Da un mese nel circuito home video internazionale “Dragon Eyes” (2012), film che segna il debutto da protagonista di un vero campione del ring passato al cinema: il vietnamita Cung Le. Come buona usanza americana, all’attore originario di Saigon viene fatto interpretare Hong, un cinese… ma un Atlante ’sti americani non lo guardano mai?
Una storia di mafie etniche, di ricatti e di piani intricati alla Piombo e sangue, il tutto confezionato in modo grezzo e approssimativo da John Hyams, figlio del celebre Peter, che già ha firmato quella roba immonda di Universal Soldier Regeneration. (E che, non pago, ha finito di girare l’ennesimo “Universal Soldier”…)
Il film è un lancio – forse un po’ pencolante, ma sempre un lancio. Quello di un grande campione del ring che si butta via sullo schermo…
Durante il suo periodo in cella, Hong viene allenato da un maestro d’eccezione: un sorprendente Jean-Claude Van Damme!
A 52 anni il buon J.C. dimostra di avere ancora un fisico invidiabile e un’agilità incredibile, ma riguardo al “viso da cinema” ancora non ci siamo. Però il suo ruolo alla fin fine è apprezzabile, di sicuro meglio di quello di Cung Le. Il campione viene imbolzito e appesantito e alla fine risulta molto più legnoso dello spettacolo che per anni ha dato sul ring. Non mi resta che consigliarvi un giro su YouTube per ammirarlo in azione. (Come per esempio in questo video: http://www.youtube.com/watch?v=UOXnQ11JFJA)
“Dragon Eyes” è un piccolo film grezzo che una visione comunque la merita. Cung Le nella doppia veste di protagonista e coreografo dei combattimenti non convince abbastanza: fa la parte di un caratterista promosso ad attore, non di un campione che decide di salire (o scendere, dipende dai punti di vista) sullo schermo. Speriamo di cuore di vederlo in futuro impegnato in qualcosa di più confacente alla sua bravura.
Ecco, per finire, il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=qhQxTaICiQw