La ricetta della felicità

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Metti che sei di malumore, ancora triste perché tuo padre è morto da poco. Però bisogna pur mangiare… allora, ideona!
Ti dedichi con ostinata concentrazione alla cucina: spignattare ti consente di mettere il cervello a basso consumo, come le lampadine che ha distribuito gratis il tuo comune.
Prendi quattro ossibuchi di vitello sardo-modicano, li passi nella farina e li stendi su un tegame ad hoc, su uno stratino di olio d’oliva (dei tuoi ulivi) non troppo caldo. Li volti uno per uno, nel frattempo hai tritato finemente una cipollotta bianca, che rovesci negli spazi lasciati liberi dagli ossibuchi.
Continui a controllare la rosolatura dei quattro gagliardi ossibuchi, poi li bagni amorevolmente con un po’ di Vernaccia di Milis di un’annata memorabile, prepari un pomodoro secco, di quelli che ha preparato tua madre quest’estate e dopo averlo lavato sotto il rubinetto per togliere il sale in eccesso, lo triti e lo versi nel tegame insieme ad una manciata di pomodorini, quelli di Villanovaforru che coltiva tuo suocero senza usare prodotti chimici.
Dopo un pochino, bagni con un po’ d’acqua e rimetti il coperchio.
La cottura prosegue, scoperchi e l’aroma della vernaccia ti solletica le narici: sminuzzi un dado per brodo vegetale, aggiungi un filo di vernaccia e ricopri. Dopo un altro po’, provi se va bene di sale: ne vuole giusto un pizzico. Gli ossibuchi sono quasi pronti, rimesti il sughetto, provi la consistenza dell’ossobuco con una forchetta, versi un cucchiaino di capperi sott’aceto (aceto di quello che sapeva preparare tuo padre, esperto vignaiolo), rimesti ancora per distribuire i capperi e spegni il fornello.
In accompagnamento, prepari una semplice purea di patate: non vuoi un gusto che prevarichi gli aromi e i sapori del sughetto e della carne.
A cena, tuo marito si complimenta, e pulisce il piatto, con uno sgarro al galateo ma uno sguardo innamorato che si fa perdonare, con una “scarpetta” memorabile.
Se questa non è la ricetta della felicità, le assomiglia parecchio.

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One Response to La ricetta della felicità

  1. compagna di banco says:

    1…2…3…ho l’orologio in mano e aspetto con ansia un libro tutto tuo che sia piacevole e coinvolgente come questi scritti.
    …4…5…6 il tempo passa velocemente, non pensarci oltre,
    ….7…8…entro il 2012 spero di trovarlo in libreria, …9…ma come me ,credo, tante altre persone

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