Comunicazione di servizio

E no che non sono morta! Semplicemente sto cancellando i miei vecchi blog in modo da postare tutto il nuovo materiale su questo qui. Ed è un’impresa immane, credetemi.

Io scrivo – tra le tante cose – anche su un blog che parla di social networks, e ciò significa che per lavoro sono costretta ad aprire account su diversi servizi web per testarli e recensirli. Purtroppo mi dimentico di cancellarli una volta portato a termine il lavoro, col risultato che mi ritrovo una timeline piena zeppa di robe inutili.

Made in bedroom è vivo e vegeto e prossimamente acquisterà una personalità più definita. Molto più spazio ai libri, al sesso e a internet. Feticismi letterari e tecnologici. Così è, se vi piace.

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La rivincita del Dawson piangente ricomincia dal meme

Chi non ricorda la popolare serie tv Dawson Creek? Perfino i più smemorati hanno ben presente l’icona del Dawson piangente, vero e proprio trauma infantile di gran parte degli adolescenti. Ebbene, nei panni del triste personaggio c’era un tale James Van Der Beek, idolo dei teenagers dell’epoca, che con la conclusione del teen drama sembrava finito nel dimenticatoio. Per amore di giustizia, devo dire che l’attore mi ha fatto una buona impressione in una puntata del serial Criminal Minds, dove interpretava un serial killer dalla doppia personalità. Ma il fatto che sapesse recitare non me l’aveva reso più simpatico. Almeno fino a una settimana fa, quando James Van Der Beek non ha iniziato a farsi i meme da solo.

Cos’è un meme? Si tratta del cosiddetto tormentone che nasce su internet e può essere estrapolato da film, videogiochi, discorsi pubblici, ecc.

James Van Der Beek è stato spesso deriso e preso in giro su internet, così un bel giorno l’attore ha deciso di farsi i meme da solo, con una serie di gif animate dove ripropone la faccia piagnona di Dawson Leery, ma da adulto. Questo è stato l’inizio di un vero è proprio delirio web, dove James prende (e si prende) in giro la sua immagine da fighetto romantico, facendo boccacce dal suo Tumblr JamesVanDerMemes.

L’amore che oggi provo per quest’uomo non si può esprimere a parole. Cliccate sulle foto per vedere le gif.

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Siam tutte dive del Burlesque

A quanto pare, anche in Italia uscirà il film Burlesque, che vede il debutto come attrice di Christina Aguilera nei panni di una diva tutta piume e lustrini, e il ritorno di quella icona liftata di Cher. Ce n’è abbastanza per riproporre oggi un pezzo che ho scritto la scorsa estate per il settimanale Gli Altri, dove parlavo appunto del Burlesque, un fenomeno che sta contagiando tutti. Anzi… tutte!

Burlesque!

Cos’è il burlesque? Molti uomini pensano che il burlesque sia un semplice spogliarello, quando in realtà sotto questo termine si nasconde uno show e un pensiero molto più profondo e complesso.
Il burlesque è un vero e proprio spettacolo musicale, nato in Inghilterra alla metà dell’Ottocento, che unisce al nudo una forte dose di ironia e divertimento. Come a dire: «spogliarsi va bene, ma senza prendersi troppo sul serio». Ed è forse per questa ragione che le dive del burlesque contemporaneo non piacciono solo agli uomini, ma anche alle donne, che sempre più spesso assistono a questo genere di spettacoli. Ma perché il burlesque ci attira così tanto? Semplice, il burlesque è sì uno spettacolo di seduzione, ma al contrario degli strip tease o della lap dance, le protagoniste di questi show sanno come affascinare e mandare in estasi un uomo, senza però farlo sentire in trappola. Le donne del burlesque non somigliano alle amazzoni da copertina di Playboy, non sono modelle dal fisico perfetto e sapientemente ritoccato dal chirurgo, ma donne vere, donne con le curve. Le ballerine del burlesque hanno saputo sfruttare l’antico valore della “morbidezza”, e mostrano orgogliose un corpo burroso e fianchi abbondanti che richiamano alla mente una bellezza più rassicurante e un po’ retrò, come quelle delle pin-up anni anni ’50. È anche a loro che si rifà la nuova scena burlesque tornata prepotentemente alla ribalta negli ultimi anni, grazie alla sua più nota portavoce, cioè Dita Von Teese.
Gli accessori tipici del burlesque restano però quelli dell’epoca d’oro, con molto sfarzo nei vestiti e nei decori, e costumi dove non mancano mai le piume di struzzo, i lunghi guanti che fasciano le braccia fino al polso e naturalmente i pasties, cerchi di stoffa colorata da applicare sopra i capezzoli. Le dive burlesque ne esibiscono di tutti i tipi durante gli spettacoli, ma i pasties più usati sono quelli con le nappine, da far roteare ad ogni sobbalzo del seno. Mica un banale spogliarello, piuttosto un vero e proprio “terremoto” di femminilità.

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I 10 libri da regalare (o da farsi regalare)

Oggi raccolgo la sfida lanciata a Natale sul blog di Marco Marsullo, e compilio anche io la mia personale top 10 di libri da regalare o da farsi regalare.

10. Punk Capitalismo,  come e perché la pirateria crea innovazione – Matt Mason. Un saggio molto divertente e per nulla noioso, che vi aiuterà a scaricare tonnellate di files Torrent senza più sentirvi in colpa.

9. Imperial Bedrooms – Bret Easton Ellis. Me ne frego di chi parla male di questo libro. Per me è una delle opere più mature di Mr. Amercan Psycho. Paranoie assassine, splendenti come il sole della California, che volete di più?

8. Hanno tutti ragione – Paolo Sorrentino. Se vi piacciono gli aforismi, dovete leggere questo libro. Contiene innumerevoli perle di saggezza, brevi e taglienti, che vi farete tatuare sulla pelle. La storia, in fondo, è solo un pretesto.

7. Il contrario di tutto – Gianluca Wayne Palazzo. Di questo libro e della sua “amoralità” ne ho già parlato qui. E non mi rimangio niente. Il miglior romanzo d’esordio che ho letto negli ultimi 10 anni. Punto.

6. Ogni mio desiderio – Stella Black. Il gioco sottile e conturbante della sottomissione erotica, raccontato in maniera impeccabile.

5. La vita oscena – Aldo Nove. Questo me lo hanno regalato e ancora non l’ho letto. Ma vado a fiducia, così fidatevi anche voi.

4. Networking, la rete come arte – Tatiana Bazzichelli. Scusate se ve lo dico, ma comprarsi tutti i libri di Wu Ming senza sapere nemmeno cosa è un collettivo artistico è un po’ da deficienti. Ripassate le nozioni di base con questo saggio pubblicato da Costa & Nolan. E se non lo trovate in libreria, scaricatelo qui.

3. Ruggine – Stefano Massaron. Per scrivere un noir ci vogliono le palle. Massaron ce le ha, e questo libro è un piccolo capolavoro. Leggetelo, possibilmente prima che esca il film.

2. Non ho bocca e devo urlare – Harlan Ellison. Stavolta non si tratta di un romanzo ma di un racconto, che si può trovare facilmente in parecchie antologie italiane di sci-fi e horror. Leggetelo, e chiedetevi come è possibile che un autore come Ellison non venga più tradotto in Italia. Poi bestemmiate a ruota libera, prego.

1. Due rampe per l’abisso – Rex Stout. Fanculo Nero Wolfe, questo libro è un capolavoro assoluto di manipolazione psicologica ma soprattutto narrativa. Se non ci credete, provateci voi a scrivere una storia così banale e a trasformarla gradualmente in un incubo sospeso tra passato e presente, tra realtà e fantasia. Un romanzo straordinario, inquietante, malato. Perfetto. Ristampato di recente da Sellerio.

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In punta di Vibram


Dietro i gravi incidenti di ieri a Roma a conclusione della imponente manifestazione degli studenti forse c’erano degli infiltrati. E’ quanto sostengono alcuni parlamentari del Pd. In effetti questo spiegherebbe le fotografie, ormai di dominio pubblico, nelle quali rappresentanti delle forze dell’ordine familiarizzano con i cosiddetti black bloc.

Non si spiega invece la foto in alto, che circola su molti blog e social network, con il chiaro intento di mettere in evidenza il fatto che black bloc e poliziotti indossano lo stesso tipo di anfibi, con le suole Vibram, che a dire il vero sono molto comuni anche al di fuori delle forze dell’ordine.

Soprattutto non si spiega perché la foto venga spacciata come prova inconfutabile della presenza di infiltrati, visto che quella foto lì è di una manifestazione in Canada del 2007 (ringrazio Dismblr per la segnalazione).

Io sono di sinistra, e probabilmente anche voi che mi leggete siete di sinistra. Perciò facciamo tutti un po’ di attenzione alle fonti, cazzo…

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Julian Assange tra sesso e stupro

Che ci piaccia o no, Julian Assange il fondatore di WikiLeaks è diventato la cartina di tornasole che ci dimostra quanto sia pericoloso ribellarsi al costante tentativo di controllo sulla libertà di informazione.

Ulteriore prova ci viene dalle notizie riguardanti il suo arresto per “stupro”. E in questo caso la parola va messa tra virgolette perché in realtà di stupro non si tratta. La denuncia fatta in Svezia da due ex di Julian Assange è stata modificata quasi immediatamente da “rape” a “sex crimes”, ovvero crimini sessuali. Ma quali sono questi crimini commessi da Assange? L’aver fatto sesso consensuale senza preservativo, cosa che in Svezia viene ritenuta una scorrettezza criminale punibile dalla legge, come riporta anche L’Espresso.

Ci pensate se la stessa legge fosse applicata anche in Italia? Per strada non incontreremmo più nemmeno un maschietto, starebbero tutti a marcire in galera. Ma ecco come il Daily Mail racconta la vicenda:

Quando (Assange e la donna A) sono rientrati dalla cena, hanno avuto una relazione sessuale, ma c’era un problema con il preservativo. Si era rotto. La donna ha creduto che Assange avesse fatto apposta, ma lui ha sostenuto che si trattava di un incidente. In ogni caso, il giorno dopo, durante il convegno, A. è apparsa rilassata e tranquilla. Durante lo stesso convegno Assange ha incontrato la donna B, un’altra bionda molto carina, più giovane della donna A. Durante il rapporto sessuale seguito alla loro conoscenza donna B. avrebbe insistito con Assange per usare il preservativo, ma la mattina i due avrebbero avuto un rapporto non protetto. Comunque la mattina dopo l’evento, la donna B. era abbastanza serena da scendere a comprare la colazione per Assange.

Dunque, qual è in sostanza la vera colpa di Assange? Indubbiamente quella di essere un coglione che a 40 anni se ne sbatte di Aids o di gravidanze indesiderate e rifiuta di usare il guanto. Ripeto, un coglione. Ma uno stupratore questo no.

Sempre il Daily Mail riferisce che le accuse delle due donne nei confronti di Assange non sono state immediate, ma sono partite solo quando le due donne si sono conosciute e hanno scoperto di essere andate a letto con lo stesso uomo. In quel momento donna A e donna B hanno ritenuto che il comportamento di Assange poteva essere penalmente perseguibile.

Domandina: ma un bel calcio nelle palle mentre il bel Julian era ancora in mutande costava troppa fatica? Oppure la verità è che la gelosia di una donna (ma anche due) val bene un pretesto? Perché a me a questo punto pare chiaro che il pericoloso Julian Assange deve essere arrestato in un modo o nell’altro. Quindi non andiamoci troppo per il sottile con questa differenza tra sesso e stupro, tra la rottura di un preservativo e la violenza carnale, ok?

E forse è questa la ragione che spinge i TG italiani a parlare ancora di stupro (ieri sera, mi pare al TG2), magari per patriottismo, e per non deludere il ministro Frattini che alla notizia dell’arresto ha esultato come per un gol dell’Italia ai Mondiali.

Però cari giornalisti state attenti, perché questa a casa mia non si chiama informazione. Si chiama bufala. E non è nemmeno DOP.

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Il cinema eclettico di Mario Monicelli

Proprio ieri, 29 novembre 2010, si è ucciso il regista Mario Monicelli, il padre della commedia all’italiana, come lo chiamavano in molti. Si è ucciso lanciandosi dal balcone dell’ospedale in cui era ricoverato. Aveva 95 anni ed era malato di tumore.

Nei prossimi giorni assisteremo sicuramente a molte commemorazioni, e altrettanti sciacallaggi sulla salma di questo grande regista. Qualcuno piangerà, qualcun altro invece approfitterà della situazione. Forse verranno sigillate le finestre dei reparti per malati terminali (casomai la moda del balconing si diffondesse pure fra la terza età), quasi certamente si farà passare il remake di Amici Miei come un sentito omaggio al regista viareggino, quando per molti, me compresa, resta un insulto, perché coi miti non si scherza.

Proprio per questo motivo, io non userò le parole per parlarvi di Monicelli. A parlarvi di lui, saranno i suoi film.
Ciao Mario.

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Le donne quando sono sceme sono sceme forte


La sincerità è quasi sempre sgradevole. Ma oggi consentitemi di essere, se possibile, anche più sgradevole del solito. Le donne non sono tutte uguali. C’è la “donna”, appunto, e c’è la “femmina”. La femmina che diventa oggetto perché vuole diventare oggetto. Non importa se velina, spogliarellista, o gieffina dal presenzialismo molesto. Quando apparire diventa l’unica maniera di fare soldi, tu femmina diventi un oggetto. E insegni agli uomini che tutte quelle come te sono oggetti. Perciò la cultura maschilista in cui ci troviamo non è tutta colpa del maschio: anche la femmina ha le sue belle responsabilità. Per questo motivo ho riso amaro durante l’elenco delle cose che passano sul corpo delle donne letto ieri da Emma Bonino (vicepresidente del senato) a Vieni Via con Me. Per le parole “Intendiamoci anche le donne, quando sono sceme sono sceme forte” recitate al punto 11 della lista. Perché qui la Bonino ha ragione. Cazzo se ha ragione. Ma andiamo per ordine, e ripassiamo tutti insieme l’elenco.

  1. Il corpo della donna è un campo di battaglia. Dai tempi di Elena di Troia e del ratto delle Sabine fino a oggi, in Afghanistan e anche da noi
  2. Qualcuno rideva quando le donne dicevano: io sono mia. C’era poco da ridere. Le donne sono di qualcuno per definizione. Perché, se no, il comandamento direbbe “Non desiderare la donna d’altri”?
  3. È sbagliato parlare di diritto all’aborto. Si tratta DEL diritto a diventare madri per scelta. Abortire è una angosciosa necessita ; ricorrere alla procreazione assistita è spesso un atto d amore
  4. Gli uomini che comprano donne sono molti di più delle donne che comprano uomini. Non è soltanto una questione di potere d’acquisto.
  5. Non esiste alcun capo di vestiario maschile che copra integralmente un uomo nascondendolo dalla testa ai piedi
  6. Chissà se esiste davvero una nipote di Mubarak. Esiste però una signora Mubarak in prima linea contro le mutilazioni genitali femminili. E la signora Clio Napolitano e molte first-lady dell’Africa e del mondo hanno firmato un appello per la messa al bando delle mutilazioni genitali femminili. Non lo sapevate? Ora lo sapete.
  7. Nel 1993 la signora Lorena Bobbit evirò suo marito con un coltello. Ci fu molto scalpore per una singola mutilazione genitale maschile. Ma Le donne che hanno subito mutilazioni genitali sono nel mondo circa 130 milioni. Ogni anno, 3 milioni di bambine.
  8. In molte parti del mondo si abortiscono le bambine , o si sopprimono alla nascita, non servono. Si calcola che oggi manchino all’appello circa 100 milioni di ragazze.
  9. Le tradizioni e i costumi vanno rispettati, ma il diritto della persona è uno solo. Non c’è una legge fuori casa e un’altra in casa. Una ragazza, italiana o pakistana che sia, deve poter decidere dei propri capelli, del proprio vestito, della propria domenica e del proprio venerdì.
  10. In Italia Il delitto d’onore è stato abolito solo nel 1981. Fino ad allora si poteva uccidere la moglie, la figlia, la sorella con una pena irrisoria se l’assassino sosteneva di avere agito “perché offeso nel suo onore”. È ancora cosi, in molte parti del mondo.
  11. Intendiamoci anche le donne, quando sono sceme sono sceme forte.
  12. Una signora ha scritto: IN GENERALE le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini per essere giudicate brave la metà. Per fortuna non è così difficile.

Bel discorso, vero? Molto apprezzato anche da chi, vicino alla sinistra, considera la Bonino come una spina nel fianco. Ma non vorrei che questo post fosse etichettato come troppo schierato. Assolutamente no, Made in bedroom è un blog totalmente apolitico. Perciò, nel pieno rispetto della par condicio, ecco in video un elenco di cose che sarà gradito anche agli elettori del Polo della Libertà.

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Erotismo, repressione, ed eresie poetiche

Un breve post solo per presentarvi la locandina dei due eventi «Erotica/Eretica» (ore 19.45) ed «Eros e Repressione» (ore 20.30), con Marco Palasciano, Cristiana Danila Formetta e Andy Violet, riuniti insieme per questa unica occasione.

Un mix di sesso e poesia in cui leggerò alcuni brani dal mio libro Fetish Sex e Andy Violet reciterà alcuni passi dal suo Paraventi e Magnesio.

A seguire, la visione filosofica dell’erotismo di IPSE e Accademia Palasciania.

L’appuntamento è il 26 novembre 2010 a Capua presso Palazzo Fazio. Si ringrazia la Libreria Uthòpia.

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Rocco for president

Per caso stamattina mi è caduto l’occhio sul canale video di Rocco Siffredi, il pornoattore più amato d’Italia. Nel suo ultimo videopost, Rocco distribuisce pareri e consigli sul caso di attualità più gettonato del momento: Berlusconi e le escort. Così il bunga bunga diventa l’occasione per parlare della presunta sex addiction presidenziale, una dipendenza da sesso che Rocco conosce bene, tanto da offrirsi come consulente al premier.

Che facesse una telefonatina a Rocco, ok?” è il messaggio con cui l’icona italiana del cinema hard chiude il suo appello.

Nel video che trovate qua sotto c’è un Rocco Siffredi inedito e più sincero che mai. E confesso che mi è piaciuto molto.  Anzi, se decidesse di scendere in campo ed entrare in politica forse lo voterei. Per la schiettezza dimostrata, e perché va con le maggiorenni.

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