La sposa sepolta viva – Castello di Trècesson, Foresta di Brocéliande (Francia)

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Ad una trentina di chilometri da Rennes, in Bretagna, c’è la foresta di Paimpont; si tratta di un luogo famoso per la sua natura rigogliosa ed incontaminata la quale si distende per svariati chilometri attorno a piccoli borghi quali Paimpol, Josselin, Ploermel e, appunto, Paimpont. Vi si organizzano passeggiate e giri in bicicletta, adatti a diversi livelli di preparazione (anche per le persone non allenate), che permettono di ammirare le bellezze paesaggistiche di questa foresta nella quale il tempo sembra essersi fermato. Le strade percorse dalle auto sono poche, immerse nel verde, in un silenzio quasi innaturale; fra gli alberi spuntano spesso croci celtiche, castelli, stagni e scorci di paesaggio meravigliosi.

La foresta di Paimpont viene anche chiamata Foresta di Brocéliande, poichè questi luoghi colpirono l’immaginario collettivo soprattutto nel periodo in cui Chrètien de Troyes scrisse il ciclo arturiano, al quale appunto la foresta fa da sfondo. Per coloro che sono appassionati dell’argomento, sono molti i richiami alla leggenda, in tutta la foresta: dal lago in cui si dice esser nascosto il castello di Viviana, alla valle senza ritorno, alla prigione di Merlino ed alla fontana di Barènton, teatro della leggenda di Ivano e Laudine; tengo a ribadire che si tratta di luoghi leggendari, di cui si narra in un racconto di fantasia (forse ispirato da fatti reali, ma non per intero), quindi per quanto suggestivi potrebbero risultare deludenti sotto alcuni aspetti. Penso che comunque valga la pena visitarli, non fosse altro per il piacere di fare una bella passeggiata e respirare aria sana.

Fra gli altri punti di interesse, c’è quello di cui vorrei parlare oggi: si tratta del castello di Trècesson, costruito nel XV secolo da Jean de Trècesson e rimasto alla famiglia fino al 1773. E’ una costruzione che affascina già al primo sguardo, poichè sorge al centro di uno stagno in cui si rispecchia; due sono le storie di fantasmi legate al castello, ma stavolta tratterò di una soltanto, la quale risale al XVIII secolo.

La leggenda racconta di un bracconiere il quale, vagando di notte nei boschi circostanti al castello, venne spaventato dal sopraggiungere di una carrozza; per evitare di essere scoperto, l’uomo si nascose fra gli alberi e fu così che si ritrovò ad assistere ad una scena terribile: una grande carrozza nera si fermò e ne scesero degli uomini che trascinavano con loro una giovane sposa in lacrime, disperata. Gli uomini scavarono una fossa nel terreno e a niente valsero le preghiere della ragazza: ve la seppellirono viva, per poi fuggire e sparire nella notte. Il bracconiere, spaventato, corse a casa dalla moglie e le raccontò ogni cosa; la donna, saggiamente, lo mandò a riferire il tutto al castellano, il quale fece dissotterrare prontamente la povera giovane. Purtroppo, ella era rimasta ormai troppo tempo sotto terra e così, dopo una notte di agonia nelle stanze del castello di Trècesson, spirò, lasciando un alone di mistero sulla propria storia; tutto quello che si riuscì a scoprire era che gli uomini visti dal bracconiere erano i fratelli della ragazza, i quali le avevano inflitto quella terribile punizione poichè ella aveva sposato di nascosto un uomo che loro non approvavano.

Fino alla rivoluzione la corona ed il velo della giovane rimasero sull’altare della cappella del castello e secondo la leggenda le ragazze che sfioravano tali reliquie trovavano marito.

Ad oggi, il castello è una dimora privata, quindi non è possibile visitarlo all’interno. Tuttavia, ci si può avvicinare tanto da poterlo ammirare e chi lo sa, magari incontrare il fantasma della giovane sposa, che secondo molti infesta il bosco intorno al castello, vagando come un’anima in pena.

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