Il 4 giugno scorso ai Delos days ho avuto l’occasione di incontrare Franco Brambilla, il copertinista di Urania, la più famosa e prestigiosa collana italiana dedicata al fantastico e alla fantascienza. Le sue copertine propongono un immaginario sospeso tra un’iconografia vintage e la proiezione verso nuove frontiere visive. Ovviamente, non potevo non approfittarne per una breve intervista per il blog!
Ciao Franco, grazie per aver accettato questa intervista e avermi dedicato un po’ del tuo tempo. La prima domanda che ti vorrei fare è sulla tua formazione. Come si diventa disegnatori delle copertine di Urania?
Le copertine di Urania, quelle disegnate da Karel Thole, sono uno dei motivi per cui amo la fantascienza e sono diventato un’illustratore del genere. Fin da piccolo le spiavo nelle edicole e sulle bancarelle… così affascinanti e misteriose spesso si rivelavano essere molto meglio del romanzo a cui erano associate. Dopo il liceo scientifico ho frequentato l’Istituto Europeo di Design, dipartimento di Illustrazione. Ho imparato le tecniche classiche e i primi rudimenti di computer grafica e appena ne ho avuto l’occasione ho proposto i miei lavori alla redazione di Urania che in quegli anni, la fine degli anni 90, stava cercando una nuova linea grafica per ridare visibilità alla collana in edicola. Sono stato molto fortunato, ho coronato un sogno a cui tenevo fin da bambino grazie anche a Giacomo Spazio e Giacomo Callo, entrambi art della Mondadori, che hanno creduto in me lasciandomi molta libertà per crescere e sperimentare. Ancora oggi l’emozione alla vista dei nuovi titoli da illustrare è molto grande.
Puoi svelarci il tuo metodo di lavoro? Come viene costruita una copertina?
Io lavoro esclusivamente in digitale, utilizzo programmi 3d (3dstudio max, bryce e poser) ma anche molto “photoshop” e “painter”. L’immagine che diverrà la copertina del libro più che un disegno è la “fotografia virtuale” del modello che ho costruito in 3d dal punto di vista che ho scelto io, realizzata dopo aver impostato luci, colori e aver scelto anche il tipo di “lente fotografica” da usare.
Una domanda d’obbligo: quali sono le tue fonti di ispirazione?
Trattandosi quasi sempre di copertine di libri alla base delle mie immagini c’è sempre il testo dell’autore e le idee dell’editor e del curatore della collana. Essendo io cresciuto a cavallo degli anni 70/80 davanti a una televisione “zeppa” di fantascienza le mie fonti personali vanno da Star Trek, Ufo e Spazio 1999 a Star Wars e Capitan Harlock passando per i supereroi, Ultraman e Godzilla… il tutto annaffiato dall’estetica di film fantascientifici più seri tipo Stalker, Solaris, 2001 e Zardoz.
Per finire: una copertina a cui sei particolarmente legato.
La copertina per “Gli Uomini vuoti” di Dan Simmons… un libro e un autore che mi piacciono molto.
Per saperne di più: Il blog di Urania
Alcune copertine di Urania sono davvero splendide. E’ bello scoprire i retroscena di questo lavoro. ^_^
Pienamente d’accordo, Glauco! Ero davvero curiosa di sapere come vengono costruite queste copertine, che hanno uno stile davvero unico