Misery tra Beatles e King – musica e romanzo

Sto scoprendo i Beatles. Cazzo, cinquant’anni dopo! direte voi. Sì, non so che farci. Si cresce, si cambia, metteteci tutte le psicospiegazioni che volete, ma quello è il succo. Un tempo mi erano perfino insopportabili. Si tratta di una piccola svolta, fuor di dubbio, e ho deciso di affrontarla in maniera ragionata. Dal primo LP ai successivi, studiandomi le circostanze della creazione delle loro canzoni su Wikipedia, e leggendo i testi. Oggi è toccato a Please please me, disco da unica incisione record di 15 ore, con un progredire incredibile di intensità e bravura man mano che passava il tempo e aumentava la stanchezza della sessione, fino al botto finale di Twist and Shout. Ma c’è una canzone che mi ha colpito per i collegamenti che è riuscita a focalizzare nella mia mente.

C’è un altro grande al di là dell’onda sonora di Misery, seconda canzone dell’LP, ed è Stephen King con il suo grande romanzo, Misery, per l’appunto. L’autore, che pur apprezzava quasi alla follia i Beatles, non ha mai esplicitato il collegamento, a quanto mi risulti. Anzi, sembra che il libro lo scrisse iniziando sulla scrivania dove morì Kipling e inserendovi il sottaciuto riferimento alla propria dipendenza (di allora) da droghe e alcool. Eppure, provate a leggere il testo della canzone:

The world is treating me bad… Misery.

I’m the kind of guy,
Who never used to cry,
The world is treatin’ me bad… Misery!

I’ve lost her now for sure,
I won’t see her no more,
It’s gonna be a drag… Misery!

I’ll remember all the little things we’ve done
Can’t she see she’ll always be the only one, only one.

Send her back to me,
‘Cause everyone can see
Without her I will be in misery

I’ll remember all the little things we’ve done.
She’ll remember and she’ll miss her only one, lonely one.

Send her back to me,
‘Cause everyone can see,
Without her I will be in misery (oh oh oh)
In misery (ooh ee ooh ooh)
My misery (la la la la la la)

e ditemi se non potrebbe essere tranquillamente cantata dalla fan numero uno di Paul Sheldon, Annie Wilkes, per piangere la scomparsa della sua eroina preferita, uccisa colpevolmente dal suo autore!

Da collegamento nasce collegamento, e un’altra canzone dell’album, P.S. I love you, mi ha fornito il La per il nuovo racconto della serie 7 case. Che si intitolerà, per l’appunto, P.S. I love you. Facebook in primo piano, oltre che riti neri e vendetta.

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