A che punto è la guerra

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 Dall’11settembre 2001 siamo in guerra. Lo dimentichiamo troppo spesso. Forse, invece, in guerra ci siamo da molto più tempo e non ce ne siamo accorti. La morte di Osama bin Laden raggiunto e ‘terminato con estremo pregiudizio’ da un’operazione dei SEALS in una casa bunker a duecento chilometri da Islamabad, in territorio ufficialmente  ‘amico’ e vicino a una base militare dell’Alleanza, segna sicuramente un punto importante nella guerra al terrorismo  globale, soprattutto perchè arriva a risollevare il gradimento di Barack Obama presso gli americani in un momento difficile. Ma è una svolta definitiva’?

Come autore di romanzi di spionaggio sono  obbligato a osservare la situazione internazionale da un punto di vista più globale, cercando collegamenti tra fatti ed eventi. certamente, nonsono un analista della CIA o del Mossad(meno male…) e il mio lavoro è quello di scrivere storie verosimili ma concepite per intrattenere il pubblico. In questi anni(negli ultimi dieci soprattutto) ho cercato di capire come fosse cambiato il modo di raccontare spy-stories legandole alla cronaca, alla realtà italiana, anzi europea perchè io alla spy-story europea ci credo fermamente sin dai tempi di Ora Zero e mi dispiace che mode editoriali e altri fattori  abbiano impedito ad alcuni editori di capire che l’Italia è un crocevia di interessi internazionali e intrighiche poteva avere la sua scuola di narratori di spionaggio, forse più moderna e interessante di quella anglosassone. Ma non è questo il punto.

Trovo sconcertante che si inneggi a una svolta decisiva per l’eliminazione di un solo uomo, per di più in un momento dove ci sono una serie di fatti concomitanti che non risolvono assolutamentela situazione, anzi sollevano dubbi. Quelli che seguono sono spunti di riflessione. Domande che mi pongo anche io. ognuno può trovare la risposta che meglio crede. Vorrei sottolineare alcuni aspetti.

Il primo è che malgrado viviamo un’epoca di ‘cronaca in diretta’ sappiamo solo una piccola parte della verità, quello che ci viene mostrato. i documenti ufficiali, penso, non siano noti a volte neppure agli stessi operativi. Come narratore mi limito, in secondo luogo, a indicare dei punti. Sta a voi unirli e cercare di darvi una risposta, considerando che, comunque, la Storia procede secondo schemi da noi (e da molti governanti) incontrollabile.

- le vicende attuali hanno comunque origine durante la fine del Comunismo e  con la disgregazione dell’URSS. Osama bin Laden creò al-Qaeda dopo aver condotto una guerra con l’appoggio della CIA. Ai tempi l’Islamismo integralista era un’arma contro i comunisti.

-la guerra personale di Osama contro gli Stati Uniti ha ragioni anche e soprattutto economiche. C’era un grosso debito dell’amministrazione americana con la famiglia di bin-Laden. Nel corso di avvenimenti mai del tutto chiariti un fratello di Osama perse la vita in un incidente  aereo durante un volo per recarsi in America e appianare il problema. Il debito non fu mai pagato. forse non si tratta solo di una guerra di religione.

-le ostilità risalgono al primo attentato al WTC nel ’93 che fu seguito dalla taglia di 25 milioni di dollari sulla testa di Osama messa da Clinton. Nello stesso periodo la Somalia viene lasciata in mano ai signori della guerra e diventa uno degli stati rifugio degli Shebab, la branca norafricana dell’AQI, l’organizzazione che diffonde la rete e l’ideologia di al -Qaeda fuori dal mondo arabo propriamente detto.

-prima dell’11 settembresi era instaurata una singolare convinzione che la guerra al terorrismo, l’utilità dei servizi segreti e organizzazioni similarisi fossero affievolite.

- conseguenza diretta di questo.già dall’agosto 2001 si parlava di un probabile attentato sul suolo americano ma la notizia non è stata evidentemente presa troppo sul serio. Impossibile non pensare alle circostanze che, per esempio, hanno portato gli USA alll’inizio del secolo precedente a dichiarare  guerra alla Spagna per conquistare Cuba.

- di fatto pochi giorni prima dell’attacco alle  torri gemelle – che a mio avviso resta sempre un fatto unico e sicuramente non previsto nella sua ampiezza dai servizi americani- Shah Massoud, capo dell’alleanza del Nord in Afghanistan e nemico degli integralisti talebani, viene assassinato. la cosa no nsucote più di tanto l’intelligence occidentale.

-dopo l’11 settembre scatta la ritorsione contro gli stati canaglia.

-si instaura il governo di Karzai con discutibili alleanze quali quella con il signore della guerra uzbeko Dostun,trafficante d’oppio e di volta in volta alleato dei Russi, dei Talebani, degli Occidentali.

-nel corso di tutte le operazioni in Afghanistan non vengono mai colpiti  i campi di coltivazione del papavero che, verosimilmente,costituiscono una fonte di guadagno per i talebani ma anche alimentano un’economia sotterranea di cui l’Occidente ha bisogno.

-dal momento dell’invasione noi italiani siamo ancora là, in prima linea.

-la guerra prosegue. al -Qaeda malgrado le minacce non riuscirà mai più a organizzare attenti di quella potenza e spettacolarità. Torna ad azioni sanguinose ma non eccezioanli, eccetto forse il raid di Mumbay nel 2008.

-L’Iraq viene invaso per liberarlo da Saddam Hussein, tappo messo dagli occidentali per contrastare gli Sciiti iraniani. Le armi di distruzione di massa non vengono mai trovate. Da più parti viene detto e dimostrato che le motivazioni della guerra erano e rimangono pretestuose. Tutto questo sull’opinione pubblica mondiale non ha nessun effetto.

–malgrado gli sforzi degli integralisti dopo l’uscita di scena degli occidentali dall’Iraq il nuovo governo non è ancora caduto. Così come tiene quello di Karzai in Afghanistan. merito dell’intelligence occidentale o veramente al-Qaeda è un mitocreato per alimentare il timore dell’occidente che, intanto, ha visto un florilegio di società private nel settore dellasicurezza?

-le strategie di guerra. l’opinione pubblica tuona contro Guantanamo, invoca i diritti civili, condanna certi metodi di interrogatorio. Pare comunque che la soffiata sul covo di bin Laden sia partita da un interrogatorio di Guantanamo. Come la mettiamo? Vogliamo vincere le guerre combattendole da signorine oppure inc erti casici sono cose che sono oautorizzate e in altre no?

- di fatto l’eliminazione fisica di bin Laden e la sparizione del suo corpo vengono da un finding del presidente nero americano, il liberal…un finding presidenziale corrisponde a una fatwa islamica. Allora tornaimo al problema di partenza. Certi sistemi sono leciti in alcuni casi e orribili pratiche in altri?

-Se aveste dato la caccia al più potente terrorista del mondo per dieci anni lo avreste fatto sparire senza interrogarlo?

-in questi mesi il mondo islamico è in subbuglio. cadono dittatori della vechcia guardia. Alcuni accusano l’AQI, altri gli stessi occidentali. Chi sta dietro alaltempesta di fuoco che sconvolge il Medio Oriente?

-la risposta russa all’uccisione di Osama è stata ‘ Tutti i teroristi prima o poi vengono presi ed eliminati. Nessuno sfugge’ che mi pare un commento adeguato per la nuova Russia che da anni ha un problema con gli  islamici ma che non ha dimenticato quelli che aveva con l’Occidente.

Alla fine ci si domanda se questa operazione possa avere un riscontro nelle elezioni americane. Se gli americani votassero domani, senz’altro sì. Ma Obama dovrà aspettare dei mesi in cui l’avversario più diretto sarà la crisi economica. E se tra qualche tempo la ‘vendetta’ di al-Qaeda colpisse in maniera terrificante l’Occidente, quanti di quelli che oggi festeggiano scenderanno in piazza a rinfacciare all’attuale amministrazione americana di aver innescato un meccanismo ancor più micidiale di quello già in atto?

E poi…i leader del terrorismo cadono quando manca loro l’appoggio della loro organizzazione. E’ successo con Carlos… .Cosa e chi c’è dietro ai conflitti che sono a noi vicinissimi?

No, la guerra non è per nulla finita.  E’ entrata in una nuova fase. Vedremo gli sviluppi…

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29 Responses to A che punto è la guerra

  1. Beppe says:

    Le notizie che ci arriva dai media fanno parte di un polpettone pre-confezionato che ci viene propinato a seconda delle diverse convenienze e per orientare l’ opinione pubblica.
    Se chiedi ai singoli se hanno mai creduto alle armi di distruzione di massa di Saddam o ai bombardamenti in LIbia per difendere i civili dal cattivone di turno (perchè invece quelli della Siria non sono civili) non troverai nessuno, ma nella visione collettiva passa il concetto che serve a chi controlla la le leve del potere.
    Non sono complottista ma sono stufo di farmi prendere per i fondelli da che confeziona certe notizie.
    Se voglio leggere delle storie leggo il Professionista non i quotidiani

    • ilprofessionista says:

      eh, in effetti il Professionista racconta sempre storie ‘fiction’. il legame con la cronaca magari spinge il lettore(e l’autore…) a riflettere ma non è l’obiettivo principale. ciò non toglie che per raccontare bene la fiction sia necessario osservare quello che avvine intorn oa noi e le favole che ci raccontano.
      Osama sepolto…in mare? manco Sandokan…

  2. Alan D. Altieri says:

    Stefano: un’analisi lucida, centrata, raggelante. Questa guerra non avra’ MAI fine: e’ utile a troppa politica — dalla Casa Bianca ai palazzi di Ryhad — ma soprattutto e’ sostanziale a troppi conglomerati industriali: tenere soldati e contractors nelle zone del petrolio. Inoltre, sara’ pure un caso, ma nel giro di 36 abbiamo:
    1) beatificato un papa (Dio);
    2) fatto fuori il nemico pubblico n1 (Patria);
    3) sposati i colombelli britannici (FamiGGhia).
    Insomma, la trade del potere e’ salva. Solo fino al prossimo massacro, sia chiaro. O forse fino al prossimo “Grande Fratello”. NRIP: Non Riposano In Pace

    • ilprofessionista says:

      In realtà sembra veramente opera di un Grande Sceneggiatore come dice Kappy… se il milan vince il campionato abbiamo fatto..carambola, filotto, tutti in buca…

  3. Danilo says:

    L’ipotesi più plausibile è che lo stiano torchiando di brutto, e che il corpo fotografato e cacciato in mare come un sacco di spazzatura sia di qualche poveraccio vagamente somigliante. Viviamo un’epoca straordinariamente contraddittoria per quanto riguarda l’informazione. Teoria vuole che sia a disposizione di tutti, la pratica dimostra l’esatto contrario.

  4. andrea-tortellino says:

    Appoggio in toto la tesi di Danilo, anche io mi sono fatto idea che, come dici giustamente te, dopo aver speso milioni per dargli la caccia, 10 anni di lavoro, lo hai sotto mano e gli spari? naa… poi lo avrebbe fatto una sua guardia? di nuovo naa…
    La guerra continua è uno dei pretesti migliori per gli stati occidentali per convertire fortissime somme di danaro in spese di prodotti belligeranti. Altrochè.

    • ilprofessionista says:

      asnche in questo caso non posso che essere d’accordo. ora vi dico qual è la ‘mia’ intepretazione. ovviamenteè basata sui fatti he consocete anche voi.
      Mi sembra sia in atto la realizzazione di un piano che prevede una vasta intesa tra governi occidentali(che hanno disperatamente bisogno di una scossa che radrizzi l’economia mondiale) e alcuni gruppi dominanti(famiglie realio sceicchi9 che hanno veramente accesso ai pozzi petroliferi. Insomma ho l’impressione che alla fine si siano detti’ adesso basta . facciamo pulizia di tutto il passato e riprendiamo a fare affari’. nell’ordine:
      -caduta dei regimi dittatoriali in nordafrica e medio orientesia di ispirazione islamista che sorretti dalla vechcia guardia occidentale. nel nuovo ordine non rientrano nè Gheddafi(che negli anni 80 era lui Osama…) nè Mubarak che saforse troppe cose.
      -l’immagine del radicalismo islamico peggiora. i governi di Afgfhanistan e iraq non cadono, un pacifista italiano a gaza ucciso dai Slafiti che vengono poi coliti e uccisi senza poter dire chi li ha armati(un po’ come l’omicidio di Kennedy..e anche di Versace…)
      -Osama catturato e ucciso. sparisce. Ricordate si vive solo due volte? Bond viene fatto sparire con una finta uccisione e sepolto in mare…curiosa somiglianza no?
      alla fine credo che osama fosse (o sia) come Kayser Soze…

  5. Luca Oleastri says:

    Sono d’accordo con quasi tutte le tue riflessioni.
    Le mie riflessioni sono queste:
    - sicuramente con la morte di Bin Laden (o con la sua scomparsa dalla scena) il franchising di al Quaeda è terminato. Non termina certo il terrorismo integralista islamico ma si trasforma in un problema locale delle varie nazioni e non più un problema globale, il che fa una GROSSA differenza – se non dal punto di vista militare, dal punto di vista geopolitico. Ora il dividi et impera è più praticabile.
    - la scomparsa di Bin Laden fa sparire anche ingenti finanziamenti che sicuramente arrivavano alle varie cellule. Bin Laden oltre che leader carismatico (anche se non militare) sicuramente si occupava raccogliere in giro denaro e di conseguenza anche armi e supporto diplomatico per al Quaeda. Anche questo per le varie “cellule” è, e sarà un GROSSO problema.
    - Obama ha fatto il “colpo gobbo” proprio all’inizio della sua campagna elettorale. Questo gli garantirà un secondo mandato. Se poi al Quaeda si vendicherà, per lui sarà ancora meglio: confermerà nell’opinione pubblica USA che il Presidente ha fatto bene. Peccato per aver sbagliato di pochissimo l’eliminazione di Gheddafi. Sarebbero stati due assi in una mano raccolti nel giro di tre giorni.
    - Per portare a termine l’azione su Bin Laden, Obama ha sicuramente agito personalmente saltando quasi tutte le catene di potere USA avvalendosi della sua posizione di “comandante in capo”, altrimenti nella villa avrebbero trovato due piccioni. Una azione esclusivamente dettata dal consolidamento del potere di Obama e dei suoi collaboratori più fedeli. La necessità di autonomia e di totale segretezza rispetto alle normali procedure si può notare da questo curioso filmato diffuso ieri da Rainews24: http://www.youtube.com/watch?v=_Qu7JxkXZzU
    - Visto che Bin Laden abitava da tempo ad 800 metri dalla scuola dei servizi segreti pachistani, risulta ovvio che era sotto la protezione dei pachistani o per lo meno di un potente gruppo di potere pachistano legato alla casta militare. Questa protezione si traduce in piena collaborazione tra i due soggetti sopracitati.
    Anche in questo caso, Obama rompe gli equilibri geopolitici decennali e probabilmente aiuta altri gruppi di potere pachistani, più vicini agli USA, a fare un repulisti. Nei prossimi giorni salteranno delle teste in Pakistan.
    - Risulta ovvio che l’amministrazione Obama conosceva la posizione di Bin Laden da parecchio, ma i tempi non erano ancora maturi per eliminarlo. Nel momento in cui i movimenti insurrezionalisti nord-africani (più o meno sponsorizzati dagli occidentali e da altre forze in campo) hanno superato con i fatti la linea politica di al Quaeda, rendendola in pratica quasi obsoleta, il momento per eliminare Bin Laden senza sollevare le masse islamiche più bollenti è arrivato.
    - Catturare vivo Bin Laden per Obama era da escludere. Sarebbe stato tecnicamente ingestibile, l’opinione pubblica avrebbe voluto sapere la verità e la verità di Bin Laden sarebbe stata PARECCHIO pelosa per un sacco di personaggi di grosso calibro a livello globale. Meglio farlo scomparire (da cadavere) in mare.
    - Anche se lo hanno preso vivo (cosa assai possibile), è come se fosse già morto. Probabilmente lo terrebbero in una cella solitaria in Alaska all’interno di un compound segretissimo, con accesso solo ad Obama e a pochissimi e fidatissimi collaboratori diretti del Presidente. In ogni caso, una volta spremuto per benino, a favore esclusivo dell’intelligence PERSONALE di Obama, sarebbe morto comunque. Le informazioni in possesso di Bin Laden a cui Obama potrebbe accedere, gli permetterebbero sicuramente di governare più agevolmente sia in questo mandato che nel successivo, controllando con il ricatto varie realtà sulla scacchiera USA. lla fin fine il potere è il potere e Obama è bravo e scaltro su questo tema.
    - In ogni caso oggi il mondo è migliore senza Bin Laden.

  6. Luca Oleastri says:

    Addendum: In ogni caso, che Bin Landen sia stato ucciso ieri, sia morto da tempo o sia solo stato il Kayser Soze dello scacchiere internazionale è ininfluente. La cosa importante sia per i nemici di al Quaeda sia per gli accoliti di al Quaeda, è che sia UFFICIALMENTE morto ieri. E’ questo evento – vero o falso che sia – che cambia tutto.

  7. bastet says:

    come sempre credo che le notizie vadano “interrogate”, nel senso di porsi sempre la domanda: a chi giova? Quella di Osama è senza alcun dubbio una morte anomala e a tratti inverosimile, per tutte le ragioni che hai esposto. come sempre si vuol tener buona l’opinione pubblica con notizie asettiche e preconfezionate, i buoni tutti da una parte e i cattivi dall’altra. Basta riflettere solo un attimo sui nostri consumi e sull’andamento dell’economia globale per notare singolari coincidenze. Come quando i nostri carabinieri uccisi a Nassirya sono diventati martiri, anche se a pochi passi da lì c’era una centrale Eni (oh.. non la stavano difendendo?) e ogni forza in campo difendeva la sua fetta di torta. gli intrecci sono così intensi che hai materiale per andare avanti per un sacco di tempo, noi potremo godere delle tue storie in attesa di una rinascita del pensiero. arriverà il momento di smettere di turarsi il naso? la puzza dilaga attorno a noi, non solo per la monnezza di Napoli…

  8. David O'Rich says:

    Il messaggio che ha dato l’america con l’uccisione di Bin Laden è stato chiaro, penso sia simile a quello dato da Israele dopo la cattura di Eichmann: noi vi troveremo. Ad ogni modo la stessa morte del terrorista non è poi così sicura: giustamente un’operazione del genere doveva avere come obiettivo la cattura, non l’uccisione di Bin Laden. Come ha detto Stefano, la guerra continua…

    • ilprofessionista says:

      il problema che si incontra con l’opinione pubblica è simile a quello dello scrittore con il pubblico. per semplificare e rendere efficaci notizie e azioniè sempre necessario identificare il nemico con chiarezza. osama era uan figura carismatica main realtà della rete al-Qaeda che significa ‘la base’ sappiamo ben poco.Allo stesso modo una volta non era ‘il capo’ del KGb che pigliava delel decisioni da oslo come Obama non decide da solo gli interventi americani. ma quando si combatte una guerra diventa importante identificare dei simboli dall’una e dall’altra parte per ‘guidare’ l’opinione pubblica. Ed esaltare o abbattere un simbolo a volte ha quasi più importanza delal guerra stessa. Forse sesi fossero tagliate le scie sotterranee di fondi che alimentano e rendono possibili gl iatti terroristici, sarebbe stata una vittoria più grande ma decisamente meno spettacolare.

  9. cappi says:

    Nel caso di Eichmann, Israele esibì la preda, la processò e la giustiziò pubblicamente. In questo caso tutto è avvenuto dietro le quinte. Per quanto non possa essere prevedibile l’esito di uno scontro a fuoco anche posto che si voglia catturare il bersaglio vivo, tutto ha l’aria di un’imbarazzante messinscena, come peraltro ogni cosa che riguarda bin Laden da dieci anni a questa parte… cioè da dopo che la CIA andò a trovarlo per farci due chiacchiere nell’estate del 2001, mentre sugli schermi furoreggiava “Pearl Harbor”.

    • ilprofessionista says:

      come sempre interessante e acutal’osservazione di kappy, collegaspy-writers e osservatore della nostra realtà. grazie del contributo

    • Hot says:

      Mi riallaccio a quanto riportato da Cappi, le cui tesi mi sembrano le sole credibili.
      Probabilmente il personaggio mediatico creato nel 2001 con il nome di Osama Bin laden oggi non serviva più e, anzi, era utile sbarazzarsene…
      Soprattutto da quando Barack, accusato negli US di avere ascendenze islamiche, ha bisogno di ricrearsi una verginità.
      Per giunta, si rilancia lo spauracchio del terrorismo internazionale che (oltre a far capire che bisogna starsene buonini) tanto comodo ha fatto agli amici di Cheney, ai contractors e ai privati impegnati nella difesa, che lavorano per il governo americano.

      • ilprofessionista says:

        sì,io sono sempre un po’ dell’ideache sia in atto una operazione di pulizia ad ampio raggio tra occidente e petrolieri, però non si può escludere che tra poco salti fuori un nuovo nemico.prima carlos e la baahdermehnof,il Kgb, poiAl fatah,Gheddafi, gli Aytollah, Saddam e OSama….

  10. claudio vergnani says:

    Non lo so. Ciò che dici è lucido e condivisibile, ma molti punti rimangono oscuri. Concordo quando dici che un eccesso di informazioni (spesso contraddittorie o decisamente irrazionali) crea più disinformazione che la penuria delle stesse. E’ certo che la guerra continui, così come è sicuro che non si possa essere così faziosi da ritenere che se un omicidio (più omicidi) sono autorizzati da Obama (democratico) allora si tratta di giustizia, mentre se li avvallava G.W.Bush (repubblicano) allora era bieca vendetta. Al Qaeda – sopratutto negli ultimi anni – non è solo Bin Laden. Vedremo. Ritenevo e ritengo che la polveriera islamica non sia da demonizzare ma nemmeno da sottovalutare. L’Italia non ha subito attentati ma Spagna e Inghilterra (la Francia qualche tempo fa) sì. Quella è gente che non scherza. Per gli americani – comprensibilmente – Bin Laden era un simbolo – la loro balena bianca. Giustificato credo il senso di “liberazione” della gente. Personalmente mi secca piuttosto constatare che gli stessi Navy seals (ma anche Delta Forces) che fino a ieri per molti benpensanti erano solo assassini, oggi sono eroi. Cosa è cambiato?

  11. erni says:

    Nulla da eccepire,in fondo “abbiamo” bisogno di un nemico,morto uno,ecco che ritorna lo zombiecammellerie,che gia era neglia nni 80-90 il “nostro” muso giallo del Meditterraneo.Signori,siamo di nuovo in affari.

    • ilprofessionista says:

      le vie dell’ingann osono infine.. come quando ci annunciano di aver catturato il’ capo dei capi’ e poi saltano fuori altri cento padrini latitanti…

  12. claudio vergnani says:

    Se è tutto un inganno questo allora vede però correi ed alleati Obama – democratico e i vertici della CIA e dell’esercito USA tradizionalmente più repubblicani e destrorsi … Quale obbiettivo unisce nella frode due schieramenti da sempre antitetici?

    • ilprofessionista says:

      io credo che ci sia stato dopo dieci anni un ricambio al vertice anche nella jihad. la mia teoriaèquella della piazza pulita per riprendere gl iaffari. I soldi, come si sa, sono un ottimo argomento per trovare intese tra schieramenti opposti

  13. andrea-tortellino says:

    …e intanto le distese di oppio rimangono… chi ne curerà gli interessi? Sicuramente gli occidentali con qualche ‘fantoccio’, fermo restando che prima o poi quest’ultimo gli si ritorcerà contro (leggi Obama in passato, Gheddafi, etc. etc.).
    Soldi e petrolio, business per l’occidente, controllo negli stati islamici 8facesse da testa di ponte?), tutto gira intorno alla stessa ruota.

    • ilprofessionista says:

      esatto… ora mi viene spontanea una battuta anche per lalegerie la discussione.
      e se Obamanon fosse altro che Osama travestito..per quello no ntrovano il cadavere…lo sceicco del terroreè già presidente USa..un po’ come Mr.Big e il dototr kanag in vivi e lascia morire

  14. claudio vergnani says:

    anche Mister Big finì in mare …

  15. Fabio Lotti says:

    A me pare semplicemente che abbiano beccato Osama e gliel’abbiano fatta pagare come, secondo loro, si meritava. Lo scempio delle due Torri è stato troppo doloroso e drammatico per farne giochetti. Spero che nel blog ci sia posto anche per le ingenuità…:)

    • ilprofessionista says:

      Naturale , Fabio e sai che la tua opione è sempre bene accetta. Non la condivido , però, proprio perchè del mondo dell’intelligence ci vivo a diversi livelli. Tutto troppo semplice, troppo calcolato nei tempi. Allora come oggi.Una partita di Go dove tolta una pietra nera, ne rispunta subito un’altra. Vedremo…

  16. Fabio Lotti says:

    Allo stesso tempo prometto di leggere i vostri libri per diventare un pò più vispo. “Legion”, per esempio, mi era piaciuto molto.

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