Compagni di viaggio imprevisti, dove ci sta portando questo viaggio alla (ri)scoperta delle potenzialità innate dell’Uomo, comprovate da recentissimi studi scientifici e dagli ultimissimi ritrovamenti archeologici?
Questa settimana continueremo il nostro viaggio con Mauro Pedone, che introduce il concetto di massaggio sonoro.
Il concetto di massaggio sonoro ha origine himalayana.
Lo strumento base è la campana tibetana, composta da una lega di sette metalli che corrispondono ai sette pianeti. L’oro corrisponde alla vibrazione del sole, l’argento alle emozioni della luna, quindi il mercurio, poi il rame per venere (la femmina), il ferro per marte (il maschio).
Il suono della campana tibetana provoca una forte rivitalizzazione energetica, in gergo si dice che queste campane “rimettono secondo Natura”. Da un punto di vista scientifico esse ristabiliscono la coerenza delle molecole d’acqua.
Quando si suonano le campane tibetane, si vedono delle onde nelle microparticelle d’acqua; per questo motivo il loro suono è anche detto danza dell’acqua. In pratica viene ristabilito l’equilibrio cellulare dell’acqua contenuta nelle cellule.
Come funziona tutto questo? I microtuboli ricevono e trasmettono segnali in relazione al campo quantico universale. Questo è un dato essenziale da tenere sempre a mente per l’operatore che effettua il massaggio sonoro con la campana tibetana, in quanto egli deve stare bene per essere in grado di donare uno stato di benessere, deve essere in grado di conferire un’onda tranquilla poiché chi riceve il suono accoglie l’onda sonora.
I microtuboli sono delle strutture cave, paragonabili a tubi, che conferiscono la forma alla cellula. Questi microtuboli rivestono il ruolo di antenne quantiche, in quanto captano messaggi dallo spazio e li rimandano.
In fisica quantistica il futuro invade o comunque entra costantemente nel passato. L’aspetto causale, originario, degli eventi non è facilmente reperibile. Come diceva Albert Einstein: “La distinzione tra passato, presente e futuro è un’illusione, persistente”.
Facendo un balzo decisamente indietro nella storia, già gli esseni suonavano, pronunciando determinate vocali, come terapia.
Le campane tibetane sono da considerarsi degli acceleratori della coscienza e della conoscenza sonora.
“Mi conosco come una sinfonia”. È quello che siamo, come ricorda lo scrittore Fernando Pessoa.