QUEL LONTANO PLUTONE…

Fra poco meno di tre ore e mezza, la sonda New Horizons passerà vicinissima a Plutone ed ai suoi gregari che se ne stanno lì, sul limitare del niente che sta più in là del limite del Sistema Solare, vicinissimo dunque all’inizio di quell’oltre che va sino all’infinito.

Ho guardato alcune immagini di Plutone riprese dalla NASA: è una palla colorata di rossastro, un po’ come Marte, ma con la differenza che il colore non è quello di metalli ossidati ma di reazioni fra idrocarburi nella atmosfera di quel lontano pianeta.

Mi ha fatto uno strano effetto guardare quell’oggetto sulla soglia dell’infinito. Di fronte alla grandezza dell’universo quanta poca figura fanno le tante ignobili bassezze che viviamo sul nostro mondo! Ho letto dei commenti sull’articolo che posto più in basso: molti sono stati del tenore delle battutine su “Salvini” o su qualche altra cosa di questi giorni… Nessuno è stato pervaso dallo stupore di pensare a quel luogo lontano ove inizia la prateria sconfinata dello spazio infinito, quello che si estende fino ad altri sistemi stellari in quell’oltre, per l’appunto, che solo la mente può immaginare… Eppure di fronte a questa grandezza non riusciamo a rifuggire le stupide vertenze che si agitano sulla Terra… Quante guerre son state combattute perché fosse affermato un qualche predominio in Europa? Dal 476 d.C. forse non si riescono a contare, ma son tante, troppe! E tutte hanno mostrato che non si costruiscono imperi senza il consenso del popolo o dei popoli. E’ questa una cosa che la nazione germanica, persa nel suo sogno di unità delle genti tedesche, nel sogno di predominio che fu di Arminio e poi si trasferì sino a Bismarck ed oltre fino a noi, non capirà mai… Sul limite di quel niente che è il tutto dell’infinito, credo si percepisca il senso di inutile vanità di tutte le cose terrestri. Da quel luglio del 1969, giorno nel quale fu conquistato lo spazio, si posò il piede su una parte dell’oltre, il confine dell’oltre si è spostato e giunge lì, lontano assai da noi, ai confini del Sistema Solare dove se ne sta Plutone come l’antico e mitico personaggio che, oltre la palude Stige, silenzioso attendeva l’arrivo dei mortali… Fra poco ci sarà un incontro fra una manifestazione della natura ed un oggetto che è stato costruito dall’uomo e che è andato così lontano nell’oltre… Mi tornano alla memoria le parole di Bertrand Russell: “…Sappimao così poco, eppure sappiamo così tanto! Ma quel che è più sorprendente che conoscenze così limitate ci diano così tanto potere…” Parlava forse della bomba su Hiroshima o di qualcosa che aveva a che fare con l’aver violato qualche legge della natura, ma forse parlava anche di questi oggetti complicati eppure semplici che hanno varcato il vuoto per portare l’uomo in quell’oltre che non potrebbe mai raggiungere altrimenti, almeno per ora… La mia generazione è cresciuta guardando con stupore ed interesse a quei primi passi sulla Luna, ai viaggi delle sonde Voyager e Pioneer e poi fino a Rosetta… Nei nostri scritti d’un tempo forse sognavamo le stelle, ma non le abbiamo raggiunte! Siamo ancora legati alla gravità della Terra che non è solo la forza di Newton… Forse, all’una e trenta di oggi avremo una nuova occasione per guardare nello specchio dell’oltre, verso l’infinito che ci portiamo anche dentro: forse faremo alla fine quel balzo… Plutone, forse con un sorriso accondiscendente, ci starà aspettando, là dove ha inizio la prateria vera, la nuova frontiera, dove parte la via verso l’infinito…

  pluto

About storia

Ingegnere meccanico, dottore di ricerca in energetica, professore a contratto alla Facoltà di Ingegneria e alla I Facoltà di Architettura "L. Quaroni" dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", si occupa di studi di impatto ambientale, paesaggistici e urbanistici. Si interessa di letteratura, storia, disegno e fotografia.
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One Response to QUEL LONTANO PLUTONE…

  1. Daniele De Marchi says:

    Davvero sulle soglie dell’infinito, per andare oltre…

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