L- Giuseppe Genna: Catrame

Milano, anni ’90. La questura è sotto pressione: il brigatista nero Cerfoglio è riuscito ad evadere dal “sicurissimo” carcere di Opera (per di più in un modo assurdo, compiendo parte del tragitto allo scoperto e saltando un muro sotto gli occhi delle guardie), l’opposizione ha colto la palla al balzo, il questore Santovito hai i giorni contati, e la sua estromissione rischia di ripercuotersi sul ministero della giustizia. Gli agenti dei servizi segreti hanno invaso gli uffici di via Fatebenefratelli, e gli uomini della polizia non hanno sufficiente libertà di movimento per portare avanti le indagini. E, come se non bastasse, Santovito ha affidato all’ispettore Guido Lopez, uno dei suoi uomini migliori, le indagini sul banale suicidio di un ex militante di sinistra, Massimo Pessina, apparentemente un pedofilo, toltosi la vita all’interno di una misera casa popolare di Calvairate. Ma perché impegnare Lopez in indagini su un caso così banale? È un ordine dei servizi, o Santovito spera di individuare una pista per risolvere il “problema Cerfoglio”? Ma è poi possibile che l’evasione di un brigatista nero e il suicidio di un pedofilo siano collegati?

Opera di fiction che trae le sue basi dalla oscura situazione politica dell’Italia appena uscita dagli anni ’80 (ma ancora vittima dei ’70), Catrame ha per modello teorico i romanzi dell’Ellroy “politico” (due su tutti: American Tabloid(1) e Sei pezzi da mille) ma se ne allontana nelle scelte stilistiche: mentre le pagine dell’autore di L.A. Confidential sono segnate da un quasi-beat che ha il suo fondamento nei romanzi di Hubert Selby Jr., l’opera di Genna è costruita su una lingua apprezzabilmente “ristretta”, ma rifinita e strutturata.
In Catrame, al di là dell’indubbio valore estetico e dell’innegabile potenziale d’intrattenimento della trama poliziesca dagli snodi “classici”, si fa strada quello svelamento delle dinamiche sommerse(2) che per decenni hanno turbato la storia d’Italia, che si è in seguito affermato come aspetto centrale nella definizione della nuova letteratura nazionale. Se è fittizio l’intreccio, non lo è la lettura dei rapporti politici che lo regge e lo rende possibile: il romanzo svolge allora anche un ruolo pedagogico, in quanto si fa promotore di una visione del mondo che, imponendo di ricercare le trame oscure del potere dietro ai “semplici” fatti storici, segue il lettore fuori dall’universo diegetico e dentro al “mondo reale”.

Il romanzo Catrame di Giuseppe Genna è edito da Mondadori.

(1) Sull’argomento “Crime Fiction e svelamento” con particolare riferimento a James Ellroy, si veda l’articolo Crime: un bilancio, apparso su Il Manifesto, il 17.2.2009. (Ora ripubblicato su Carmillaonline e leggibile qui).
(2)Pensiamo, in particolare, agli invisibili sincretismi tra potere politico, servizi segreti e finanza.


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One Response to L- Giuseppe Genna: Catrame

  1. Lupo says:

    meraviglioso

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