il segno e il simbolo 2

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Dal “mille ma non più mille” alle propagandatissime profezie sul 2012, sono state molte le date segnalate come quelle della fine del mondo. Ogni scadenza veniva avvalorata da segni che ne indicavano indiscutibilmente la validità. E ogni volta la paura, quella più profonda che si nasconde in ogni uomo si è scatenata: il terrore della morte, sotto ogni sua forma, perchè non è solo quella fisica che spaventa. In generale è il perdere il controllo delle situazioni e dei fatti, l’ignoto dietro l’angolo, il dover riconoscere limiti che terrorizza. Ecco dove segni e simboli acquisiscono il loro significato più importante, perchè permettono all’uomo di andare oltre al tangibile (più controllabile) e di allargare il suo spettro di controllo anche nell’immateriale, nell’invisibile, in ciò che può essere definito occulto.

Occulto, per definizione, non significa maligno, ma solo nascosto: è ciò che l’occhio umano, la scienza, la logica non arrivano a spiegare. Il legame col termine “mistero” è palese, così come gli antichi culti misterici, particolarmente diffusi nell’antica Grecia erano molto vicini all’attuale esoterismo e alla visione monoteistica della religione. La loro diffusione fu, per l’appunto, tenuta segreta, in contrapposizione a una religione politeistica ufficiale, che nelle varie polis era radicata ma non effettivamente ritenuta verace. Dal mistero, le grandi religioni si sono distaccate per la rivelazione, ossia per l’intervento divino che si è manifestato, e che quindi stacca oggi in modo netto religione e occultismo, il quale si occupa tuttora di ciò che non ha a che fare con la rivelazione, con il divino manifesto, ma di tutta quella serie di eventi e di pratiche non entrate nei rituali e nei riti religiosi.

L’esoterismo invece ha una radice profonda nei culti misterici accennati prima, ed è legato al cammino iniziatico praticato all’interno di questi culti.

D’altra parte, anche la oggi tanto bistrattata religione cattolica si basa su un cammino di iniziazione: anche se il battesimo è divenuto una pratica sociale, spesso svuotato del suo contenuto religioso, non ci si deve dimenticare che tutto il rito è un forte richiamo, attraverso segni e preghiere, a un cammino di iniziazione, di cui genitori e padrini si prendono carico a nome del battezzando. Quando i catecumeni accedevano al battesimo, avevano compiuto tale percorso ed erano ben consci del significato del gesto che stavano per compiere. Per fare un esempio, il segno dell’”Effatà”, che il sacerdote compie toccando le labbra e le orecchie del catecumeno rappresenta il dono dell’ascolto e della predicazione, significa “apriti”, apri le orecchie per ascoltare la buona notizia, la Parola di vita e proclama con le tue labbra il Vangelo. 

Marco 7:32-37

32 Condussero da lui un sordo che parlava a stento; e lo pregarono che gli imponesse le mani. 33 Egli lo condusse fuori dalla folla, in disparte, gli mise le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 34 poi, alzando gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: «Effatà!» che vuol dire: «Apriti!» 35 E gli si aprirono gli orecchi; e subito gli si sciolse la lingua e parlava bene. 36 Gesù ordinò loro di non parlarne a nessuno; ma più lo vietava loro e più lo divulgavano; 37 ed erano pieni di stupore e dicevano: «Egli ha fatto ogni cosa bene; i sordi li fa udire, e i muti li fa parlare».

Il segno richiama e rende presente il potere di Cristo, Logos (parola).

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