Gatti assassini e nonnine letali, pasticcini e coltelli affilati: Il magico mondo dei Tatini

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Quando mi sono ritrovata tra le mani la graphic novel Kill the granny, i gioielli di famiglia, non ho potuto fare a meno di iniziare a leggerla. Ero a casa di un amico e il volume era abbandonato su una sedia, indifeso. Il bello è che non mi sono neppure accomodata, ho iniziato a leggerlo, ridendo come una pazza, fino all’ultima pagina. Ora so che mi inviterà con cautela e nel caso terrà le sue graphic novel sotto chiave quando sono nelle vicinanze, ma ne è valsa la pena. Perché Kill the granny crea dipendenza. Dopo aver divorato la trilogia, non sazia delle avventure del simpatico gatto che decide di fare un patto con il Diavolo per riavere i suoi gioielli di famiglia (in cambio dovrebbe uccidere la sua padrona, una vecchietta adorabile quanto maldestra, ma la missione si rivela più ardua del previsto) ho deciso di invitare per un tè virtuale i suoi creatori, Francesca Mengozzi e Giovanni Marcora, i Tatini.

Ciao Tatini e benvenuti su Scritture Barbariche. Per prima cosa vi chiederei di presentarvi. Chi sono i Tatini? 

Tatina: Quando penso a noi due mi immagino sempre il personaggio piccolo, sfigato e diabolico impegnato ad ordire trame malvagie per conquistare il mondo, insieme al suo aiutante alto e non troppo sveglio. Inutile dire chi riveste i panni dell’uno e dell’altro, MHUAHUAHUAH!

Tatino: …

Tatina: Eh-ehm, ok, cerchiamo di riacquistare una parvenza di dignità.

Tatino: La mia l’ho persa 7 anni fa, quando ci siamo messi insieme…

Tatina: *occhiataccia verso il Tatino* Giovanni ama definirmi ”piccola, carina, imbranata e pestifera”. In più posso dirti che sono vegetariana, ho un’amore sviscerato per i gatti e metto passione in tutto quello che faccio. Tornando al nostro lavoro, il mio ruolo è quello della sceneggiatrice e colorista, anche se in realtà i nostri compiti non sono mai così definiti. In ogni caso, la mia specialità è senza dubbio la colorazione ad acquerello. È con Giovanni che ho esordito nel mondo del fumetto, con la pubblicazione di “Kill the Granny” per la Vittorio Pavesio Productions. Ho frequentato la Scuola Internazionale di Comics a Firenze, ed ho inseguito il sogno che mi accompagna fin da piccola: raccontare le mie storie per far sorridere, divertire o commuovere…

Tatino: Francesca dice di me che “sono la sua scatolina”, dove rifugiarsi quando ha paura e bisogno di attenzioni. Parafrasando in termini gderristici, lei è il tanker, il guerriero che combatte in prima linea, e io sono il suo healer, che la protegge e la cura. Riguardo la nostra carriera, io sono fumettista e disegnatore. Mi sono diplomato al Liceo Artistico e come Francesca ho conseguito un diploma alla Scuola di Comics, frequentando il corso di fumetto con ottimi risultati. La mia passione è il disegno a matita, anche se non disdegno l’inchiostrazione a pennello/pen-brush o pennino. Piccola curiosità: mi diverto a inserire nelle nostre tavole citazioni e riferimenti e riempio decine di fogli con mostrilli e tutto quello che la mia mente malata riesce a partorire.

La nascita del progetto che ha portato alla luce Kill the granny profuma di leggenda metropolitana, di storia a lieto fine, di manga, ma è vera! Volete raccontarcela?

Tatino: Era una notte fredda e buia quando l’editore torinese uscì dal suo studio. Aveva fatto più tardi del solito. Era ancora immerso nei suoi pensieri, quando ignaro passeggiava sul marciapiede di corso Peschiera. Improvvisamente due loschi figuri si stagliarono davanti a lui. Tutto ciò che seguì e cosa veramente accadde al povero editore è avvolto nel mistero…

Tatina: *altra occhiataccia verso il Tatino* Frequentavo l’ultimo anno della scuola di fumetto e da programma dovevo presentare un progetto a Giuseppe Palumbo, un progetto ipoteticamente destinato all’America (stile graphic novel). Mi ero bloccata nello scrivere una storia smielata e pacchiana, dall’intreccio complesso e confuso e dal finale incerto. Uno dei personaggi principali era una vecchietta ed io avevo cominciato ad odiarla! Così dissi per scherzo a Giovanni: “Ora la uccido! Anzi la faccio uccidere dal suo gatto!”. Incominciammo a scherzarci su, in preda allo sconforto… Così, ridendo, me ne uscii con questa frase: “Basta! Adesso faccio la storia di un gatto castrato che fa un patto col diavolo per riavere le palle!” Nacque come una battuta, quasi per caso, ma Giovanni la trovò un’idea carina e decisi di presentarla come soggetto alternativo. Ricordo che Palumbo mi guardò e mi chiese: “Quale storia ti piace di più?” e io risposi: “Mah, io non sono adatta al fumetto comico, sono più per le storie gotiche e romantiche…” A quel punto Palumbo decretò: “Te non capisci un cavolo.” Dopodiché lesse le prime righe del soggetto di Kill the Granny alla classe, che scoppiò a ridere. “Allora che storia scegli?” – continuò. Non mi rimase altro che accettare il consiglio, perciò mi misi subito all’opera…

So che lavorate sempre a quattro mani e due teste. Pregi e difficoltà di questa collaborazione.

Tatina: Non abbiamo mai incontrato difficoltà… Prendiamo insieme qualsiasi decisione e attendiamo ognuno l’approvazione dell’altro in qualsiasi fase del lavoro. Siamo come due ingranaggi dello stesso meccanismo, non potrei mai fare a meno di Giovanni.

Tatino: Inoltre quando siamo sotto consegna con dei lavori o attraversiamo periodi difficili ci sosteniamo a vicenda.

In Kill the granny Comedy collection collaborate con altri fumettisti e le storie spaziano dai toni comici ai toni tristi e malinconici. C’è un episodio a cui siete particolarmente legati, e perché?

Tatina: A questa domanda penso di poter rispondere a nome di entrambi. Credo che “Comedy Collection” abbia mostrato ai nostri lettori il lato più umano e profondo di Kill the Granny e che finalmente abbia portato alla luce la vera essenza dei personaggi, risaltando ogni loro più piccola sfaccettatura. Proprio per questo motivo la storia che mi emoziona di più e a cui sono più legata è quella disegnata da Morena Forza, che parla del passato di Evelina. Ma non voglio regalare “spoiler gratuiti” ai lettori che non hanno ancora letto questo volume! Posso solo dire che non è affatto scontata (e chi conosce la trilogia sa quanto ami i colpi di scena!).

A Lucca presenterete una nuova graphic novel: Tatini. Di cosa si tratta? E quanto c’è di autobiografico in questo nuovo progetto?

Tatina: I “Tatini” siamo io e Giovanni a tutti gli effetti e le storie raccontate sono di “vita vissuta”. Certo, alcune situazioni vengono esasperate per esaltarne la comicità (fino a diventare surreali), ma in linea di massima penso che rispecchino la nostra quotidianità! Questo è quanto scritto sulla copertina: “Che cos’è l’amore? Le storie dei Tatini trattano questo argomento in modo dolce, tenue, atipico. Ogni avventura è come una finestra che ci permette di fare capolino nella loro vita, tra l’assurdo e il quotidiano, il tutto condito da una nota di umorismo un po’ grottesco.

E quindi, cos’è l’amore? È una copertina soffice che ti avvolge quando hai freddo, è una panciotta morbida su cui puoi appoggiarti e riposare, è un gatto grasso e coccolone, è un pasticcino con la panna, è un mondo solo tuo dove nulla può farti del male. L’amore è Tatino.”Aspettiamo quindi i nostri fans e lettori a Lucca Comics (padiglione Napoleone, stand Pavesio n° E105), con l’attesissimo volume in edizione speciale! Ovviamente saremo disponibili per dediche e disegni personalizzati!

Siete giovanissimi ma con una professionalità già consolidata a livello internazionale, avete qualche consiglio per chi vuole intraprendere la carriera nel difficile mondo del fumetto?

Tatino: Certamente! Cambiate lavoro finché siete in tempo! Scherzi a parte, se qualcuno vuole veramente intraprendere il mestiere del fumettista e non farlo come passatempo, deve aver una grandissima forza di volontà e perseveranza. Purtroppo i sacrifici e gli ostacoli da affrontare sono tantissimi, ma ampiamente ripagati dalle soddisfazioni che la nostra eccezionale professione ci regala. Il mio consiglio è di cercare di mantenere vivo l’entusiasmo iniziale per non cadere nella routine lavorativa. Disegnate per il puro piacere di farlo e non solo per guadagnare la pagnotta, altrimenti perderete tutta la ”magia” in cui credevate da bambini.

E per finire, ci fate salutare dal piccolo assistente di Satana, dal malefico gatto castrato e dalla nonnina? Già mi mancano…

Aiutante: “Faluto tutti i miei numerofiffimi fanf! Fiete belliffimi!”

Gatto: “Auguro agli autori una diarrea fulminante. Distinti saluti, il Gatto.”

Evelina: “No, no non voglio niente! Non ho spiccioli! Arrivederci!”

Per saperne di più il blog dei Tatini è: http://chat-nocturne.blogspot.it/

Il loro sito di ricette a fumetti è: http://gnammy.altervista.org/

Ricordo che potete incontrare i Tatini al Lucca Comics (padiglione Napoleone, stand Pavesio n° E105).

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