Sono una persona assolutamente comune. Ho un viso niente-di-che, indosso vestiti dai colori sobri, pullover grigi blu verde bottiglia punteggiati da rari maglioncini gialli che mi piacciono molto ma mi stanno particolarmente male; non ho occhiali da nerd, tatuaggi con segni zodiacali o disegni tribali dall’ignoto significato, creste verderosa da punkabbestia. Ho idee abbastanza condivisibili – tranne quella che La maschera di ferro sia un film spaventoso, forse; mangio un po’ di tutto, leggo un po’ di tutto, vedo in tv un po’ di tutto: penso di essere nella norma, ecco. Allora perché, ogni volta che una conversazione da bar cade sulle serie tv, arriva qualcuno ad istruirmi sul fatto che spreco il mio tempo? Perché c’è sempre una persona che si sente in diritto di guardarmi con compassione e comunicarmi che la mia vita è monotona e priva di stimoli, e che dovrei leggere Anna Karenina piuttosto che gustarmi una puntata di E.R.? Ma davvero nessuno di voi ha mai visto Scrubs, o Friends, o anche il tanto criticato Una mamma per amica, che ha dialoghi scoppiettanti e una trama abbastanza non-prevedibile? Mi dispiace per voi: sono deliziosi, leggeri e simpatici e divertenti. Sarebbe meglio ammetterlo, e non tentare di ammantare le nostre scelte con chissà quale giustificazione filosofica: non ci crede nessuno, che guardate Lost per i sottotesti colti che cela; lo guardate per sapere come va a finire, cavolo!
Troppe persone leggono romanzi o ascoltano musica (o millantano di farlo, nei casi peggiori) per poterne andare fieri; ecco, in una competizione di questo tipo non posso che perdere: non ho letto i classici, Dostoevskij mi ha trascinata in un turbine di senso di colpa per non aver superato il primo quarto dei Karamàzov, non mi piace la Mazzantini (che nelle gare a chi-ha-letto-il-libro-più-spaccapalle spopola), non faccio la fila in libreria per il nuovo titolo di Eco. Sono stata una divoratrice di romanzi del Club delle baby-sitter, e ho smesso solo perché la casaeditricedell’expremier non li pubblica più; apprezzo i gialli leggeri e spiritosi di Malvaldi, i romanzi gradevoli e frizzanti di Gaby Hauptmann, i libri rarefatti e semplici di Banana Yoshimoto. Se con l’autoradio becco una canzone che non mi fa ballonzolare goffamente sul sedile della macchina, premo play e ascolto i Prozac+. E mi spancio di serie tv, di cui sono perfettamente consapevole dello scarso impegno e dei discutibili valori veicolati: ma mi fanno ridere, o rilassare, o svagare, e quindi vanno bene. In conclusione, le possibilità sono due: o sono particolarmente stupida (e penso che me ne farò una ragione), o gli altri non la contano giusta. O forse, poveretti, preferiscono annoiarsi piuttosto che ritenersi al di sotto degli standard che si sono auto-imposti. In tutti i casi, pace.
Nel mio essere una persona straordinariamente comune, scelgo il mio menu non in base a supposti valori etici, che so di non poter onorare se non cambiando radicalmente la mia vita, ma al mio gusto. Proprio per questo ieri sera mi sono regalata una croccante frittata di maccheroni, piatto dell’infanzia che adoro: spaghetti avanzati conditi con uno schizzo di sugo di pomodoro, un uovo, una padella con poco olio bollente: aspettate che la parte di sotto si rapprenda, giratela con una rapida torsione del polso, fate cuocere fino a renderla dorata e scricchiolante sotto i denti. Paradiso.
Persona comune??? Non prendiamoci in giro… Non sai quanto ti ammiri…
arrossisco… complimenti immeritati
che bello che anche tu abbia guardato o guardi le repliche di una mamma per amica. lo ridanno su italia uno la mattina sul presto. ai suoi tempi piaceva anche al grande puffo… per il resto? nella media tu? che hai letto milioni di libri, scrivi in modo meraviglioso, riesci a rendere facili anche concetti ostici. non sei “normale” sei un essere che pensa e pensa bene.
ho visto una mamma per amica innumerevoli volte. ho scoperto delle repliche una settimana fa, di solito la mattina non sono a casa. uff, è un telefilm a cui sono molto legata. lo trovo dolce e arguto, e con battute deliziose. chapeau al grande puffo! quanto al resto, mi taccio. molit baci!
Non posso che citare e condividere i due commenti sopra: tu, persona normale e nella media??? Se lo dici tu… ma permettimi di non essere assolutamente d’accordo
Per il resto, Lost all’inizio lo guardavo per i misteri e i sottotesti che celava (o che credevo celasse, per essere più precisi) ma le ultime tre serie le ho guardate unicamente per vedere come andava a finire, è vero. Friends, Scrubs, The Big Bang Theory e ci metterei pure i cartoni della Warner Bros e di Hanna & Barbera e tanti altri telefilm e programmi televisivi – non ultimo Master Chef, appuntamento irrinunciabile del mercoledì – sono divertissement a cui non potrei mai rinunciare e non ho il minimo problema a dirlo
masterchef! la mia ultima dipendenza televisiva: è un bel programma e, a differenza di molti appuntamenti sulla cucina non è dissemintao di stupide canzoncine o di gente che urla parolacce. quanto ai cartoni animati, non mi piacciono molto, ma è un mio problema :p
hmmmm ho appena scoperto per caso il tuo blog… non entro in merito a questo post in particolare che mi trova sostanzialmente d’accordo, ma tornerò a leggere altro perchè mi hai incuriosito e interessato. Buona serata.