Intervista a Franco Forte, Direttore delle collane da edicola Mondadori

Franco forte 1Parliamo di queste collane da edicola. In cosa si differenziano dalle altre collane? Quante sono?

Si differenziano per la periodicità, mensile, e la distribuzione, che avviene soltanto in edicola. Sono tre: Urania per la fantascienza, il Giallo e Segretissimo per la spy story.

Quali sono le più popolari in Italia?
Sicuramente la più venduta è quella del giallo, collana che orami conta più di 80 anni di vita. Ogni mese escono due romanzi di autori classici, due moderni e uno speciale trimestrale. Il Giallo vende bene anche in formato e-book, arrivando a coprire il 90% dei titoli usciti in cartaceo. E’ un mercato, quello elettronico, che comunque non influisce su quello tradizionale del cartaceo, ma vi si affianca. Nel 2013 abbiamo ricavato dalla vendita degli e-book circa un milione di euro.
Ogni anno escono circa 120 titoli. Presto inizierà una collana di apocrifi di Sherlock Holmes.

Gli scrittori esordienti come possono arrivare a pubblicare nelle collane da edicola?
Prevalentemente attraverso il premio Alberto Tedeschi per romanzi inediti. Da lì, nel corso degli anni, sono usciti giallisti diventati famosi. Per citarne soltanto alcuni: Macchiavelli, Lucarelli, Leoni, Comastri Montanari, Fassio, Luceri, Riccardi. I romanzi pervenuti nell’arco di otto mesi vengono letti e valutati. Entrare fra i finalisti significa farsi conoscere e vendere tanto.

Con il tuo arrivo alla direzione, che impronta hai dato alla collana dei gialli in particolare?
Sono arrivato nel 2010. Ho cercato di mantenere la struttura delle collane e di dare impulso al mercato elettronico. Ho dato maggiore spazio alle scrittrici, sia italiane che straniere, constatando che vendono moltissimo, al pari degli uomini. La mia idea è che la casa editrice propone, poi è il pubblico a scegliere e il pubblico, nel quale è molto forte la componente femminile, dimostra di apprezzare le autrici, sia italiane che straniere. Il giallo che piace è quello d’investigazione di stampo classico, di ragionamento piuttosto che di azione, con pochissimo sangue e niente violenza. Una specifica del genere, meno presente in libreria e più in edicola. Anche la collana degli apocrifi di Sherlock Holmes è molto gradita alle donne.

Veniamo alla tua produzione. Che tipo di scrittore sei?
Non so definirmi, scrivo un po’ di tutto. Sceneggiature per film e serie di polizieschi televisivi, ho diretto due riviste.
E’ venuta prima la scrittura o il lavoro editoriale?
Contemporaneamente, circa 25 anni fa, quando sono entrato in Mondadori, dopo aver attaccato al chiodo una laurea in ingegneria. Mi piace il giallo storico perché mi piace studiare la storia di Milano; inoltre è molto considerato all’estero perché la storia d‘Italia interessa e gli scrittori sono considerati affidabili.

Come imposti la ricerca storica per costruire le trame dei romanzi gialli?
Da anni passo molte ore alla biblioteca ambrosiana, dove c’è un fondo storico interessantissimo. Le trame nascono tutte là.

Cos’è il giallo italiano oggi?
Il giallo italiano è pervasivo in tutti gli ambiti. È narrativa allo stato puro, ormai fuori dal genere.

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