1 – Riassumi in due righe (al massimo) il contenuto del tuo romanzo.
Abril Esteban, kalé che vive ai confini di Barcellona, inizia a lavorare nel teatro Serrano e si innamora del figlio del proprietario, Jago. Quando quest’ultimo morirà in un incidente, Abril lo riporterà in vita grazie alla magia, risvegliando tuttavia una creatura assetata di lacrime e di dolore…
2 – Descrivi il personaggio di questo romanzo per te più importante.
Abril è un personaggio complesso, che riflette la difficile integrazione dei gitani kalé nella comunità catalana. D’altro canto è una ragazza complessa, che si avvinghia al sentimento dell’amore come un’ossessione, fin quando questo la condurrà alla pazzia e al desiderio di vendetta. Non è stato facile calarsi nella sua psicologia, tanto più costruire un libro di genere fantastico in un’ambientazione reale.
3 – Quale legame c’è tra questa storia e l’attualità italiana?
In realtà l’Aurora delle Streghe è un romanzo ambientato in Spagna, con un piccolo riferimento alla Camargue francese. Però la questione dell’immigrazione, così come il razzismo verso i gitani, è un problema che è presente anche nel nostro paese.
4 – Qual è l’atteggiamento migliore che il lettore può assumere prima di cominciarne la lettura?
L’Aurora delle Streghe è un libro complesso, con uno stile particolare e continui balzi temporali tra il passato e il presente di Abril. Per viverlo dalla prima all’ultima pagina occorre calarsi nei panni della protagonista e vivere il suo stesso stato d’animo: dalla solitudine, all’amore, all’ossessione, all’odio e alla vendetta. Un percorso complesso, senza dubbio,
5 – In riferimento al romanzo nella sua complessità, in cosa ti riconosci e in cosa, invece, non ti riconosci?
Credo che i sentimenti siano universali, a prescindere dal sesso del protagonista, dall’ambientazione, dal genere più o meno fantastico. Le emozioni, deboli o estremizzate che siano, fanno parte della nostra vita del nostro modo di essere. Questo, in altre parole, è il senso dell’Aurora delle Streghe.