Ci metto il punto di domanda, perché non è mai facile dire quando ci sia fallimento e quando, invece, solo crisi. Sta di fatto che sono in fase di riflessione sul mio cammino di scrittore. Dura già da un po’ di tempo, a dire il vero; un lungo periodo di un paio d’anni nel quale mi sono misurato con altri generi e nuove proposte. Ora è il tempo delle risposte, delle conferme, positive o negative che siano.
Di sicuro c’è la crisi del mercato editoriale che rema contro, e di sicuro c’è la crisi economica che rema ancora più contro le tasche degli italiani in generale (e forse le due cose sono collegate), ma la progressiva invisibilità delle mie proposte fa sì che mi debba interrogare sempre più.
Non so dire quale sia la risposta alle mie nuove produzioni, è ancora presto per dirlo. Tra l’horror che ho pubblicato e i racconti o romanzi drammatici che sto proponendo a editori e agenti, la carne al fuoco è molta. Però tira una brutta aria, e in quest’aria ci metto scrittori che sono scomparsi – purtroppo – come Andrea D’Angelo e Michele Giannone, altri che sono sempre più disgustati e maltrattati dagli editori, come il già citato GL D’Andrea, e tanti tanti altri che si trovano costretti a lavorare solo con editori piccoli e quasi invisibili perché l’editoria ad ampia diffusione non li degna del minimo pensiero se non danno almeno l’idea di essere nomi che venderanno. Inoltre, si vedono piccoli editori di qualità chiudere o venire acquisiti con progressivo mutamento dei titoli in catalogo, blog di scrittori fino a oggi molto stimati che, improvvisamente, scompaiono… e tanto altro.
Non so dove inserirmi, personalmente, in questa lunga trafila di piccoli o grandi fallimenti, anche se ultimamente mi sento molto invisibile. Non è uno sfogo. Forse è solo il preludio a qualcos’altro.
“Muso duro e bareta fracata!” , come si dice dalle mie parti, e avanti sempre!
Mhm, non so, Adriana. Ormai è da un bel po’ che ci penso. Quali sono le mosse più appropriate ai risultati che otteniamo? Forse è il caso di abbassare il tiro e se si abbassa il tiro, tutto il resto si modifica e ridimensiona di conseguenza, implicitamente anche la misura dell’impegno che prima si dedicava al raggiungimento di quell’obiettivo.
Ma il problema fondamentale sono i riscontri. Se i riscontri non arrivano, nel senso che si ha l’impressione di essere trasparenti, come aggiustare il tiro?
Di qui la riflessione… che durerà ancora un po’, mi sa tanto.
Oh, Fabri’, ma quale fallimento? Su, che sei bravo e lo sai.
Sì, Chagall, lo so e lo dico senza falsa modestia. Ma il problema è un altro, più ampio. Vale la pena che continui a lottare in questo modo anziché mollare?
Oh, questo lo puoi sapere solo tu. Che il tuo talento esiste però è un dato di fatto. Non lasciarti andare, mi raccomando!
Un saluto
Una cosa è certa: entro il 30 dicembre avrò una risposta determinante, e non potrò che tenerne conto…
Oh, mi metti una curiosità. Tienine conto Fabrizio, ma anche se andasse male, come dici è un periodo non facile per tutti. Quindi non dubitare del tuo talento, semplicemente prendi atto che le cose vanno così. Ma ricordati sempre chi sei e cosa sei capace di fare.
Vedremo. Come andranno le cose lo si capirà dal tono dei miei post, comunque…
Perchè dovresti mai mollare ?
Il mondo è in un periodaccio economico….il mondo..
Il tuo talento e le tue capacità sono innate.
O sbaglio?
Dunque ? Vale davvero la pena di mollare tutto ?
Semmai ci si può mettere in “stand by” per un pò. Ma perché mai mollare tutto un mondo interiore col quale si è cresciuti ?
Sono cose che si dicono, non potresti mai rinunciare a tutto, in realtà
Se parli di un eventuale e presunto cambiamento in te, ok. Ma allora stiamo parlando di qualcosa di diverso.
Le novità e i cambiamenti, talvolta giungono a noi nelle maniere più strane che spesso stentiamo a riconoscerle tali, sin dall’inizio.
Dai retta a me…e io di slittoni e cadute ne ho collezionati davvero tanti ma sono ancora qua col sorriso in faccia…ogni tanto sembra un ghigno da psyco ma nella sostanza è un ghigno ‘vissuto’!
La vita ci fa crescere. Fatti anche tu una bella ghignata.