di Higgs, così da poter dimostrare la teoria del Modello Standard. Se una teoria viene riprodotta in un esperimento, tale teoria automaticamente diventa reale, così come tutte le conseguenze che la teoria prevede, conseguenze da riprodurre con ulteriori esperimenti.

Il “lontano” mondo fisico tenta di spiegare il mondo reale, cerca e vuole trovare una spiegazione del passato per creare un futuro migliore, a partire dai livelli più pratici della vita quotidiana. Il mondo fisico non è “lontano”, è dentro casa nostra, è dentro di noi.

Uno scienziato più che noto, tal Isaac Newton, affermò, nel lontano diciasettesimo secolo, che “La verità si ritrova sempre nella semplicità, mai nella confusione”.

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One Response to UNA PROFANA LEZIONE DI FISICA, ALLA RICERCA DELLA “PARTICELLA DI DIO”

  1. Bonnye & Clay says:

    E che dire … … … se non riconoscere la tua bravura, ma il dilemma di tutti i tempi è la curiosità, la volontà, di cononscere il principio, devo dire che sei stata molto brava nella tua antologia,ma non è esauriente per coloro che credono di capire l’universo. Tanti ci hanno provato: scienziati, intellettuali, il principio della vita non è dato di conoscere, e neanche quello della scienza, mai nessun scienziato è stato così esauriente da mettere tutti d’accordo, ma tutti hanno le loro teorie, per lo meno ci provano, a dare una logica spiegazione.
    Tu vai al di là al di là delle conoscenze non solo teologiche, ma anche scientifiche e sarebbe esauriente avere un Maestro che illumina le menti semplici, al di là di tutte le teorie, proprio come fai TU con parole che fanno capire il contenuto anche agli umili ………..proprio come me.

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