E ciò che ne penso sono queste poche frasi, inserite anche in aNobii.
Romanzo molto bello, scritto molto bene (pur se con un linguaggio che talvolta sa di retro, e se si escludono alcune lungaggini nelle considerazioni personali di Giovanna e i puntini di sospensione eccessivi). Soprattutto, coraggioso nella scelta finale. Mettere in campo la fede porta la gente a criticare l’autore, in modo particolare se si tratta di fede cristiana. Complimenti per la scelta e per la potenza dei simboli scelti: l’albero intriso di sangue e ghiacciato, la nevicata continua, San Giuda, la ferita riaperta. Una simile narrativa nello scenario italiano è ancora troppo assente.
Noto, peraltro, che il pubblico italiano fa veramente una grande fatica quando si trova a dover maneggiare simbolismo e immaginario in qualche modo fantastico: per decenni è mancata una palestra della fantasia, perdendo quasi ogni capacità di vedere il di più che l’immaginario può indicare.
Ho letto XY di Veronesi
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