Ho una storia nel cassetto, già scritta, dall’inizio alla fine. Mi ci sono voluti quattro mesi per completarla e ora necessita di una revisione robusta, soprattutto in alcune parti. Piccolo problema: di mezzo ci son le piume, per così dire. Già, dentro c’è un angelo. Dove sta il problema, direte voi?
Il problema sta nel fatto che il fantomatico mercato fantastico italiano è zeppo di angeli di tutti i tipi e non voglio che la mia storia si perda nella melma dilagante. Già è difficile piazzare un romanzo in maniera dignitosa, se poi ci si mette di mezzo anche il Grande Zuccherificio Piuma & Bitumi Vari, il rischio che si corre è molto grosso.
In quel romanzo parlo di dolore maschile e morte, di assenza/presenza femminile e del sacro che irrompe nella monotonia quotidiana. La speranza è quella di trovare un allevatore che tratti bene il mio cucciolo e lo faccia crescere (non parlo dell’angelo, che anzi ha un che di bastardo…).
Ho osato proferire la parola “speranza”? D’accordo, ritorno in me e il romanzo ritorna nel cassetto. Darò la precedenza a un’altra storia: sempre sofferenza maschile, sempre dolore e quasi morte. Anche soprannaturale, sì, seppur un solo accenno. Per lo meno, però, non ci sono angeli.
Scusa, ma è quello che penso io? Perchè se è così ci sarà pure un angelo ma mi pare che si distanzi parecchio dagli amici piumati in preda a crisi ormonali che vanno di moda oggi. Più che altro sarebbe il caso che l’editore si impegni a dare l’immagine giusta al libro.
In ogni caso, buona forutna!
Sì, è quello. Verissimo, distante anni luce, ma proprio per questo motivo non credo sia il periodo adatto.
In fondo hai ragione, io stesso ormai quando vedo libri di angeli e demoni passo oltre. L’idea mi ha stancato. Vedremo cosa ti porterà il fato
Appunto. Stiamo a vedere…
Nel frattempo io continuo ad aspettare un certo post sulle fiabe che qualcuno ha promesso…
Wait, please!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!