Matched, di Ally Condie: Non andartene docile in quella buona notte

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È il titolo di una poesia di Dylan Thomas a fare da filo conduttore attraverso le pagine di Matched, un romanzo firmato Ally Condie e appena pubblicato in Italia da Fazi. Una poesia che sprona a combattere, per una società, quella descritta nel romanzo, che non lascia spazio alle scelte personali. Nemmeno in campo amoroso: alla giovane Cassia, nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, è assegnato un “abbinamento”, colui che dovrà essere il suo compagno di vita, Xander, amico fin dall’infanzia. Ma qualcosa, nel sistema degli abbinamenti, va storto: sullo schermo del palmare di Cassia appare per una frazione di secondo il volto di un altro ragazzo, Ky. A peggiorare le cose, il fatto che Ky, nonostante la sua brillante intelligenza, sia un emarginato. Ma il sentimento che Cassia sente di provare per lui sembra in grado di travalicare qualsiasi regola.

Matched è ambientato in un ipotetico futuro prossimo, in cui la società è governata da un sistema totalitario ossessionato dalla catalogazione e dal controllo. Cento le poesie, cento le canzoni e le opere d’arte di cui è consentito mantenere memoria. Proprio la memoria è uno dei temi centrali del romanzo: una memoria che la protagonista si rifiuta caparbiamente di perdere, alla ricerca di un’identità autentica, qualcosa di “vero” e che non sia imposto da un meccanismo della società. Una società apparentemente perfetta, in cui i cittadini sono sollevati dalla responsabilità addirittura di prepararsi il cibo, ma che, in realtà, è fonte di grande disparità, infelicità, e sembra impegnata in una costante guerra contro un nemico sconosciuto. Una società in cui andare a lavorare in una biblioteca può significare trovare e distruggere preziosissimi libri provenienti dalle epoche precedenti.

Ben strutturato e scritto con un linguaggio scorrevole, il romanzo propone un classico triangolo amoroso tipico del teen drama, complicato da un amore impossibile e inserito in un’ambientazione distopica ben congegnata. I protagonisti sono ben caratterizzati e, nonostante qualche passaggio un po’ ripetitivo e qualche occasionale rallentamento di ritmo, l’autrice riesce a toccare le corde dei sentimenti e a condurre piacevolmente fino all’inevitabile finale, rigorosamente aperto, dato che si tratta del primo capitolo di una trilogia.

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