Capita nella vita di ritornare sui propri passi, di ricalcare una dopo l’altra le proprie orme.
La ragazza con la gonna di lino indossa un paio di pantaloni neri e tacchi che fanno risuonare il selciato di una via del centro. Così rincasa in una serata di fine settembre e, assecondando il desiderio di fare un giro un po’ più lungo, cammina ancora un po’, tanto per ricontare i passi di un tempo andato. Quando alza gli occhi, la geometria della Torre Velasca si staglia su un cielo quasi notturno.
Milano è una canzone, le viene da pensare. Sì, ma quale canzone?
Quando ancora Milano per lei non esisteva, quando altri luoghi altre città altre nostalgie riempivano i suoi spazi, c’era già una canzone, amata da sempre e senza un perché. Ora le ritorna in mente, risuonando come una profezia.
Luci a San Siro (1973: Roberto Vecchioni ha trent’anni)
E quando, dietro un gomito di vicolo, si apre il corso che corre dritto fino alla porta romana bella porta romana …
Ma poi, ma poi, ma poi c’è quell’altro ritornello, quello ascoltato da bambina in un mangianastri, quello di una cassetta di chissà quale zia…
E la vita…(1974: Renato ha 34 anni, Cochi 33…)
Ed è con questa colonna sonora (va bene, un po’ vintage) che se ne va, tranquilla nella sera, con un sorriso che l’accompagna per la via.
La mia canzone su Milano è questa, di Lucio Dalla.
http://chopd.it/SI
Forse, però la Milano di oggi è più simile a quella cantata dai Marta su Tubi in un pezzo il cui titolo dice già tutto. Milano Sushi e Coca. Ma non al linko, stasera preferisco la poesia di un bolognese sognatore.