Compagni di viaggio amanti dell’arte, continuiamo la nostra carrellata tra gli artisti contemporanei tutt’oggi viventi, a testimonianza di una fervente attività culturale e di creazione. Le idee sono in circolo.
Talvolta, una di esse viene a bussare alla tua testa, si fissa in un pensiero e, se la si coglie, possibilmente al momento giusto, questa può diventare realtà e, chissà, magari durare nel tempo.
Nell’appena trascorsa torrida estate milanese, in occasione dell’apertura della nuova Darsena, tante sere si son susseguite nelle passeggiate sui Navigli, icona unica della città meneghina. Proprio lungo uno dei Navigli, il Grande, c’è da tanti anni la galleria di uno dei pittori più caratteristici di Milano, che di nome fa Giulio Pisati, di nome d’arte Pisati da Milano. Chi vive Milano conosce bene i suoi quadri della Milano noir, della Milano rappresentata dalle sue icone intramontabili e di un primo Pisati più osservatore della natura.
Nella più improbabile delle situazioni, la luce della galleria di Giulio Pisati sfavilla nel buio della notte, un’idea prende prepotentemente posto nella mia memoria, questa idea bussa di continuo, la mattina dopo, i giorni successivi, finché mi decido. In fondo, perché no?
Qualche giorno dopo mi trovo a varcare l’entrata della galleria, faccia a faccia con l’artista, Giulio Pisati. Di fronte a tanta beltà d’arte, la chiacchera sorge spontanea. Di arte si parla, di arte ci si arricchisce.
Vengo a conoscenza delle sue tecniche, della sua ricerca artistica, ricerca che dal 1979 si esplica in attività pittorica, del compromesso con l’attività commerciale, per esempio con la copia esatta di un’opera in formati più piccoli e più abbordabili, soprattutto come souvenirs per i turisti, copia eseguita dall’artista stesso.
Sì, vi è anche un velo di melanconia quando l’artista accenna alle difficoltà di continuare l’arte come mestiere primo, che dà, prima della sussistenza, la dignità.
Eppure … eppure l’arte parla! Le pareti sono tappezzate delle sue opere, che esprimono, senza parole, l’anima dell’artista. Come un libro aperto,vi leggo. E vi leggo pennello, luce, sogno. Il tocco di pennello per dare un che di veritiero e, al contempo, di effimero ai soggetti rappresentati, sempre da una prospettiva di penombra da cui emerge un punto luce, ogni volta diverso.
Che sia la Terrazza Martini o un angolo dei Navigli, fino ai ritratti degli immancabili tram arancioni sullo sfondo di un sempre eterno Castello Sforzesco, Giulio Pisati sa immortalare un momento, una sensazione, una ricerca che si traduce in opera unica.
Qualche momento dopo, espongo la mia idea all’artista. Il quale accetta di buon grado, vedendo evidenti punti di legame.
E così, da qualche mese, il mio primo libro, “Lady Noire”, Arduino Sacco Editore, è esposto in vetrina della galleria di Giulio Pisati, lungo l’Alzaia Naviglio Grande. Un’accoglienza che ringrazio con onore. E che vede continuare il forte legame tra le arti, in questo caso arte pittorica e letteratura, comunque arti, comunque cultura, comunque testimonianza eterna dell’animo umano.
Niente di meno che uno dei nomi più studiati della letteratura italiana, quale Giosué Carducci, affermò: “L’arte e la letteratura sono l’emanazione morale della civiltà, la spirituale irradiazione dei popoli”.
http://www.pisatidamilanostudio.it/