Ho trovato in offerta il DVD italiano di “Never Back Down”, onesto piccolo film del 2008 pon poche pretese ma fatto comunque bene per essere un film “adolescenzial-marziale”.
Inutile negare che in realtà è un remake di “Karate Kid” in salsa mma (potevano benissimo chiamarlo “MMA Kid”!), con tanto di figlio di madre single, con problemi di adattamento a scuola e con i coetanei ma disposto ad utilizzare lo spirito marziale per migliorarsi, combattere i propri demoni e conquistare la stima dei suoi pari (nonché il cuore della ragazza di turno). Niente di nuovo, ma anche ripercorrere uno schema che funziona non è affatto facile.
Prima che George A. Romero denunciasse la YouTube Generation nel suo “Diary of the Dea”, questo film di Jeff Wadlow mostrava l’abbrutimento dei “giovani d’oggi”, per i quali solo ciò che si può vedere su YouTube esiste in realtà. Il personaggio dello scemo di turno (che dovrebbe essere l’amico del protagonista ma in realtà serve solo a far sì che questi sia ricattabile quando non vuole combattere!) sta tutto il tempo con una telecamera in mano, e le tonnellate di materiale video che quotidianamente carica on line sono visti da tutti i ragazzi della città, con computer, cellulari e quant’altro. Ma non hanno proprio altro da fare ‘sti ragazzini?
I protagonisti (provenienti dal mondo televisivo) sono tutti perfettamente calati nel proprio ruolo, per quanto stereotipato esso sia. Cam Gigandet è un perfetto cattivo, con quella faccia da infame! (Non a caso l’abbiamo trovato cattivo anche in “Pandorum”). Sean Faris è grezzo ma denota comunque una certa preparazione marziale: recentemente l’ho trovato coprotagonista dell’immonda vaccata “King of Fighters”.
I combattimenti sono ripresi con stile sincopato in modo che non si possa capire la reale bravura degli atleti, ma nel complesso è uno spettacolo apprezzabile e divertente, con un paio di tecniche ispirate. Siamo lontani dal Cine-MMA, cioè da veri atleti alle prese con la finzione cinematografica e quindi la sciattezza completa: qui siamo di fronte ad attori che fingono di conoscere le mma, e quindi lo spettacolo è di gran lunga superiore.
Da notare infine che il montaggio degli incontri del Beat Down finale è accompagnato dalle note dell’adrenalinica “The Slam”, canzone del gruppo christian rock TobyMac: «Dio è all’angolo, che vi piaccia o meno!»