Gialli e gotici sono da sempre tra le mie letture preferite. Oltre ad Agatha Christie, che è stata il mio battesimo di fuoco, uno tra gli autori di polizieschi che apprezzo di più è sicuramente John Dickson Carr: americano, è considerato uno dei massimi esponenti del cosiddetto “enigma della camera chiusa”, soprattutto per la spiegazione scientifica che ne dà nel romanzo Le tre bare.
Questi sono solo alcuni dati generali per farvi capire meglio di cosa stiamo parlando. Ma torniamo a noi.
Spesso le atmosfere gotiche si possono inserire perfettamente nello schema di un romanzo giallo. Un esempio è sicuramente La corte delle streghe, scritto nel 1937 da Dickson Carr, che unisce il sovrannaturale all’investigazione classica, con un twist in the tale finale: qui però non ci troviamo di fronte ad una strega a cavallo di una scopa, ma ad un’avvelenatrice moderna capace di qualsiasi cosa.
40 anni dopo, questo libro ha ispirato uno sceneggiato italiano in tre puntate, La dama dei veleni (1978), diretto da Silverio Blasi (già regista de Il fauno di marmo) e interpretato da Ugo Pagliai, leggendario protagonista de Il segno del comando. La trama segue perfettamente quella del romanzo ma la sceneggiatrice italiana ha optato per un taglio diverso sul finale: se nel libro, infatti, al lettore viene data la possibilità di accettare o meno il risvolto fantastico, nel “film” l’elemento sovrannaturale è proposto come l’unico possibile. Realizzato in bianco e nero per ricordare lo stile dei suoi illustri predecessori (e non mi riferisco solo a Il segno del comando ma anche a Ritratto di donna velata ed E.S.P.), è considerato l’ultimo sceneggiato gotico vero e proprio della tv italiana, che negli anni ’80 sarà infatti completamente diversa, per programmazione e qualità.
Tra le particolarità più suggestive di questo tv serial d’altri tempi non posso non citare le ambientazioni, tra cui le caratteristiche vie di Frascati e il bellissimo Parco dei Mostri di Bomarzo (VT).
Infine, fino a poco tempo fa, esisteva un piccolo giallo a riguardo: era infatti impossibile trovare la prima puntata. Secondo alcuni era andata perduta, secondo altri era conservata gelosamente negli archivi RAI. Anche la sottoscritta, come ogni brava collezionista, è andata alla ricerca dell’episodio mancante, tra l’altro con scarsi risultati. Attualmente, lo sceneggiato è reperibile nella serie Sceneggiati RAI Gialli & Mistero, edita da Fabbri Editori, che ha voluto fare un bel regalo a tutti noi appassionati.
Se poi vi piace questo autore, sempre nella stessa collana è stato pubblicato anche Morte a passo di valzer (1979), tratto dal romanzo Fire, Burn! del 1957.
N.B. Se invece siete convinti (come d’altronde lo sono io) che è sempre meglio leggere prima il libro e godersi emozione per emozione e poi vedere il film, non dovreste avere alcun problema a trovare la versione cartacea: fa parte infatti della collezione Oscar Mondadori.
Buona visione/lettura!