Questa è la storia di Kevin Tancharoen, giovane regista specializzato in videoclip e serie televisive: la sua grande occasione l’ha avuta l’8 giugno del 2010, quando gira il cortometraggio “Mortal Kombat: Rebirth”.
In 7 minuti viene presentato una versione alternativa dell’universo del celebre videogioco, che ha già fatto nascere due orribili film e una ancor più orribile serie televisiva (anche se la parte marziale di tutti questi titoli è davvero ottima). Vengono presentati due protagonisti della polizia: Jackson Briggs (il granitico Michael Jai White) e Sonya Blade (una sempre più splendida Jeri Ryan).
Nel cortometraggio c’è anche un gustoso combattimento tra Baraka (Lateef Crowder) e Johnny Cage (Matt Mullins), il tutto coreografato da Larnell Stovall, lo stunt professionista di New Orleans che ha anche coreografato grandi film, come per esempio “Undisputed III: Redemption” (2010).
Ma perché questo cortometraggio? Lo si è capito recentemente, quando cioè si appreso della nascita di una seconda serie televisiva dedicata ai personaggi del celebre videogioco: dopo l’enorme flop di “Mortal Kombat: Conquest” (trasmesso anni fa, a tozzi e bocconi, da Italia1 e poi raccolto in un DVD che presenta i primi due episodi) ora abbiamo anche “Mortal Kombat”, iniziata il 27 marzo scorso, ma non si sa bene quando e come continuerà.
Gli attori succitati ci sono tutti (tranne Crowder, ed è un dannatissimo peccato!), così come il coreografo dei combattimenti: riuscirà questa serie a fare ciò che è stato impossibile finora, cioè far sposare una buona trama a buoni combattimenti? Chissà…